Formula1 GP Canada. Notre Dame, una signora pista a Montreal

Formula 1

Cristiano Sponton

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Il Gran Premio del Canada si corre sul circuito semipermanente di Montreal che si sviluppa su una lunghezza di 4361 m. È un tracciato "stop-and-go", molto severo per i freni e richiede un carico aerodinamico di medio livello. Scopriamone tutti i segreti. GP Canada in diretta su SkySportF1 (canale 207). Qualifiche sabato alle 20.00 (pre dalle 19), gara domenica alle 20.10 (pre dalle 18.30)

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ORARI E PROGRAMMA SU SKY

Il circuito è dotato di quattro tratti ad alta velocità (Droit du Casino, rettilineo dei box, tratto tra Curva 7-8 e tra Curva 9-10), due curve lente (Curva 2 e Curva 10) e tre punti ideali per il sorpasso (Curva 1-2, Curva 6-7 e Curva 10).

L’asfalto, in parte stradale, ha una bassa aderenza ed evolve significativamente durante la gara. Le caratteristiche della pista rendono possibili i sorpassi, anche facendo uso dell’ala mobile in due tratti consecutivi, il Droit du Casino e il rettifilo dei box.

La probabilità d’ingresso della Safety Car che neutralizza la gara è elevata, stimata nel 61% sulla statistica delle ultime edizioni, perché ci sono poche vie di fuga e la rimozione delle monoposto non è agevole.

Le caratteristiche del circuito lo rendono particolarmente esigente per la stabilità in frenata, l’aderenza meccanica e la trazione in uscita dalle curve.

Un giro di pista

Partenza. In partenza gara si arriva alla staccata di Curva 1 alla velocità di circa 237 km/h (dati forniti cortesemente dalle simulazioni Magneti Marelli) in sesta marcia, dopo aver percorso circa 256 m dalla linea della pole position con una partenza perfetta, sfruttando bene la spinta aggiuntiva del motore elettrico (MGU-K).

Settore 1 dalla linea di partenza – Curva 5

Passato il rettifilo dei box che si percorre stando sulla destra, si arriva, dopo la piega a destra, alla staccata di Curva 1 alla velocità di 310-312 km/h in ottava marcia usando l’ala mobile, che su questo tratto fornisce poco beneficio. La frenata è decisa e ricarica la batteria di 86 kJ. In questa curva bisogna fare attenzione ai cordoli a sinistra per evitare di scomporre la vettura andando poi in accelerazione.

Un colpo sull’acceleratore, una frenata e si arriva alla Curva 2, la Virage Senna, un tornante a raggio abbastanza ampio dal quale si esce alla velocità di 82 km/h in terza marcia, sfiorando appena il cordolo di sinistra con poca aderenza in uscita dovuta al basso carico aerodinamico.

Con un breve affondo si arriva alla chicane di Curva 3 (alla velocità di 275 km/h in sesta o settima marcia) e Curva 4 che si esegue usando bene i cordoli (serve un buon sistema di sospensioni per mantenere bene la traiettoria migliore) e si sfiora quasi il muretto a destra uscendo dalla Curva 4 a 125 km/h in quarta marcia.

Con un altro affondo si procede verso la Curva 5 una piega a sinistra da 260-270 km/h in sesta marcia, che imprime la massima accelerazione laterale a vettura e pilota su questo circuito che sfiora i 4 g.

Settore 2 dalla curva 6 alla curva 9

Si arriva alla staccata della chicane formata da Curva 6 e Curva 7, nella vicinanza del Parc Jean-Drapeau alla velocità di 280-290 km/h in settima marcia, il punto più bello per i piloti per il tratto guidato e per gli spettatori che vedono di fronte a loro sulle tribune. La frenata è breve e fornisce circa 140 kJ di ricarica alla batteria. Questa chicane si esegue lasciando scorrere la vettura senza utilizzare molto i cordoli.

Si esce da Curva 7 alla velocità di 149 km/h in quarta marcia sfiorando quasi il muro a sinistra alla velocità di 200 km/h in quinta marcia e ci si avvia verso il primo tratto veloce del circuito, tra il fiume San Lorenzo a sinistra e il Pavillon del Jamaique e Les Jardins des Floralies a destra, un tratto in piena potenza che piega leggermente a destra, lungo circa 510 m, che porta alla velocità massima di 305 km/h in settima marcia (fino a 311 km/h sfruttando tutta la spinta elettrica) passando sotto al ponte Des Isles.

La frenata di Curva 8 è abbastanza severa e carica la batteria di 110 kJ e, assieme a Curva 9, rappresenta una chicane veloce sinistra-destra dove si deve lasciare scorrere la vettura.

Si esce da Curva 9 alla velocità di circa 145 km/h in quarta marcia sfiorando il muro a destra in uscita a 195 km/h, in quinta marcia, per affrontare il secondo tratto veloce del circuito.

Settore 3 dalla curva 10 alla linea di traguardo

Dopo un tratto in piena potenza lungo circa 480 m, dove si trova il punto di verifica per l’ala mobile per le due zone di sorpasso consecutive, si arriva alla velocità di 303 km/h in settima marcia, che possono arrivare fino a 311 km/h sfruttando la spinta elettrica alla staccata del lento tornantino di Curva 10 (Epingle), molto gradito dai tifosi perché la tribuna all’esterno della curva permette di vedere bene le vetture che qui transitano lentamente e può essere un punto di sorpasso. Questa è una curva di frenata, stabilità e trazione. La frenata è molto violenta e ricarica la batteria di 160 kJ.

Si esce da Curva 10 alla velocità di 60 km/h in seconda o terza marcia verso il tratto più veloce del circuito e il secondo più veloce del Campionato, verso Curva 11 che è una piega a sinistra dove si sfiora il cordolo e si può utilizzare l’ala mobile e poi Curva 12 leggera piega a destra lungo rettilineo severo per il motore (Droit du Casino) che passa a fianco del bacino Olimpico fino a Curva 13 che, assieme alla Curva 14, formano una variante destra-sinistra molto ravvicinate con gran frenata. In questa curva di trazione i piloti preferiscono usare la terza marcia invece della seconda, in uscita, per avere una erogazione più lineare e meno brusca che potrebbe creare del sovrasterzo.

Si arriva alla staccata di Curva 13, dalla quale si intravede a destra il Lac de l’Ile de Notre Dame, alla velocità di 324 km/h (335 km/h con l’ala mobile attivata e la mescola più soffice che fornisce maggiore accelerazione) in ottava marcia con la frenata più dura del tracciato che ricarica di 140 kJ la batteria, dove è importante trovare il giusto punto di frenata su un asfalto con poca aderenza e una limitata assistenza di carico aerodinamico.

Si esce dalla chicane veloce, Curva 14, alla velocità di 127 km/h in quarta marcia, quasi sfiorando il muro a destra già alla velocità di 160-170 km/h (il Muro dei Campioni, “The Quebec Wall”, leggermente modificato la scorsa stagione per renderlo meno pericoloso) per immettersi sul rettilineo dei box, dove è possibile utilizzare nuovamente l’ala mobile per attaccare.