Formula 1, GP Russia: nel 2018 il discusso ordine di scuderia della Mercedes

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Torna di "moda" il tema degli ordini di scuderia. La Ferrari a Singapore ha valutato lo scambio di posizioni tra Vettel e Leclerc, ma ha poi preferito lasciare tutto com'era. Ora il Circus è in Russia, dove un anno fa fu messo in pratica un ordine di scuderia "brutale" da parte di Mercedes

LA DIRETTA DEL GP DI RUSSIA

Questione di scelte . La Ferrari, come ha ammesso Binotto, domenica a Singapore ha valutato lo scambio di posizioni tra Vettel e Leclerc. Ma poi ha preferito lasciare tutto com’era, nonostante Leclerc fosse stato penalizzato dal pit stop fatto dopo il compagno. Una decisione che torna d’attualità in Russia, dove un anno fa fu messo in pratica un ordine di scuderia "brutale" da parte di Mercedes.

Un anno fa

Bottas, ancora a secco di vittorie in stagione, guida la gara dall’inizio dopo la pole del giorno prima. Hamilton, dopo essere stato passato da Vettel grazie ai cambi gomme, è bravo a ripassare subito in pista il tedesco: dopo i successi di Lewis a Singapore e Monza il mondiale sembra aver preso un indirizzo preciso ma la Mercedes, dopo essere stata a lungo sotto in classifica, non vuole lasciare nulla al caso: così a metà gara Bottas rallenta e fa passare il compagno, che poi a fine gara quasi non esulta e invita Valtteri a salire con lui sul primo gradino del podio. Magra consolazione per il finlandese che chiuderà la stagione senza successi, sacrificato alla causa di Lewis in più di un’occasione.

Il gregario

Le cose non sono cambiate quest’anno: a Singapore addirittura a Bottas è stato chiesto di rallentare per evitare che finisse davanti a Hamilton dopo il pit stop, e in ballo c’era solo la quarta posizione. Valtteri peraltro è il primo inseguitore in classifica mentre gli altri sono a quasi 100 punti da Lewis. Al contrario, Leclerc (terzo a 96 punti a pari merito con Verstappen) non è stato favorito dalla squadra: come se la Ferrari ritenesse il mondiale ormai andato, mentre la Mercedes si volesse comunque mettere al riparo da brutte sorprese. Non è l’unica differenza: le frecce d’argento hanno chiaramente un primo e un secondo pilota, la rossa invece non ha una gerarchia definita.

Sullo stesso piano

Si è partiti con Vettel capitano, e le prime tre gare lo hanno messo in evidenza chiaramente: a Leclerc è stato chiesto in Australia di non attaccare Vettel, in Bahrain di aspettare qualche giro (ma Charles non ha ascoltato), in Cina di farsi passare. Poi in qualche modo i rapporti si sono equilibrati: in Spagna è stato Vettel a far passare Leclerc, situazione che si è ripetuta a Spa, una mossa peraltro decisiva per la prima vittoria in F1 del monegasco. Nelle ultime due gare momenti di grande tensione: a Monza Charles non ha rispettato i patti delle scie in qualifica facendo arrabbiare Seb, a Singapore è stato Leclerc a infuriarsi per la strategia della squadra, prima di capire e digerire la scelta una volta finita la gara. Una scelta comprensibile soprattutto per recuperare Vettel che non vinceva da più di un anno. Bottas invece non vince da aprile, Hamilton invece da prima della sosta estiva. A Sochi, feudo Mercedes, questa volta che ordini arriveranno?