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Celtics, nel nome del profeta Isaiah

NBA
Piccolo, ma non per questo timoroso di arrivare al ferro: Isaiah Thomas (Getty)
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Tra le candidate al ruolo di anti-Cleveland, la squadra di Brad Stevens è guidata dal suo piccolo-grande uomo Isaiah Thomas, che si sta confermando su livelli da All-Star

Di ritorno a casa dopo tre partite in trasferta (e quattro in sei sere), i Boston Celtics si sono goduti a casa - senza allenamenti in programma, Brad Stevens ha dato il "liberi tutti" alla sua squadra - la festa del Ringraziamento. Gustato il tradizionale tacchino, a rendere la digestione più o meno gradevole ci penserà l'esito del match contro i San Antonio Spurs, non certo l'ospite più "morbido" da affrontare al TD Garden, soprattutto visto il record compilato finora dalla squadra allenata da Gregg Popovich lontana da casa: otto vittorie, nessuna sconfitta. "Vogliamo essere noi a sconfiggerli per primi", azzarda Avery Bradley, la guardia dei Celtics che ha iniziato fortissimo la stagione, vicino ai 18 punti conditi da 8 incredibil rimbalzi (è alto 1.87).

Ambizioni - Il viaggio lontano da Boston può aver influito sul fisico dei giocatori dei Celtics ma sicuramente anche sul morale: sono arrivate infatti tre vittorie (contro Pistons, Timberwolves e Nets), parte di una striscia di sei successi negli ultimi otto incontri disputati. Boston - forte anche dall'acquisto di Al Horford in estate - non nasconde le sue ambizioni, che sono quelle di proporsi come rivale di Cleveland per un'ipotetica finale a Est. Un ruolo ricoperto l'anno scorso dai Toronto Raptors, squadra con cui non a caso i Celtics oggi condividono la terza posizione nella conference, dietro anche agli Atlanta Hawks. 

Non solo Thomas - Il leader di Boston, chiamato contro San Antonio a un'intrigante sfida diretta con Tony Parker, è Isaiah Thomas, che sta facendo seguire alla prima annata da All-Star un'altra annata di grandissimo livello, che vede la sua produzione serale in crescita, da 22.2 a 26.2 punti di media, confermandosi così la prima opzione offensiva di coach Stevens. Va con costanza da lui Boston nei finali di partita, visto che il ragazzo di Seattle è uno dei migliori performer Nba nell'ultimo quarto (115 punti totali, 8.2 di media, terzo in tutta la lega dietro a Russell Westbrook e Damian Lillard). Nella gara contro gli Spurs, però, sarà da seguire anche il duello tra Jae Crowder e Kawhi Leonard, con il primo - conosciuto soprattutto per le sue doti di difensore - chiamato a fermare il nuovo leader di San Antonio, protagonista di un avvio di stagione sensazionale. Mani piene anche per Al Horford, il cui rientro in quintetto dopo alcuni problemi fisici è coinciso non a caso con le tre vittorie filate dei biancoverdi (i Celtics sono 5-1 con Horford in campo). Per scoprire se la striscia di successi è destinata a continuare, l'appuntamento è per le 19 italiane su Sky Sport 2.