Nessun favorito e tante incognite: quest'anno a Sepang può succedere tutto

Ed eccoci a Sepang, Malesia, terzultimo Gran Premio della stagione 2025, ultima gara transoceanica prima del ritorno in Europa per gli ultimi due appuntamenti di Portimao in Portogallo e di Valencia in Spagna. Questo sarà il 33° GP malese che dal ’91 al ’97 venne disputato sulla pista di Shah Alam, un tracciato corto, piccolo in tutto dalle infrastrutture alla pista. Di quel circuito non esiste più nulla, è stato sostituito da abitazioni, ma resta nella memoria per il cobra centrato da Gino Borsoi con il suo ginocchio, per l’esordio nel ’96 di Valentino Rossi nel mondiale. Nel 1998 si corse a Johor e dal ’99 si gareggia a Sepang, un tracciato bello, moderno, completo, vario costruito dal nulla su disegno di Hermann Tilke, è una struttura legata all’allora nuovo aeroporto di Kuala Lumpur pure lui enorme e grandioso. Sepang è anche sede dei test precampionato e purtroppo ci ricorda sempre quel secondo giro del maledetto 23 ottobre del 2011 quando scomparve Marco Simoncelli. Sono oramai 14 anni, ma il Sic, che a Sepang ha vinto il suo titolo mondiale in 250 nel 2008, è sempre nei miei pensieri. La sua è un’assenza enorme, ingombrante, dolorosa che non si estingue col tempo. Torniamo all’attualità. VR è il pilota più vittorioso in Malesia e quello dei fattacci del 2015 con Marc Marquez, ancora non passati nel dimenticatoio. Si arriva a Sepang dopo due GP con due vincitori del loro primo GP in MotoGP: l’esordiente Fermin Aldeguer in Indonesia e Raul Fernandez in Australia. Uno con la Ducati azzurra del Team Gresini, l’altro con l’Aprilia azzurra del Team Trackhouse. Due prime volte e due conferme della bontà ella scuola spagnola dei piloti e del genio italico nella costruzione di mezzi vincenti. Mancheranno Marc Marquez e anche Jorge Martin, quindi le prime pagine per Ducati e Aprilia spettano agli altri. Innanzitutto chissà se Fernandez riuscirà, ora che ha rotto il ghiaccio, a vincere di nuovo e immediatamente? Sarebbe qualcosa di clamoroso, ma la sua calma, la sua razionalità potrebbero aiutarlo nell’impresa. In più dispone di una moto fantastica come la RS GP, cresciuta moltissimo dai giorni dei test malesi di febbraio che hanno anche segnato la stagione di Martin col primo dei suoi infortuni. Il problema maggiore per Fernandez sarà, in caso di prevalenza Aprilia, l’avere contro il suo compagno di marca Marco Bezzecchi, che è in una forma strepitosa, pure lui cresciuto in consapevolezza, gestione, freddezza, velocità. Bello avere questa coppia Aprilia in grado di giocarsela sembra sempre con Ducati. Vedremo anche se Ogura tornerà ai fasti di inizio stagione, quando andava forte e stupiva tutti. E il solido Lorenzo Savadori chissà se sul tracciato dove ha innumerevoli riferimenti riuscirà a stupire? In effetti Sepang arriva sempre a fine stagione, ma è un po’ come un ritorno agli inizi visto che ogni campionato nasce su questo circuito coi test invernali più importanti. Vedremo allora come si troveranno i piloti Ducati orfani di MM93. In fondo qui è dove è stata deliberata la difficile GP 25, quella che soltanto lo spagnolo campione del mondo è riuscito a guidare sempre tra i primi, una costanza che né Bagnaia, né Di Giannantonio hanno trovato. I due italiani hanno avuto punte di rendimento altissime, ma una media bassa o molto bassa come Pecco nella seconda metà di campionato. Magari tornare sul luogo che ha convinto Ducati ha puntare sulla GP25 potrà far ritrovare sensazioni positive alla base della scelta. Speriamo. Comunque ci sono anche i 3 piloti non ufficiali sulla GP24, ossia Alex Marquez, Aldeguer e Morbidelli in grado di lottare per il podio e anche, come dimostrano i dati, per il successo. Speriamo soprattutto che un campione come Bagnaia riesca ad uscire da quel tunnel che sta percorrendo. Due giovani hanno rotto il ghiaccio del primo successo in MotoGP, dicevamo, ne resta però uno che molti avrebbero dato come sicuro vincitore già da 'rookie' come era l’anno scorso ed invece ha dovuto mandare giù amaro vedendo due suoi compaesani vincere, mentre lui aspetta ancora questa prima indimenticabile soddisfazione. È Pedro Acosta con la sua KTM che ultimamente ha capito di non poter fare miracoli e che deve avere pazienza, perché con la fretta in MotoGP si può soltanto cadere. Pedrito è fortissimo, frena come forse nessuno, ma ancora non dispone di una moto allo stesso livello di Ducati e Aprilia. Però è lì vicino e basterebbe poco per consentirgli di stupire. Come lui hanno buone possibilità di disputare una buona gara anche l’incostante Binder, l’ancora non a postissimo Bastianini, lo stupefacente Pol Espargaro. Yamaha ad oggi è forse la casa che più mostra difficoltà nonostante i miglioramenti e il doppio impegno sul motore 4 cilindri in linea e quello a V. Intanto a Sepang correrà ancora una versione si presume aggiornata della V4 con Augusto Fernandez. Contemporaneamente vedremo il solito arrembante, mai domo Quartararo, speriamo un Rins ancora tra i migliori come si è visto ultimamente, un Miller meno sprecone e finalmente all’arrivo e un Oliveira che vuole dimostrare che hanno sbagliato a lasciare a casa lui per far posto a Toprak Razgatlıoğlu. Infine Honda che sta dimostrando grandi progressi soprattutto con Marini e Mir, autori spessi di gare combattive e positive, in posizioni finalmente nobili anche se ancora non da podio. Vedremo poi se anche Zarco, il migliore nella prima metà di stagione, riuscirà a tornare a quei livelli assoluti. Interessante sarà anche la gara della Moto2, dove - con 75 punti ancora in palio - Manuel Gonzales è braccato da vicinissimo dal brasiliano Diogo Moreira staccato di soli 2. Anche Canet, Baltus e Dixon sono teoricamente ancora in gioco, ma sembra che si tratterà di un duello lungo fino a metà novembre tra i primi 2. Bella sfida, da non perdere visto che anche la Moto3 è già da tempo decisa in favore del fantastico Rueda.

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Nessun favorito e tante incognite: quest'anno a Sepang può succedere tutto

Paolo Beltramo