La superstar di Oklahoma City sta viaggiando con medie da tripla doppia dopo un mese di regular season. E non sembra aver alcuna intenzione di fermarsi.
Dopo la partenza estiva di Kevin Durant direzione San Francisco, in molti attendevano con ansia la reazione (in campo e fuori) di Russell Westbrook, rimasto da solo a battersi in quel di Oklahoma City. Non il posto in cui i giocatori Nba sognano di vivere, certo, ma per oltre un lustro uno dei migliori al mondo per il livello di basket espresso. Il numero 0 non aveva nessuna intenzione di andarsene da OKC e per dimostrarlo ha voluto fare le cose in grande, rispondendo a modo suo ai tanti detrattori che davano per spacciati i suoi Thunder. Un uomo in missione, uno da 30.9 punti, 10.3 rimbalzi e 11.3 assist di media in questo primo mese abbondante di regular season. E i numeri raccontano solo in parte quello che è il clamoroso impatto fisico e mentale di Westbrook per le sorti di una franchigia che, nel bene e nel male, deve il suo record di 11-8 quasi interamente a lui.
Solo al comando – A guardare le classifiche Nba vengono le vertigini ogni volta che si ritrova scritto il nome “Westbrook”. Secondo per punti segnati e per assist, appena fuori dalla top-10 in quella dei rimbalzi, tra due centri come DeMarcus Cousins e Jonas Valanciunas, gente che quando scende sul parquet ha compiti ben diversi da quelli affidati al playmaker dei Thunder. Cifre figlie delle otto triple doppie collezionate in 19 gare, l’ultima delle quali arrivata contro i Knicks in soli 20 minuti di gioco, che gli ha permesso di raggiungere LeBron James a quota 45 in carriera, sesti ex-aequo nella classifica all-time. Numeri da record, che al Madison Square Garden non sono molto abituati a vedere.
Tutta questione di pace – Il termine di paragone in questo straordinario inizio di regular season non può che essere "Big O", Oscar Robertson, unico giocatore della storia Nba a far registrare una tripla doppia di media al termine di una stagione, quella datata 1961-62. I numeri di Westbrook in realtà, se letti nel modo corretto, risultano per certi versi ancora più sorprendenti: gli allora Cincinnati Royals di Robertson, infatti, giocavano a un ritmo superiore rispetto ai Thunder di oggi. Il numero medio di possessi giocati da quelli che sono poi diventati i Sacramento Kings erano circa 125, ben 25 in più rispetto ai quasi 100 possessi raggiunti da OKC. Se parametrate su quei valori, quindi, le cifre di Westbrook assumono contorni irreali: 46.6 punti, 17 assist e 15.6 rimbalzi a uscita.
Russ vs. Nba - In quella che al momento è la sua miglior stagione al tiro dalla lunga distanza (un 34.7% non invidiabile per altri giocatori, ma decisivo e funzionale al suo gioco), per cercare di tener testa ai suoi numeri l'unica alternativa è cercare di opporgli tutto il resto della lega. Oggi infatti, dopo la tripla doppia fatta registrare questa notte da Chris Paul, il computo vede Resto della Lega 9-Russell Westbrook 8. Almeno fino a stanotte, quando il numero 0 scenderà in campo a sfidare gli Washington Wizards: John Wall e compagni sono avvisati.