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Spurs, il destino è nelle mani di Leonard

NBA
Kawhi Leonard sta viaggiando ad oltre 25 punti di media a partita (Foto Getty)
KAWHI

I San Antonio Spurs arrivano alla gara contro i Boston Celtics (in diretta alle 19 su Sky Sport 2) forti dei sette successi consecutivi conquistati nelle ultime due settimane. A guidarli il solito, eccellente Kawhi Leonard.

A San Antonio il tempo sembra davvero non passare mai, nonostante la “picconata" estiva che la tranquillità texana ha ricevuto dopo l’addio di Tim Duncan. Un saluto silenzioso, che in molti credevano potesse fare rumore in una spogliatoio per 20 anni plasmato a immagine e somiglianza del giocatore caraibico. A guardare il record (12-3), la classifica (terzo posto ad Ovest) e l’esordio (battuti i Golden State Warriors a domicilio con un netto +29) il contraccolpo sembra già essere stato assorbito, anche perché il passaggio di consegne in realtà era avvenuto già da un pezzo, sotto gli occhi di tutti.

Il testimone è stato raccolto dalle immense mani di Kawhi Leonard, il miglior two-way player della Lega, partito subito con le marce alte in stagione (35 e massimo in carriera proprio contro gli Warriors) e diventato giocatore da 25 punti di media. Ennesima conferma di quel processo che lo ha visto nelle ultime quattro stagioni crescere offensivamente in maniera tanto costante nei numeri quanto preoccupante per gli avversari. Anche perché poi, nella propria metà campo, resta sempre il miglior difensore NBA, come testimoniano i due premi vinti nelle ultime due stagioni.

Kawhi è l’àncora difensiva di una squadra diventata inevitabilmente più porosa nei pressi del ferro (sostituire Duncan con Pau Gasol ha le sue controindicazioni…), per la prima volta dopo anni ai piedi della top 10 in quanto a rating difensivo. A compensare tali carenze ci pensa il controllo dei tabelloni difensivi (nella top-10 della lega) e del ritmo di gara: gli Spurs sono 26° per numero di possessi a partita, una delle squadre che corrono meno nell’intera NBA, costringendo gli avversari a rallentare in transizione e giocando il più possibile con il cronometro dei 24 secondi. Al resto poi, pensa la solita, impeccabile e minuziosa esecuzione offensiva, diventata il marchio di fabbrica dei texani.

Dopo le tre sconfitte casalinghe consecutive, il momento è tutt’altro che negativo: al match contro i Boston Celtics (oggi in diretta alle 19 su Sky Sport 2) gli Spurs arrivano avendo collezionato 7 successi consecutivi. Un risultato appagante per molti, ma non per Gregg Popovich che nel post partita dopo la vittoria contro Dallas ha tuonato: “Non abbiamo rispettato il nostro avversario, non abbiamo mostrato umiltà. La nostra è stata una partita patetica in ogni aspetto del gioco. È stato uno spettacolo terribile”, nonostante il punteggio recitasse 96 a 91 in favore di San Antonio. Un risultato striminzito contro una delle peggiori franchigie NBA in questo avvio di stagione, per di più in gran parte rimaneggiata a causa delle numerose assenze. Ennesimo esempio della mentalità controcorrente di un coach sempre fedele a se stesso nonostante i cambiamenti.