Il pilota dell'Alfa Romeo Racing traccia un primo bilancio sulla sua nuova avventura. Esalta il compagno di squadra e spiega anche com'è fatto il suo casco: "Il Tricolore indica il mio orgoglio di essere italiano, il 99 è un numero importante. E l'ape..."
Raggiante e soddisfatto. Così Antonio Giovinazzi è apparso nel terzo giorno di test a Barcellona, in una chiacchierata ai microfoni di Sky Sport mentre toccava al suo compagno di squadra Kimi Raikkonen girare con la C38. "Kimi è un maestro - ha detto il pilota pugliese - da lui posso solo imparare molto. E' un campione del mondo e ha vinto tanto. Il mio obiettivo è lavorare con lui e con il team per portare risultati".
Cos' è fatto il casco di Giovinazzi
"E' nato in collaborazione con Aldo Drudi. E' un casco che mi rappresenta. Il Tricolore indica il mio orgoglio di essere italiano e pugliese. Poi ci sono le mie iniziali e il numero 99, anno del mio primo campionato italiano arrivato dopo delle difficoltà e mia madre che mi diceva 'gli ultimi saranno i primi'. Poi c'è l'ape, simbolo che trasmette sacrificio, ma anche aggressività. E così voglio essere in questo primo anno da pilota ufficiale in F1, traguardo arrivato dopo tanti sacrifici".
Bilancio sui test
"Presto per dire a che punto siamo, sono passati solo tre di 8 giorni di test. C'è tanto lavoro da fare prima della prima gara a Melbourne. Dobbiamo raccogliere i giusti dati per arrivare il più competitivi possibile in Australia".
La domanda di Caressa: "Si avverte la differenza di categoria?"
Giovinazzi ha risposto anche a una domanda di Fabio Caressa, appassionato di Formula 1 e intervenuto durate la diretta del Day-3 dei test sul canale 207: "Se si avverte la differenza di categoria? Macchina diversa, ma sono un po' di anni che da terzo pilota sono riuscito a prendere più confidenza. Tra F2 e F1 cambia in generale la struttura e l'intero weekend".