Formula 1, tutto quello che c'è da sapere sul GP del Bahrain 2019

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Le storie del Gran Premio di Sakhir, arrivato alla 15^ edizione. L'esordio nel 2004, le vittorie della Ferrari e un Hamilton che ha dovuto attendere il 2014 per tagliare per primo il traguardo. Il 31 marzo Bahrain in diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207)

LA CRONACA DEL GP DEL BAHRAIN

La maggiore età non è ancora raggiunta, ma il Gran Premio del Bahrain festeggia 15 anni e 15 edizioni, con il cruccio di quel “buco” nell’albo d’oro, datato 2011. Il regno del Golfo persico, abitato da una popolazione musulmana in parte sunnita e in parte sciita, vide le tensioni tra le due parti crescere e prendere la forma di una protesta violenta, proprio nelle settimane precedenti a quel Gran Premio mai disputato.

E dire che all’esordio dell’evento, nel 2004, la tensione era assai più palpabile: il primo storico Gran Premio in Medio Oriente, nel cuore del Golfo, ad appena 400 chilometri dall’Iraq sconvolto dalla guerraSafety first, e le misure prese per Michael Schumacher e colleghi furono imponenti ma tutto sommato inutili. Il primo Gran Premio del Bahrain filò liscio, tanto per l’organizzazione quanto per la Ferrari, alla terza vittoria consecutiva in stagione dopo i sigilli in Australia e Malesia. Ovviamente, Schumi-Barrichello l’ordine di arrivo.

Nelle due edizioni seguenti, due vittorie di Fernando Alonso su Renault: nel 2005, dopo una brillante pole position su Michael Schumacher, una gara condotta in testa, preludio ad una stagione da titolo mondiale; nel 2006, dopo una battaglia con Schumi e tallonato anche da Kimi Raikkonen. In quel Gran Premio del Bahrain 2006 si mette in mostra un giovane di talento, futuro campione del mondo: è Nico Rosberg, con la Williams, capace di stampare il giro veloce in gara all’esordio assoluto in Formula 1.

Come per Alonso, anche per Felipe Massa il Bahrain evoca dolci ricordi. Due vittorie consecutive del paulista, nel 2007 e nel 2008, purtroppo inutili per raggiungere il titolo mondiale, che finirà nel primo caso al compagno di squadra Kimi Raikkonen (con lui sul podio in entrambe le occasioni) e nel secondo caso a Lewis Hamilton. Felipe resta l’unico pilota in grado di scrivere il proprio nome nell’albo d’oro dell’evento senza esser stato prima o diventato poi campione del mondo.

A proposito di campioni, Hamilton deve aspettare il 2014 per salire sul gradino più alto di Sakhir, dopo aver cambiato casacca da McLaren a Mercedes. Ancora una volta si fa notare Nico Rosberg, suo compagno di squadra con le Frecce d’Argento scatenate. Lo spettacolo di sorpassi e controsorpassi regala al pubblico una delle gare più emozionanti della Formula 1 recente. L’aspra rivalità tra i due non è ancora al culmine, ma in qualche modo inizia quella sera. In modo scherzoso, Nico se la prende con Lewis appena sceso dall’auto, finge di volerlo picchiare, scherza ma (si vedrà poi) nemmeno troppo.

Dodici mesi dopo il fenomeno di Stevenage trionfa ancora tra le dune, ma stavolta Rosberg cede il passo senza lottare davvero. Per Lewis è “home run”, come il festeggiamento mimato dall’inglese appena fuori dall’abitacolo. Rosberg mastica amaro, ma avrà la sua doppia rivincita nel 2016: il Gran Premio del Bahrain è finalmente suo, mentre per il titolo mondiale c’è bisogno di tornare in Medio Oriente, nella notte di Abu Dhabi che lo consacra campione come suo padre Keke.

A completare il quadro dei vincitori di Sakhir ci sono Jenson Button Sebastian Vettel. Se l’inglese deve il suo successo alla Brawn GP datata 2009, per Seb c’è la soddisfazione di essere l’unico pilota ad aver vinto su questo tracciato con due auto differenti. Per lui addirittura c’è la statistica di due doppiette con Red Bull prima, nel 2012 e 2013, e Ferrari poi, nei recenti 2017 e 2018. La speranza del tedesco è migliorare ancora una volta il proprio bottino nel deserto: potrebbe essere la prima volta, per lui, nell’ottenere la quinta vittoria sullo stesso circuito. Quinta, come la stella che tutti i tifosi della Rossa vorrebbero fosse sua il primo dicembre prossimo, ad Abu Dhabi.