Il solito granitico Max. Ma la sua Red Bull come sarà?

Un inverno alla Max, passato “in silenzio” e lontano dai riflettori, nella dimensione privata che è pur sempre quella che preferisce. Ad allenarsi al simulatore ma anche a fare il papà in attesa che la sua Penelope, e succederà tra poco da quello che si evince da alcuni commenti di Kelly Piquet su Instagram, gli dia il suo primo figlio. Verstappen non è certo il più social dei piloti, ma è anche attraverso le piattaforme che, seppur in maniera indiretta, si riesce a ricostruisce quello che fa lontano dalla pista e quindi anche in questi silenti mesi invernali. Si è regalato un nuovo super yacht da 33 metri che ha chiamato “Unleash the Lion” , varato a Viareggio, ma anche un nuovo aereo privato che può fare Melbourne-Dubai senza scalo e la cui cabina riduce il jet lag. Cose da campione del mondo, insomma, ma per il resto ha “navigato” nella sua normalità, provando il più possibile a ricaricare le batterie. L’unica apparizione è stato il tappeto rosso londinese in cui Liberty Media ha richiamato tutti a sé, ma anche lì poco si è concesso. Se Max ha parlato poco, è di lui che invece si è parlato molto, anche per un presunto interesse dell’Aston Martin, pronta a mettere sul piatto cifre astronomiche. Il team di Lawrence Stroll ha subito smentito le voci sul nascere e anche Christian Horner ha minimizzato, ma è indubbio che un pilota del suo calibro faccia gola a molti e che anche le nuove regole tecniche che entreranno in vigore dal 2026 avranno un ruolo importante nel muovere il futuro mercato. Per il momento in Red Bull non sembrano preoccupati di dover affrontare un’eventualità del genere, almeno fino alla fine del 2026, ma tutto dipenderà anche dalle prestazioni che la squadra austriaca riuscirà a mettere in pista. La situazione potrebbe farsi invece più aperta verso il 2027, anche a seconda di come andrà l’inizio della nuova era con il motore di proprietà della Red Bull. Ma il presente per Max si chiama ancora Red Bull e da difendere c’è il numero uno che contraddistingue la sua monoposto ormai da tre stagioni, questa è la quarta. L’olandese è pronto a tornare in azione da campione in carica ma è anche consapevole che questa stagione potrebbe iniziare in maniera molto diversa rispetto alle ultime. La Red Bull è chiamata a riscattare una stagione molto travagliata sotto molti punti di vista. Dai problemi relativi al caso Horner che hanno minato la tranquillità della squadra a inizio 2024 alla partenza di molti tecnici, anche di rilievo, con Adrian Newey su tutti. Situazioni che si sono poi riflesse ovviamente sul rendimento in pista della RB20, che dal GP di Miami non è stata più la monoposto dominante che Verstappen era stato abituato a guidare. Lui ci ha messo tanto del suo nella scorsa stagione, andando a difendere il suo status da campione mondiale meritatamente ma assistendo però alla crescita di altre monoposto e squadre come McLaren e Ferrari che sono andate inevitabilmente a sorpassare in classifica la Red Bull nel mondiale costruttori. Colpa anche di un compagno che non è riuscito a mantenere inevitabilmente il suo stesso passo. E per rimarcare quello che è comunque già sotto gli occhi di tutti è tornato a parlare anche Helmut Marko: “Uno o due decimi di ritardo sono gestibili con Max”. Rispetto a McLaren e Ferrari la squadra di Milton Keynes avrà a disposizione più ore di ricerca sia in galleria del vento che al CFD, lo studio del comportamento dei fluidi, come l’aria che colpisce una monoposto per l’appunto . Tutto ciò potrebbe trasformarsi in un vantaggio, ma all’interno del team sanno benissimo che al di là del monte ore la cosa fondamentale sarà soprattutto la correlazione dei dati, considerato che l’attuale galleria del vento è un po’ datata e quella nuova è in fase di costruzione a Milton Keynes. Un aspetto che l’hanno scorso è costato caro alla Red Bull. E anche sul progetto che verrà tra poco messo in pista, tra primo filming day e test in Bahrain, non ci sono quelle certezze granitiche come quelle che gli austriaci avevano un tempo. L’anno inizia dunque così per Super Max: con meno sicurezze e qualche dubbio in più rispetto al passato, sulle prestazioni del presente ma anche del futuro della sua attuale squadra. Su di sé invece non ha giustamente dubbi. In pista ci saranno da gestire gli attacchi dei rivali che ormai sembrano numerosi, e fuori pista quelli che hanno lanciato il guanto di sfida. Il suo amico Lando Norris si è già detto pronto a tirare fuori il gomito quando sarà necessario e un aspetto decisivo sarà vedere come gestirà in maniera diversa la sfida con l’olandese, non più da inseguitore come ha fatto lo scorso anno. La crescita della sua McLaren e il titolo nei costruttori, d’altronde, gli danno una uova spavalderia. Ma non sarà il solo. In fila per iniziare a lottare per entrambi i mondiali si sono messi anche i piloti Ferrari e la Mercedes non ha certo intenzione di guardare da lontano. Difendere quel numero uno di cui può ancora fregiarsi sul muso della sua monoposto quest’anno non sarà una passeggiata, ma ci proverà senza dubbio, forse con una voce meno grossa ma le spalle ben larghe. In attesa di capire davvero, un po’ come tutti, a che livello sarà anche la sua macchina rispetto a tutti gli altri.

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