MotoGP, Quartararo: "Per Yamaha uno come Bagnaia sarebbe interessante"

Ciao Fabio, grazie per averci fatto entrare nel tuo ufficio. È molto in ordine, tu sei un ragazzo ordinato? "Dipende dal luogo. Qui soprattutto, ma anche a casa". Hai dimenticato Silverstone? "No, è impossibile". Hai pianto alla fine? Sembravi disperato. "Sì, l'ho fatto. Anche se come ho detto preferisco una gara del genere piuttosto che finire settimo o ottavo. Eravamo primi, stiamo tornando ad avere una buona velocità. Facciamo dei passi in avanti". Arrivi anche da tre pole position consecutive. Una più bella dell'altra... "La pole position non è la cosa più importante secondo me. Conta che stiamo iniziando ad avere il passo anche in casa. Speriamo di proseguire su questa strada". Pensavi alla vittoria mentre eri in testa? Dopo tre anni di sofferenza. "La sofferenza è vera, non tra virgolette. A Silverstone abbiamo fatto davvero una bella gara. Non tanto perché eravamo davanti ma soprattutto per come abbiamo lavorato con il team nel corso del fine settimana. Sia io ma soprattutto la squadra abbiamo capito tante cose". Tu hai creduto nella Yamaha e la Yamaha ha creduto in te. Ma non deve essere stato facile. "Non è stato facile e non lo è nemmeno adesso. Ora mi sto godendo la moto, posso guidare come piace a me ma sappiamo che, anche se stiamo migliorando, abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Non abbiamo ottenuto ancora niente". Hai giurato fedeltà alla Yamaha: sei arrivato in MotoGP nel 2019 con il team Petronas, poi nel 2021 sei passato a quello ufficiale. Sei sempre stato qui, come in un matrimonio. "Per ora sta durando tanti anni. Ma mi piace. Perché Yamaha è la marca che mi ha dato l'opportunità di essere in MotoGP quando il 95% delle persone credevano che non me lo meritassi e che non ce l'avrei mai fatta. Loro mi hanno dato anche l'opportunità di diventare campione del mondo, ecco perché ho scelto di rimanere almeno fino al 2026. Perché so che c'è sia il progetto sia la voglia di ritornare grandi, perché siamo stati lì in alto, sappiamo come si fa, e voglio tornarci insieme". Il momento più bello di questo ultimo periodo? "La gara di Silverstone". Il più brutto? "Tanti. Due stagioni intere, la 2023 e la 2024. Soprattutto la scorsa: non abbiamo mai raggiunto nemmeno la seconda fila in qualifica e non siamo arrivati mai nei primi cinque in gara. Molto difficile". Nel 2021 sei arrivato primo, poi secondo nel 2022, decimo nel 2023 e tredicesimo nel 2024... "Si vede la discesa . Soprattutto il 2023 è stato complesso, passare da secondo a decimo in una stagione è stato difficile". Non ti è mai venuta voglia di provare un'altra MotoGP? "Qualche volta la voglia mi è venuta. Poi però ti metti a pensare al percorso, alla storia di questa squadra, a quando da bambino vedevo Valentino Rossi vincere con la Yamaha. Ma so che se nel futuro prossimo non saremo pronti, allora potrei prendere delle decisioni per la mia carriera". Non è una decisione facile rimanere in un team sperando che risorga... "Non lo è. Tanti pensano che abbia firmato troppo presto nel 2024 ma la verità è che le trattative stavano già andando avanti da tanti mesi. Il motivo per cui sono rimasto è Max Bartolini, è stato lui a convincermi". Quanto tempo ti dai per capire come organizzare il futuro? "Almeno ancora un annetto". La Yamaha sta già lavorando sul futuro con un progetto V4. In questo momento stai andando bene anche con i quattro cilindri in linea, non c'è il rischio che poi si disperdano le energie? "Sai, io non sono un ingegnere, sono un pilota. Non ci capisco di ingegneria ma so come mettere a punto una moto. Voglio pensare che l'anno prossimo inizierò con una moto migliore, non voglio nemmeno pensare all'ipotesi che tra un anno saremo con un progetto peggiore. Se c'è un potenziale alto allora andremo sul V4". Conosci Alain Prost? "Non personalmente. So che è stato una leggenda della Formula 1". Nel 1991 disse che la sua Ferrari era "un camion". Anche tu lo hai detto in riferimento alla Yamaha... "Io ho aspettato due anni per dirlo però . Penso di essere stato sempre molto gentile nei confronti della Yamaha, ho sempre avuto belle parole nei loro confronti". La tendenza dei piloti oggi è quella di postare sui social le famiglie, i figli e i passeggini. Tu sei ancora l'ultimo della vecchia generazione tra orologi , feste e macchine di lusso? "Per me è una cosa secondaria. Se capita bene, altrimenti fa niente. Ho tante altre cose a cui pensare senza fidanzate, mogli o bambini. In questo momento sono felice anche da solo, mi diverto tanto". Quanti cavalli ci vogliono per darti un brivido? "Tanti. Visto che già non li abbiamo sulla moto li devo recuperare in macchina ". Con Arbolino come va? "Sempre meglio. Ci troviamo bene fuori dalla pista. Ma anche in pista arriverà a fare grandi cose". Te lo aspetti in MotoGP un giorno? "Sì. Ha il talento per arrivarci, guardando a quello che ha fatto in Moto2, che rimane secondo me la categoria più difficile del motociclismo. Io lì ho vinto solo a Barcellona, in Giappone e a Assen. Lui ha già fatto molto di più, ha il potenziale per diventare un grande pilota anche in MotoGP". Tanti team stanno già pensando al futuro, come Honda e Yamaha. Ti immagini un altro campione del mondo qui? "Ti riferisci a Pecco, vero? Chiaro che lo vorrei qui. Certo, adesso ha un contratto con la Ducati. Ma sarebbe bello avere nel box qualcuno che, oltre a essere un campione, porta le informazioni da un team competitivo che ha vinto molto e che avuto una lunga esperienza di successi nelle ultime tre stagioni. Resto dell'idea che la Yamaha sta lavorando nel modo giusto, tra poco tanti piloti vorranno venire qui". Nelle ultime gare tu, Zarco e Bezzecchi siete riusciti a stare davanti a Marquez. Anche Bagnaia potrebbe se riuscisse a trovare il feeling. Come va questo campionato? "Marc è ancora un passo avanti a tutti, soprattutto sul ritmo di gara. Nelle prime gare ha conquistato quattro o cinque pole di fila e ha vinto anche quasi tutte le sprint. Ma stiamo lavorando per accorciare il distacco". Mi sembri carico. L'obiettivo per il proseguo della stagione? "Divertirmi, come prima cosa. Negli ultimi due anni non ci riuscivo più, ora sì. E poi fare delle belle gare, come a Silverstone, Le Mans o Jerez, dove far vedere che siamo lì davanti e che possiamo essere veloci".

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