Razzismo, Sterling non vende i Clippers: "Ero solo geloso"
NBAIn un documento inviato alla Nba, il boss di Los Angeles replica: "Lotterò fino alla morte per non cedere la proprietà". L'avvocato alla Espn: "Era uno sfogo alla donna che amava, destinato a rimanere nella privacy di un salotto"
Donald Sterling non vuole mollare i Clippers. Dopo lo scandalo razzismo in cui è rimasto coinvolto, l’Nba l’ha sospeso a vita ma lui, di andarsene, non ne vuole proprio sapere e ha fatto sapere che “lotterà con tutte le sue forze” per mantenere la proprietà del club. Nelle scorse settimane, in una telefonata registrata dalla sua giovanissima compagna, nota come V. Stiviano, il patron della squadra di Los Angeles si è lasciato andare ad esternazioni di carattere razzista. Da lì erano scattate le decisioni della Lega che, oltre alla sospensione, aveva multato l’owner di 2,5 milioni di dollari e avviato l’iter per vendere la squadra che Sterling ha acquistato nel 1981 per 12,5 milioni di dollari.
Il proprietario ha illustrato la propria posizione alla Nba: in un documento di 32 pagine ha affermato di aver ricevuto offerte superiori ai 2,5 miliardi di dollari da potenziali acquirenti. "Lotterà fino alla morte", ha detto l'avvocato Max Bleacher al network Espn. "Uno sfogo alla compagna, dettato dalla gelosia e non destinato ad essere reso pubblico, non può costituire una violazione delle regole Nba - ha aggiunto il legale nel documento - . Era una questione tra un uomo geloso e la donna che amava. Tutto questo non sarebbe dovuto uscire dalla privacy di un salotto".
La Nba non intende modificare la linea scelta dal commissioner David Silver. Il 3 giugno, i proprietari dei club si riuniranno a New York: servono 23 voti su 30 per sottrarre alla famiglia Sterling il controllo del team. Una soluzione 'soft' potrebbe essere rappresentata dall'iniziativa di Shelly Sterling, la moglie da cui Donald è separato.
Nei giorni scorsi la signora avrebbe ricevuto dall'ex consorte il permesso di procedere alla cessione dei Clippers, possibilmente prima del 3 giugno. La cifra per la fumata bianca si aggirerebbe sul miliardo di dollari. L'avvocato Blecher, però, ha smentito ogni ipotesi. "Non so che accordo abbia lei" con Sterling, "ma oggi vi dico che lui sconfessa qualsiasi cosa lei stia facendo per vendere il team. Lui dice ‘E' la mia squadra, la venderò quando e se lo riterrò opportuno’. All'inizio di questa vicenda era in uno stato di shock, adesso si sta riprendendo ed è molto più battagliero".
Il proprietario ha illustrato la propria posizione alla Nba: in un documento di 32 pagine ha affermato di aver ricevuto offerte superiori ai 2,5 miliardi di dollari da potenziali acquirenti. "Lotterà fino alla morte", ha detto l'avvocato Max Bleacher al network Espn. "Uno sfogo alla compagna, dettato dalla gelosia e non destinato ad essere reso pubblico, non può costituire una violazione delle regole Nba - ha aggiunto il legale nel documento - . Era una questione tra un uomo geloso e la donna che amava. Tutto questo non sarebbe dovuto uscire dalla privacy di un salotto".
La Nba non intende modificare la linea scelta dal commissioner David Silver. Il 3 giugno, i proprietari dei club si riuniranno a New York: servono 23 voti su 30 per sottrarre alla famiglia Sterling il controllo del team. Una soluzione 'soft' potrebbe essere rappresentata dall'iniziativa di Shelly Sterling, la moglie da cui Donald è separato.
Nei giorni scorsi la signora avrebbe ricevuto dall'ex consorte il permesso di procedere alla cessione dei Clippers, possibilmente prima del 3 giugno. La cifra per la fumata bianca si aggirerebbe sul miliardo di dollari. L'avvocato Blecher, però, ha smentito ogni ipotesi. "Non so che accordo abbia lei" con Sterling, "ma oggi vi dico che lui sconfessa qualsiasi cosa lei stia facendo per vendere il team. Lui dice ‘E' la mia squadra, la venderò quando e se lo riterrò opportuno’. All'inizio di questa vicenda era in uno stato di shock, adesso si sta riprendendo ed è molto più battagliero".