Tornano al successo gli Hornets di Belinelli
NBATerzo successo nelle ultime quattro gare per Charlotte, che si mantiene in testa alla Southeast Division. Venti minuti in campo e 8 punti per Marco Belinelli, con 3/5 al tiro. Dallas (3-15) è la peggior squadra Nba
“Orrenda, ma pur sempre una vittoria”. Le parole di Kemba Walker – il miglior realizzatore dei suoi con 18 punti conditi da 5 assist – riassumono alla perfezione il terzo successo nelle ultime quattro gare degli Charlotte Hornets, che battono i Dallas Maverick 97-87 sul parquet di casa e si mantengono così in vetta alla Southeast Division. Decisivo per i padroni di casa l’apporto della panchina, capace di produrre ben 46 punti con soli 25 tiri, e la solita difesa indigesta e coriacea, che costringe la coppia Deron Williams-Wesley Matthews a un orrendo 2-18 da tre punti e gli interi Mavericks a un misero 37% al tiro. Charlotte ha fatto gara di testa per tutta la partita, grazie a un attacco equilibrato e bilanciato (cinque giocatori in doppia cifra), riuscendo poi a chiudere i conti nell’ultimo quarto, deciso da due triple di Walker. Segnali positivi sono arrivati in particolare da Roy Hibbert, forse alla sua miglior gara in maglia Hornets (11 punti con 5/7 al tiro in 17 minuti) e da Jeremy Lamb (12 e 6 rimbalzi in 19 minuti).
Solido Belinelli – Ne gioca solo 20 Marco Belinelli, che sbaglia l’unica tripla tentata ma chiude comunque con 8 punti e un ottimo 60% al tiro, impreziosito da un +5 di plus/minus. I cinque giocatori dalla panchina utilizzati da coach Steve Clifford stanno tutti in campo tra i 13 e i 20 minuti, distribuendo così sforzo e opportunità realizzative, ma è un buon segnale che sia spesso proprio il ragazzo di San Giovanni in Persiceto a ricevere il minutaggio più alto nella second unit degli Hornets.
Disastro Dallas – Per i Mavericks, tristemente titolari del peggior record di lega con sole 3 vittorie a fronte di 15 sconfitte, quello incassato a Charlotte è il decimo ko nelle ultime undici gare disputate. A parte i 17 punti con 9 rimbalzi di Harrison Barnes, peraltro ben contenuto difensivamente dal lavoro di Michael Kidd-Gilchrist, l’unica nota positiva di serata sono i 15 punti in 18 minuti di Justin Anderson, ma la squadra allenata da Rick Carlisle risente tantissimo dell’assenza di Dirk Nowitzki, ancor più che da quelle di Andrew Bogut (tenuto precauzionalmente a riposo) e di Seth Curry.