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MotoGP ad Austin: le pagelle del GP delle Americhe

di p. beltramo
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

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Introduzione

Pecco Bagnaia torna a vincere e lo fa ad Austin, pista sulla quale non aveva mai trionfato. Il nuovo leader del mondiale è Alex Marquez, che ha approfittato dello '0' del fratello Marc per scavalcarlo in classifica: ora i due sono separati da un punto. Di seguito tutti i voti della terza gara del mondiale 2025 a cura di Paolo Beltramo

 

GP AUSTIN: HIGHLIGHTS - CLASSIFICA

Quello che devi sapere

AUSTIN PORTA NOVITÀ

  • Ci voleva un cambio, una novità, non si poteva andare avanti ancora con quei 3 lì sempre davanti e così ci ha pensato Austin con la sua pista unica e difficile, con suo tempo pazzo, con i piloti che commettono più errori. Insomma un bellissimo GP reso ancora più teso dalla partenza rimandata per l’indecisione dei piloti su quali gomme montare. Poi tutti con le slick e via grazie a una scelta improvvisa di Marc Marquez che è scappato via dallo schieramento per cambiare la moto e prendere quella da asciutto, seguito da quasi tutti. Aveva calcolato che lo avrebbero seguito almeno 10 piloti così da costringere la direzione a fare una partenza ribaltata.

AUSTIN PORTA NOVITÀ

MARC MARQUEZ: 4

  • Che Marc Marquez dopo aver dominato le prime due gare e prove e sprint di questo GP americano, si stendesse quando era apparentemente sicuro in testa alla gara su uno dei suoi circuiti preferiti non se lo aspettava davvero nessuno. Invece è successo al 9° giro quando Pecco Bagnaia era già secondo ha tagliato su un cordolo che forse era umido dopo la pioggia caduta prima dello start. Un’imperfezione, un taglio che non si sarebbe dovuto fare, dovuto probabilmente a troppa sicurezza. Comunque primo zero, primo errore, prima sconfitta per MM93. Oggi, purtroppo per lui 4, anche se il tentativo di continuare dopo la scivolata pur senza una pedana è stato bello, molto. Così come lo scatto per prendere la moto da asciutto a 2 minuti dal via.

 

MARC MARQUEZ: 4

PECCO BAGNAIA: 10

Così ha vinto la sua trentesima gara in MotoGP, quarantesima in assoluto, Pecco Bagnaia che ha così chiuso col sorriso un inizio di campionato sotto le sue aspettative, con qualche difficoltà di comunione con la sua Ducati ’25. Forse non avrebbe battuto Marquez se non fosse caduto, ma le gare sono così e conta chi le finisce: 10 per la sua capacità di lavoro, di analisi, di tener duro, di crederci. Pecco è meglio di quello che si è visto in questo inizio e questa giornata perfetta e fortunata lo caricherà ancora di più. E comunque aver finalmente messo dietro questo Alex era il primo passo per ritornare il Super Pecco che è. Ora i primi 3 sono racchiusi in soli 12 punti.

PECCO BAGNAIA: 10

ALEX MARQUEZ: 10

  • 6 gare e 6 secondi posti per Alex Marquez e leadership del mondiale! Bella sorpresa per il pilota del Team Gresini che ha sorpreso di più in questo inizio con la sua consistenza, la velocità in prova e in gara. Gli manca soltanto la vittoria, che sarebbe la prima in MotoGP, ma se continuerà così prima o poi arriverà. Bravo Alex, complimenti: 10, perché avere un punto in più di tuo fratello Marc è tantissima roba.

ALEX MARQUEZ: 10

DI GIANNANTONIO: 9

  • Terza e quarta altre due moto bolognesi, quelle del team VR46, ventesima vittoria e quinto monopolio del podio consecutivi. 20 vittorie consecutive come la MV nel ‘68/69 e a 2 sole dal record di sempre della Honda con 22. Sul terzo gradino a prendersi la coppa con le corna c’è salito Fabio Di Giannantonio, autore di una gara costante, solida, tosta soprattutto fisicamente per lui che non ha potuto allenarsi al meglio negli ultimi mesi. Bravo Diggia, 9

DI GIANNANTONIO: 9

MORBIDELLI: 8

  • Più lontano, ma comunque sempre davanti a tutte le altre marche un buon Morbidelli che qui non ha trovato la stessa efficacia dell’Argentina, ma che comunque conferma la sua appartenenza all’élite del mondiale. 8.

MORBIDELLI: 8

ALDEGUER: 8

  • Quest’anno Ducati schiera 6 moto e se non fosse caduto Marc Marquez al nono giro e neppure Aldeguer al penultimo (a proposito, bellissima gara in rimonta, conferma della sua classe 8 di incoraggiamento) dopo una rimonta fantastica, tutte e 6 sarebbero finite davanti. Chapeau, 110 e lode.

 

ALDEGUER: 8

MILLER: 8

  • Gran bella gara di Jack Miller (8) con la moto del Team Pramac che chiude al primo posto dei “non ducatisti”, cioè il campionato degli altri. 

MILLER: 8

QUARTARARO E RINS: 5

  • Le condizioni difficili esaltano Jack, che stavolta è stato molto più lucido ed efficace di un Quartararo confusionario (5) e di un Rins non in gran spolvero (5), conferma della bontà del team e anche del pilota australiano che magari non sarà da mondiale, ma che non si risparmia mai e che si impegna sempre.

 

QUARTARARO E RINS: 5

BEZZECCHI: 8

  • Un Bezzecchi in versione tutto gas è riuscito a disputare una gara fantastica in rimonta finendo sesto a pochissimo dalla Yamaha di Miller, mostrando le potenzialità di un’Aprilia che dalla prossima gara in Qatar potrebbe avere in pista anche Martin (presente ad Austin come spettatore). Riuscisse a qualificarsi più avanti l'Aprilia potrebbe giocarsi sempre le posizioni di prestigio della classifica, in attesa di combattere per il podio. 8

BEZZECCHI: 8

OGURA: 6

  • Discreta gara di Ogura che ha chiuso nono, 6.

OGURA: 6

BASTIANINI: 7

  • Il migliore dei piloti della Ktm stavolta è stato Enea Bastianini che è l’unico dei 4 a non essere caduto. 7, per lui, combattivo ma non esagerato.

BASTIANINI: 7

ACOSTA E BINDER: 4

  • Disastro per Acosta (4) subito in terra, Binder (4) caduto dopo e Viñales (5) che ha ripreso la gara finendola 14° a oltre 42 secondi. Non ci siamo, almeno qui.

ACOSTA E BINDER: 4

MARINI: 7

  • Meglio del solito con un Luca Marini ottavo (7) mentre pochi punti per le cadute di un combattivo Mir (4) e di Zarco (5) finito a terra al penultimo giro, mentre se la giocava con la solita combattività.

MARINI: 7

MOTO2

  • L’imprevisto è caduto dal cielo appena finita la gara della Moto3 con le gocce di pioggia che hanno cominciato a bagnare il serpentone di Austin. Qualcuno è stato sul sicuro, qualcuno ha giocato un jolly, come l’ex capoclassifica Manuel Gonzalez (3) che, poco veloce sul bagnato, ha montato, come pochi altri, una gomma slick da asciutto sperando che la pista si asciugasse del tutto e in fretta, ed è finito 22° gettando via leadership e gara. Il simpatico inglese Jake Dixon ha bastonato tutti con una sicurezza invidiabile dominando dall’inizio (della gara e del week-end) alla fine, mettendo in file la seconda vittoria consecutiva: 10 e lode, un successo perentorio che riporta un pilota inglese sugli scudi in una graduatoria mondiale. Bello, ci mancava. Così come molto bello è stato il secondo posto di Tony Arbolino (9) che sta poco alla volta tornando ai suoi livelli grazie anche alla Boscoscuro, la moto artigianale italiana che ha conquistato i primi tre posti con quello di Alonso Lopez (9). Buona gara in prospettiva campionato per Canet finito quarto (8) e peccato per la caduta al penultimo giro di Vietti che era quarto, 5.

MOTO2

MOTO3

  • Grande gara del leader del campionato Rueda (10 e lode) che sfrutta la caduta di Munoz e domina la gara fino alla fine senza dare la minima possibilità di prenderlo fino alla fin e su un tracciato dove si prevedeva una gara di gruppo per i lunghi rettilinei. Una dimostrazione di classe di un pilota che ama le gare solitarie e che conquista la sua seconda vittoria di quest’anno dopo quella dell’esordio in Thailandia. Completano il podio i due piloti del team italiano MTA con Kelso (9) che finisce davanti a Bertelle (9) al suo primo podio e autore del giro veloce. Benissimo dopo due pole, la sua crescita promette bene in una categoria dove ancora non abbiamo il livello dei primissimi. Infatti fuori per cadute Lunetta, Nepa e Rossi. Settimo un buon Foggia (7) e undicesimo il ragazzino Pini (7). Strepitoso l’esordio nel mondiale dello spagnolo Maximo Quiles secondo in qualifica e quinto in gara dopo un inizio sfacciato: strepitoso considerando anche la difficoltà di esordire a 17 anni appena compiuti (è nato il 19 marzo 2008 a Murcia) su un tracciato difficile ed impegnativo come Austin con pure la difficoltà del fuso orario. Sentiremo parlare di lui, garantito. D’altronde i suoi manager sono i fratelli Marquez.

MOTO3