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Raptors-Cavaliers, alla conquista dell'Est

NBA

I Cleveland Cavaliers (13-5) sono in testa alla Eastern Conference, ma arrivano alla gara di questa notte (diretta su Sky Sport 2 all'1.30) reduci da tre sconfitte consecutive. Discorso inverso per i padroni di casa: i Toronto Raptors hanno vinto le ultime sei e sono pronti a mettere in discussione il primato ad Est dei campioni in carica

Cleveland Cavaliers e Toronto Raptors si ritrovano l’una contro l’altra per la terza volta in questi primi 40 giorni di regular season. Le prime due sfide, vinte entrambe dalla squadra dell'Ohio, hanno confermato la supremazia di LeBron James e compagni. Ma l'incontro di questa notte (in diretta su Sky Sport 2 dall'1.30) è una gara diversa dalle altre, visti i momenti di forma opposti che stanno vivendo le due franchigie. Le protagoniste dell'ultima finale di conference siedono rispettivamente al primo (i Cavs, 13-5) e al secondo (i Raptors, 14-6) posto in classifica ad Est, già distanti da tutte le altre avversarie. Cleveland però, nonostante conservi ancora la vetta, è reduce da tre sconfitte consecutive, la striscia in negativo più lunga da quando Tyronn Lue ha preso il posto in panchina di David Blatt lo scorso gennaio. Toronto invece non conosce sconfitta da 15 giorni: giunta alla sesta vittoria in fila dopo il ko allo Staples Center contro i Clippers, la squadra di coach Casey negli ultimi mesi non era mai sembrata così in grado di poter mettere in seria difficoltà i campioni Nba 2016. Un'occasione da non lasciarsi sfuggire, quella dell'imminente duello con Cleveland.

Luna di miele – Il primo a suonare la sveglia in casa Cavs è stato LeBron James, al termine della gara persa contro Chicago: “È finita la nostra luna di miele. Dobbiamo ricominciare a giocare nel modo giusto, combattere ogni notte come se non avessimo ancora vinto nulla”. Allo United Center il numero 23 ha visto terminare la sua striscia vincente di gare da almeno 20 punti e almeno 10 assist: da 30 partite infatti, ogni volta che "The King" aveva messo a referto quelle cifre, era arrivato un successo per la sua squadra. Un messaggio preoccupante, visto che neanche un LeBron schierato in campo per 45 minuti (massimo stagionale) è stato capace di far voltare pagina ai suoi dopo le nette sconfitte subite contro Bucks e Clippers. Segno che c’è davvero qualcosa da correggere.

Il momento no dei Cavs – Nelle ultime tre gare i campioni in carica hanno visto crollare la loro produzione in attacco (99.6 di rating offensivo, numeri da 26° attacco Nba), concedendo al contempo agli avversari quasi 114 punti su 100 possessi. I problemi difensivi arrivano soprattutto a protezione del ferro, dove i vari Giannis Antetokounmpo, Jimmy Butler e Dwyane Wade hanno banchettato senza incontrare particolare resistenza. Cleveland ha infatti perso le sfide nel pitturato in tutte e tre i match: 68-34 contro i Milwaukee Bucks, 30-18 contro i Clippers e concedendo ben 78 punti ai Chicago Bulls. Troppi, anche per una squadra alla terza partita in quattro giorni. “Dobbiamo tornare a essere fisici nel nostro gioco, specialmente in area. Concedere 78 punti al ferro è ridicolo", ha chiosato un frustrato James.

Air Canada pronto al decollo – Momento diametralmente opposto per i Raptors, invece, che arrivano alla gara forti del successo con più ampio margine mai ottenuto dalla franchigia canadese: 128-84 contro i malridotti Atlanta Hawks di queste ultime settimane. Quarantaquattro punti di vantaggio, in un match in cui ben otto giocatori hanno chiuso in doppia cifra: a Toronto non vedevano una cosa simile dal 1998. A funzionare alla perfezione in casa Raptors è soprattutto l’attacco, capace di produrre un insensato 123.7 di rating offensivo durante la striscia di successi (i sorprendenti Warriors di questo inizio stagione viaggiano sui 114.8, per intenderci). L’arma in più è quella che non ti aspetti: il tiro dalla lunga distanza. Negli ultimi 15 giorni, Toronto viaggia col 50.6% dall’arco su oltre 26 tentativi: una rarità, considerato che le conclusioni dall'arco non sono di certo la specialità della casa.

Kyle&DeMar – Ad aggiustare la mira è stato soprattutto Kyle Lowry, sugli scudi anche grazie al 60% con cui sta tirando oltre i 7.25 metri (25/40) e capace nella sfida contro Philadelphia di terminare il match con un perfetto 6/6, stabilendo un nuovo record di franchigia. Quella contro i Sixers è stata anche la gara che ha definitivamente archiviato la dipendenza dei Raptors da DeMar DeRozan. Lasciata alle spalle la jordanesca partenza da trentellista (8 delle prime 9 uscite con più di 30 punti a referto), il numero 10 contro Embiid e compagni ha vissuto forse la peggior serata di questo primo mese di regular season, tirando con un modesto 3/14 dal campo e chiudendo con soli 14 punti. Toronto però ha portato a casa lo stesso la vittoria (con la connivente partecipazione di Philadelphia), riuscendo a fare a meno del contributo del quinto miglior realizzatore Nba che in stagione viaggia a 27.9 punti di media. Dopo la gara contro gli Hawks, DeRozan è diventato il secondo giocatore per canestri realizzati nella storia di Toronto superando Vince Carter e avvicinandosi al primato detentuto da Chris Bosh.

Sfida da non perdere – Una gara quindi che farà da spartiacque, che potrebbe da un lato aprire definitivamente il primo reale momento di crisi in casa Cleveland Cavaliers oppure sancire l'ennesimo ko contro LeBron e soci per i Raptors, che devono dimostrare di poter essere all'altezza di un avversario che sulla carta (e sul parquet) è risultato finora sempre superiore. Toronto ha perso sei degli ultimi otto scontri diretti ma mai come in questo momento sembra avere la possibilità di poter lanciare un segnale: se non ora, quando?