MotoGP a Buriram: le pagelle del GP Thailandia

di p. beltramo
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Introduzione

Pecco Bagnaia vince il GP Thailandia al termine di un weekend da montagne russe a livello di emozioni. Sconfitto il sabato, un warm-up non positivo e poi la pista bagnata: sembrava già tutto scritto, con un Marc Marquez favorito in quelle condizioni. Ma lo spagnolo scivola, terminando 11°, e Jorge Martin va lungo: strada libera per Pecco, che con atteggiamente da campione non sbaglia nulla, dominando dall'inizio alla fine. Di seguito le pagelle della domenica thailandese

 

GLI HIGHLIGHTS DEL GP THAILANDIA

Quello che devi sapere

RISPOSTA DA CAMPIONE PER BAGNAIA

Sconfitto il sabato, ti alzi e vedi la pioggia la domenica, fai il warm-up e non vai bene. Poi arriva la gara e vinci, dapprima lottando, poi gestendo, ma soprattutto mostrando ancora una volta (9° vittoria quest’anno, il triplo di Martin e Marquez…) perché hai il numero 1 sulla tua carenatura. Questa di Buriram per Pecco è stata una dimostrazione di forza speciale, venuta in una situazione difficile, complicata, dove l’inseguimento al leader Martin si fa sempre più difficile e complicata. In una gara con 9 cadute Bagnaia non ha sbagliato nulla, ha intuito le condizioni continuamente diverse, ha dominato

RISPOSTA DA CAMPIONE PER BAGNAIA

10 E LODE PER PECCO

Come spesso succede, Pecco ancora una volta sorprende per la capacità di reazione, la gestione della pressione, l’affiatamento con la squadra che ha migliorato la moto per la gara, la tranquillità, la positività. E il talento, la guida, l’intelligenza, la rabbia nella lotta contro Marquez che doveva tenere dietro per aumentare, in caso, i punti su Martin, il tutto senza assolutamente poter sbagliare, cadere. 10 e lode, mai dubitare, mondiale ancora aperto. 17 punti da recuperare su 74. E intanto Ducati Lenovo conquista aritmeticamente il titolo per team

10 E LODE PER PECCO

MARTIN, UNA GESTIONE DA 10

Jorge Martin si dice avesse il limite di non riuscire a dominare la sua naturale aggressività, ma per diventare campione doveva imparare ad accontentarsi, a gestire. Beh con i 2 secondi posti tailandesi lo spagnolo del Team Pramac ha dimostrato di aver aggiunto questa qualità alle altre. Ha provato all’inizio, poi è andato largo, è stato passato da Bagnaia e Marquez e ha badato a controllare la situazione. Ha avuto anche un pizzico di fortuna, ammesso da lui stesso, quando la caduta di Marc lo ha avvisato di quello che sarebbe successo a lui e con una reazione fulminea ha controllato l’anteriore limitandosi ad andare largo, ma senza cadere. Un gesto che potrebbe dargli il titolo, visti i 20 punti che alla fine gli ha dato il secondo posto. 10. Batterlo per Pecco sarà molto difficile.

MARTIN, UNA GESTIONE DA 10

MARQUEZ, O TUTTO O NIENTE

Soprattutto quest’anno che è una stagione di transizione tra una vita sulla Honda e un presente e futuro su Ducati, Marc Marquez può essere sé stesso fino alla fine, cioè spettacolare, impaziente, aggressivo, cattivo, sempre al limite. Mentre cercava di passare Bagnaia ha commesso un errore ed è scivolato, poi è ripartito e ha chiuso undicesimo. Forse un po’ di impazienza (e oltre il limite nell'entrata su Mir, in piena foga da recupero), perché sembrava poter vincere come spesso ha fatto sul bagnato. Invece è andata così, ma che dire, Marc Show 93 non delude mai: 10 e 4, come dire 7.

MARQUEZ, O TUTTO O NIENTE

ACOSTA DI NUOVO MAGICO: 9

Il bagnato ha rivitalizzato le moto austriache, anche se sono state soprattutto le cadute dei ducatisti a spingerli così in alto, ma insomma un Acosta di nuovo magico ha preso il podio, 9, lottando come sa fare e recuperando da qualche imperfezione. Ha messo dietro i suoi due compagni di marca, cioè Binder e Miller (7), poi passati anche da Di Giannantonio. Comunque l’esordiente Pedrito dopo 5 cadute consecutive è rimasto in piedi ed è finito sul podio, il che la dice lunga su quello che potremmo vedere in futuro. Bello.

ACOSTA DI NUOVO MAGICO: 9

DIGGIA VOTO 9

Ancora i primi due posti, ma gli 8 davanti di sabato restano un bel ricordo. Oggi però c’è stata una bellissima ultima gara stagionale di Fabio Di Giannantonio che ha chiuso quarto e con un giro in più avrebbe potuto chiudere sul podio. Inoltre ha stabilito il suo primo giro veloce in MotoGP e guidato benissimo. 9, ora l’operazione alla spalla e ci vediamo l’anno prossimo per inseguire il sogno più grande di tutti, con lavoro, dedizione e la solita dolcezza

DIGGIA VOTO 9

BEZ, MORBIDO E BESTIA A TERRA: VOTO 4

2 Marquez decimo e undicesimo chiudono questa domenica ducatistaAlex è caduto nel giro di schieramento, poi gara opaca 5. Di Marc abbiamo già parlato, Bezzecchi e Morbidelli sono caduti come Bastianini. 4

BEZ, MORBIDO E BESTIA A TERRA: VOTO 4

APRILIA, 7 A UN BUON VINALES

Come per KTM anche per la casa veneta la giornata piovosa ha dato un po’ più di competitività. Settimo un buon Viñales (7), nono Aleix Espargaro, 6. Caduti i due Trackhouse Fernandez e Savadori 4.

APRILIA, 7 A UN BUON VINALES

ZARCO SALVA LA HONDA: 7

Zarco ottavo con la migliore delle Honda, 7. Quartararo buttato fuori all’inizio, non ha potuto esprimere le sue possibilità anche se ha ripreso la gara finendo sedicesimo e ultimo. Per il resto più o meno solita sofferenza. Meno male che c’è Ogura.

 

ZARCO SALVA LA HONDA: 7

MOTO2, TORNA IN GIAPPONE IL TITOLO MONDIALE: 110 E LODE PER OGURA

Era dal 2009 che non succedeva. Allora fu Hiroshi Aoyama con la KTM, nell’ultima stagione della 250, adesso ci è riuscito Ai Ogura con una Boscoscuro/speed-up a riuscire a portare in Giappone un titolo mondiale. 15 anni ci sono voluti, ma il pilota ventitreenne di Tokyo ce l’ha fatta disputando una stagione eccezionale, riempita di grandissime prestazioni come a Motegi dove è partito con le gomme slick su pista bagnata o come oggi resistendo ad una spinta che gli ha fatto perdere molte posizioni, ma recuperando fino al secondo posto. Bene, anzi, benissimo: in un momento storico che vede le moto giapponesi in crisi di competitività, che sia emerso un pilota campione è una buonissima cosa. Bravo Ai, 110 e lode, laurea in Moto2!

MOTO2, TORNA IN GIAPPONE IL TITOLO MONDIALE: 110 E LODE PER OGURA

10 E LODE PER CANET CHE ELIMINA L'INCUBO DEI SECONDI POSTI

Perfetta la gara di Aaron Canet che ha vinto la sua terza gara quest’anno, segno che la sua abitudine ai secondi posti è definitivamente superata e che per il 2025 tra i pretendenti al titolo ci sarà anche il pilota della Fantic. 10 e lode. Terzo un ottimo Ramirez (9) al suo secondo podio. Steso subito Arbolino (NG) da un esagerato Aldeguer (3), bella gara di combattimento e rimonta per il Thailandese Chantra tra il tripudio del pubblico (8)

10 E LODE PER CANET CHE ELIMINA L'INCUBO DEI SECONDI POSTI

3 CAMPIONI DI CONTINENTI DIVERSI

Ogura consente di “pareggiare” un record storico risalente al 1998, quando ci furono tre campioni di 3 continenti diversi. Allora furono Doohan (500, Australia-Oceania), Capirossi (250, Europa-Italia) e Sakata (125, Asia-Giappone), ora un europeo (Martin o Bagnaia), un asiatico giapponese, Ogura e un sudamericano, il colombiano Alonso

3 CAMPIONI DI CONTINENTI DIVERSI

MOTO3, DAVID ALONSO È DA RECORD: 10 E LODE

David Alonso si prende anche la Thailandia e stabilisce il record di sempre: mai nessuno ha vinto 12  gare in 125/moto3 nella stessa stagione, batte così nientepopodimeno che Valentino Rossi (che però aveva a disposizione soltanto 15 GP) e con ferma quello che ormai è chiaro e lampante per tutti: sta sbocciando un fenomeno, un pilota che ha dimostrato anche questa volta di essere capace di gestire con le solite razionalità e freddezza assolute una gara accorciata e diventata come una sprint per via della pista bagnata, poi asciutta, ma soltanto in traiettoria. All’ultimo giro ha dovuto anche replicare ad un attacco tosto, ma niente il Re della Moto3 è lui e basta: 10 e lode.

MOTO3, DAVID ALONSO È  DA RECORD: 10 E LODE

GARA IN RIMONTA PER LUNETTA, 9 PER LUI

Bravissimo anche Luca Lunetta che porta il 58 di nuovo, dopo Aragon, sul podio al secondo posto coi colori del Team Sic58, una specie di omaggio a Marco con la ciliegina del giro veloce. Bravissimo, che sia lui il futuro italiano top che cresce? Speriamo, intanto 10, gara bellissima in rimonta, ma con calma e freddezza, segno di crescita. Ha battuto proprio alla fine piloti come Veijer, Ortola e Furusato che si è steso all’uscita dell’ultima curva, ma è riuscito a tagliare il traguardo strisciando sul traguardo con la sua moto che emetteva scintille. A tutti loro un 9, ma queste mischie finali diventano involontariamente un modo di giocarsela che favorisce i piloti con più freddezza e capacità di gestione. Come Alonso e oggi Lunetta, appunto.  

GARA IN RIMONTA PER LUNETTA, 9 PER LUI