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Towns non basta, i Knicks vincono allo scadere

NBA
Karl-Anthony Towns e Kristaps Porzingis, i due giovani protagonisti della gara della notte (Foto Getty)

Sotto anche di 17 punti, Minnesota rientra in gara nell'ultimo quarto di gioco grazie a uno straordinario Karl-Anthony Towns da 47 punti e 18 rimbalzi, ma deve arrendersi al canestro decisivo di Carmelo Anthony a pochi secondi dalla sirena: finisce 106-104 per i Knicks.

I New York Knicks passano a Minneapolis contro i Timberwolves (106-104) ma sono costretti a riacciuffare nel finale una gara che sembrava già vinta a metà quarto quarto. Protagonisti i due giovani big men, sempre più simbolo delle rispettive franchigie: da una parte Kristaps Porzingis chiude a quota 29 punti, 8 rimbalzi e 4 assist un match in cui è stato il principale terminale offensivo dei suoi; dall'altra è Karl-Anthony Towns a confezionare una prestazione da record: il lungo ex Kentucky gioca la miglior partita della sua carriera Nba, realizzando 47 punti e catturando 18 rimbalzi. "Sky is the limit", ha commentato Carmelo Anthony a fine gara, a chi gli chiedeva dove potessero arrivare i due giovani prospetti. Nel frattempo, però, a segnare il canestro decisivo ci ha pensato ancora una volta il numero 7 blu-arancio.

'Melo, old but gold - La partita la fanno principalmente i ragazzi di coach Hornacek, sempre (o quasi) avanti nel punteggio e bravi all'inizio dell'ultima frazione ad allungare sul +17 a poco più di sette minuti dalla fine. A quel punto però il trio Towns-Wiggins-LaVine produce il massimo sforzo e riesce a riportare a galla la squadra del Minnesota: quando il vincitore della gara delle schiacciate delle ultime due annate segna la tripla del 102-102 a poco più di un minuto dal termine, il match è definitivamente riaperto. Seguono una schiacciata a rimbalzo d'attacco per Porzingis da una parte e due liberi a bersaglio per Towns dall'altra. L'ultimo possesso dei Knicks però, passa dalle mani di Anthony, che lo gioca a modo suo: isolamento dal gomito contro Wiggins e canestro, con poco ritmo e forse ancora meno senso, che regala però la nona vittoria stagionale ai suoi. Da quando è entrato nella lega, 'Melo si conferma così il migliore nei finali punto a punto, con 15 canestri decisivi negli ultimi 5 secondi di quarto quarto o di overtime (meglio anche di Kobe Bryant e Dirk Nowitzki, fermi a quota 12). 

Non basta KAT - A far stropicciare gli occhi (di certo non dal sonno) è stata la gigantesca prestazione di Towns, deciso a dimostrare il suo dominio fin dalla palla a due. La prima scelta al draft 2015 segna 22 punti nel solo primo quarto, con 8/8 dal campo. Il resto dei T'wolves nella prima frazione? Solo 9 punti e 3/12 al tiro. Alla sirena finale KAT chiude col 78% da due (un mostruoso 15/19), entrando nella storia di Minnesota come il più giovane giocatore a mettere a referto un quarantello. Il totale da 47 punti e 18 rimbalzi, poi, sembra essere la stat line diventata marchio di fabbrica per i lunghi ex Kentucky: gli ultimi tre giocatori capaci di far registrare cifre del genere nella Nba provengono tutti dal laboratorio di coach Calipari (DeMarcus Cousins e Anthony Davis gli altri due). Towns si conferma un uomo solo al comando, a cui serve soltanto una squadra che impari a sfruttarne sempre meglio le immense potenzialità.

Porzingis decisivo - Doveroso però il riferimento in chiusura a Porzingis, che a differenza del numero 32 dei T'wolves, deve convivere con ben altre pressioni e ben altri compagni di spogliatoio, molto più ingombranti sia in campo che fuori, davanti ai microfoni di una stampa newyorchese sempre difficile da gestire. Problematiche che per sua fortuna stanno soltanto accelerando un processo di crescita che lo sta rendendo sempre più spesso l'uomo di riferimento dei Knicks tanto in attacco quanto in difesa, anche quando tra i compagni si contano superstar dal nome pesante come Carmelo Anthony e Derrick Rose. Il lèttone non è ancora diventato il go-to-guy cui affidare l'ultimo possesso di una gara, magari, ma l'impressione è che manchi davvero soltanto quello per decretarne la definitiva consacrazione.