L'ultima bravata di Mario: con l'auto nel carcere di Brescia

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Le disavventure di Mario Balotelli sembrano non avere mai fine
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L'attaccante del City si è giustificato dicendo che era particolarmente interessato dopo aver saputo che si trattava di un carcere femminile. Raiola: "Balotelli non ha fatto niente di male, anzi, è stato lodato dagli agenti per la bella iniziativa"

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Nuova disavventura per Mario Balotelli. Secondo quanto ha raccontato all'emittente Teletutto l'agente e sindacalista della funzione pubblica della Cgil Calogero Lo Presti, l'azzurro è stato bloccato nel parcheggio del carcere femminile di Brescia, che il giocatore aveva varcato sprovvisto della necessaria autorizzazione.

Supermario, insieme al fratello naturale Enock, è stato trattenuto per il riconoscimento e, dopo una mezz'oretta, tutto si è risolto con le sue scuse. "Erano le 16, quando abbiamo visto una Mercedes cabrio di grossa cilindrata varcare il cancello. A bordo c'erano due ragazzi". "Dopo qualche minuto - racconta ancora l'agente - ci siamo accorti che uno dei due era Balotelli. Il riconoscimento fisico tuttavia non poteva bastare e così abbiamo proceduto a quello ufficiale. Tanto suo quanto della persona in sua compagnia". Risultato essere Enock Barwah, il diciassettenne fratello naturale di Mario appunto.

Mario ed Enock sono stati trattenuti per circa mezz'ora: "Al termine, entrambi sono apparsi impauriti. Ci hanno spiegato di aver visto il cancello aperto e di essere entrati senza immaginare che per visitare un carcere ci volesse un'autorizzazione speciale. I due hanno aggiunto di essere stati particolarmente incuriositi dal fatto che quello fosse un carcere femminile". A fine disavventura, conclude lo Presti, "Balotelli si è scusato. Parlava a bassa voce. Era un po' abbacchiato".

"Mario non ha fatto nulla di male. Anzi, gli agenti lo hanno lodato per la sua bella iniziativa. Certamente, gli hanno spiegato che in questi casi si avverte, ma la cosa è finita lì: è Mino Raiola, agente di Mario Balotelli, a intervenire in seguito all'episodio che ha visto protagonista l'attaccante del Manchester City il quale ha varcato la soglia del carcere femminile di Brescia sprovvisto della indispensabile autorizzazione. "Ma - è il quesito che pone Raiola - quello che trovo strano è che un pubblico ufficiale si precipiti a raccontare quanto accaduto. Non è successo niente, sottolineo solo che queste cose succedono solo perchè si tratta di Mario. Come mai?".