MotoGP in Spagna: le PAGELLE del GP di Aragon
di p. beltramoIntroduzione
Massimo dei voti per Marc Marquez, che ad Aragon torna a vincere un GP dopo 1043 giorni. Stesso voto (10 e lode) anche per la Ducati, ancora imprendbile o quasi. 9 per Jorge Martin, il primo degli 'umani' in questo weekend al Motorland. Un voto in meno per Bagnaia e Alex Marquez, più per la gara fino a quel momento che per l'incidente che li ha estromessi dalla gara. Di seguito pagelle e voti del GP
Quello che devi sapere
IL GRANDE RITORNO - MARC MARQUEZ 10 E LODE
1043 giorni dopo, eccolo di nuovo: Marc Marquez vince la sua prima gara con Ducati facendo doppietta sprint-GP, pole, giro veloce e tutto la gara in testa. Era il suo obiettivo, il primo, e l'ha raggiunto dopo anni di sofferenza soprattutto fisica con cadute, operazioni, dolore, ma forse il peggio è stato non sapere se sarebbe mai più tornato a poter vincere, ad essere un pilota, uno sportivo di nuovo e di quale livello. A mettergli dei dubbi anche la crisi tecnica della Honda. Il passaggio in Ducati col team Gresini, la voglia di imparare fino ad Aragon, uno dei suoi circuiti certo, ma dopo cadute, errori, lotta. Insomma grande MM93, tornato ad essere sé stesso, a ricostruire il suo sogno, a ritrovare la vittoria già sfiorata poi scivolata di mano e ad avvisare tutti per il resto della stagione e soprattutto in vista dell'anno prossimo quando sarà pilota ufficiale Ducati a fianco di Pecco Bagnaia. Vedremo, comunque stavolta un dominatore assoluto, incontrastato, imprendibile. 10 e lode. E bravissimo il personale del Team Gresini che anche quest'anno ha vinto almeno una gara con moto della stagione precedente. 10.
IL GRANDE DISASTRO - BAGNAIA E ALEX MARQUEZ 8
Dopo una partenza molto difficile causa la terza posizione sulla griglia di partenza dal lato sporco e una costante e difficile rimonta Pecco Bagnaia è arrivato a giocarsi il podio con Alex Marquez e tra i due c’è stato un incidente quando lo spagnolo è andato lungo, Pecco lo ha affiancato nel mezzo di una "S" e si è messo davanti, ma Alex non si è accorto di lui e lo ha toccato sul posteriore. La colpa? Di Alex, piccola, ma determinante: non ha guardato se dopo il suo lungo aveva Pecco di fianco e ha centrato il campione del mondo che lo aveva già praticamente superato. Bagnaia colpito, in terra tutt'e due, brutto incidente da vedere, ma per fortuna senza conseguenze fisiche. Naturalmente Alex non si considera colpevole è normale. L'avesse visto avrebbe evitato una caduta così pericolosa. Però per il campionato ora il distacco è a favore di Martin per 23 punti, ed è questa la seconda volta che Pecco cade in un incidente prima con Marc e stavolta con Alex. Che dire, voto difficile 8 a Pecco per la rimonta, 8 ad Alex per la gara. Però è più importante l’incidente.
LA GRANDE FORTUNA - MARTIN 9
Stavolta ha arriso al pilota della Pramac che si è giocato benissimo le sue chance conquistando due secondi posti, l'obiettivo massimo per chi oggi non si chiamasse Marc Marquez. 9 quindi, ma il grande aiuto alla sua lotta per diventare campione del mondo è venuto dalla sorte che ha messo Bagnaia sul lato sporco della pista e nel posto sbagliato in quella curva con Alex. Fa parte del gioco, nessuna colpa, anzi, bravo e costante.
KTM - ACOSTA 8, MILLER 6
Una buona giornata per la casa austriaca che ha piazzato per la seconda volta sul podio il suo esordiente fenomeno Acosta che è risorto dopo qualche gara difficile e ha capito di dover usare il cervello, Pedrito (8) è finito davanti al sudafricano Binder, quarto, dimostrando che la casa austriaca è tornata ad essere la seconda forza del campionato anche se Miller è finito soltanto decimo (6).
LA GRANDE DUCATI 10 E LODE
Non è arrivata l’ennesima tripletta sul podio, ma la causa è la caduta Bagnaia Alex Marquez che ha tolto due moto bolognesi dalla classifica. Bene le altre 4 Desmo in pista con Bastianini autore della solita strepitosa rimonta (7) che precede Morbidelli (7), Bezzecchi (7) e Di Giannantonio (7). Fossero stati in pista quei due sarebbero state 8 Ducati su 8 nei primi 10. E allora 10 e lode.
APRILIA 4
Caduto subito Oliveira, ritiratosi Viñales, il meno peggio è stato Aleix Espargaro undicesimo, Fernandez sedicesimo. Un 4 collettivo, Aprilia può e deve dare di più. Molto di più.
YAMAHA - QUARTARARO 5, RINS 6
Caduto Quartararo (5), nono Rins (6) conferma qualche progresso.
HONDA
Dodicesimo Nakagami, tutti gli altri tre dietro. Come sempre insomma. Lasciamo perdere.
MOTO2 - OTTIMI DIXON E ARBOLINO
Mondiale sempre più aperto e interessante quello della categoria intermedia col capoclassifica Garcia che non prende punti per ritiro. Ora Ogura, con una mano infortunata, pur soltanto ottavo è a soli 12 punti (7), mentre Lopez (8), che in gara è finito quarto dopo una lotta tosta con il turco Öncü (8) al suo primo podio in Moto2, risale a 29 punti, cade all’ultimo giro invece Roberts (4) che forse è stato innervosito dalla lotta col compagno di squadra Ramirez (7) che invece ha fatto bene a fare il pilota e cercare di stare davanti a tutti quelli che poteva. Ma il bello di questa gara è stato il duello a pochissima distanza tra il vincitore britannico Dixon che ha infilato con questa vittoria il quarto podio consecutivo e che rientra in gioco per il titolo visto il distacco di soli 43 punti con ancora 200 in palio e il ritrovato Tony Arbolino finalmente bello da veder guidare, secondo dopo una gara consistente e quasi perfetta. Caduto Aldeguer, il pilota già sotto contratto per la MotoGP che correrà col team Gresini: è stato preso da Ducati alla fine dello scorso anno, lui è bravo, ha talento, allora aveva vinto le ultime 4 gare, ma forse un po’ più di pazienza non avrebbe guastato.
MOTO3 - RUEDA E LUNETTA 10
Prima vittoria di forza per lo spagnolo Rueda che ha rimontato fino a dominare quando contava di più, cioè alla fine. 10. Ma la prima volta più emozionante è stata quella di Luca Lunetta, pilotino romano del Team Sic58, che corre col 58 e finisce sul podio in terza posizione dopo una gara attenta, aggressiva, ma anche giudiziosa e intelligente viste le condizioni della pista scivolose. Insomma che un italiano rientrante da un infortunio al polso sinistro sia finito sul podio ci dà speranza per il futuro visto che ha soltanto 18 anni ed è alla sua prima stagione nel motomondiale. 10 anche a lui. Tanto per chiarire è la prima Honda di gran lunga tra un nugolo di KTM e vale la pena di ricordare che l'ultimo italiano ad essere andato sul podio prima di Lunetta è stato Andrea Migno nel 2023 a Rio Hondo, in Argentina: una rarità, insomma, farlo poi con quel numero lì, è proprio bellissimo. Secondo l'olandese Veijer (9) che è secondo anche nel campionato, però lontano 75 punti da Alonso che stavolta ha attaccato all'inizio, se ne è andato, ha preso un vantaggio notevole, ma poi con le gomme morbide in crisi ha chiuso sopraffatto da i tre che gli hanno tolto il podio. Poteva comunque permetterselo. 8. Gara nella norma per Bertelle, decimo (6), Nepa (6) tredicesimo. Male Rossi e Farioli (4) 20° e 23°: possono fare molto meglio.