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San Antonio infallibile in trasferta: 13-0!

NBA
Anche 11 punti di Gasol nella 13esima vittoria esterna dei San Antonio Spurs (Foto Getty)

Gli Spurs vincono in rimonta la 13esima partita consecutiva lontano da casa, a una vittoria dal record di Golden State. Sesta partita oltre quota 30 per Kawhi Leonard, per Minnesota brutta serata al tiro di Towns e Wiggins

Delle 1.454 squadre che hanno disputato una stagione in Nba, i San Antonio Spurs 2016-17 sono la seconda a iniziare un campionato con 13 vittorie e 0 sconfitte in trasferta. Basterebbe il tweet dell’account degli Spurs a descrivere l’eccezionalità del risultato raggiunto da Kawhi Leonard e soci, che con la vittoria sul campo dei Minnesota Timberwolves si sono issati a un record di 18-4. Ovviamente Gregg Popovich non ha voluto commentare il record, e nemmeno la disparità tra le prestazioni in casa e quelle in trasferta: “Non mi interessa, non ne ho idea”, ha dichiarato prima della vittoria contro Milwaukee di lunedì. “Perché lo chiedete a me, io sono l’allenatore, come posso saperlo? Chiedetemi del 50% in casa. Partiamo dalle cose che vanno male”.

Partenza lenta — In realtà Popovich sa perfettamente cosa succede alla sua squadra e sa anche come toccare le corde giuste per motivarla. Ad esempio cambiando l’intero quintetto dopo che nei primi tre minuti di partita aveva visto i suoi titolari sbagliare 12 dei primi 14 tiri e andare sotto con un parziale di 15-5, affidandosi alla panchina per mandare un messaggio a Leonard, Aldridge e compagnia: "Nessuna scusa, bisogna vincere anche se è la seconda serata di un back-to-back e siamo senza Parker e Ginobili, non sono ammessi cali di concentrazione". Il messaggio è arrivato forte e chiaro, con le riserve degli Spurs capaci di ricucire lo strappo grazie a 8 dei 15 punti di Patty Mills (+29 di plus-minus per lui a fine gara).

La maledizione del terzo quarto — La partita è andata avanti punto a punto fino all’intervallo (46-43 per Minnesota), poi — come sempre — la terza frazione si è rivelata fatale per i padroni di casa. I T’Wolves hanno il peggior differenziale su 100 possessi dell’intera Nba nei terzi periodi (-27.8) e vanno malissimo tanto in attacco (penultimi) quanto in difesa (ultimissimi). Normale quindi che si siano rivelati una preda fin troppo facile per il miglior attacco in trasferta della lega, che ha chiuso il quarto sul 28-19 prendendosi un vantaggio in doppia cifra sostanzialmente mai più mollato fino alla fine, visto che i T’Wolves nell’ultimo quarto non si sono mai avvicinati a meno di 9 punti. 

Il solito immenso Kawhi — Il protagonista del secondo tempo è stato come al solito Kawhi Leonard: 19 dei suoi 31 punti sono arrivati infatti nella seconda frazione. Dopo aver chiuso senza segnare il primo quarto, ha iniziato a macinare un canestro dietro l’altro, spazzando via Andrew Wiggins e chiudendo con 11/15 al tiro, 4 assist e 2 recuperi. “A questo punto della sua carriera ha raggiunto un alto livello di fiducia. Ogni anno migliora il suo gioco un po’ di più in modi sempre diversi. Stasera lo ha fatto di nuovo. È un ragazzo molto, molto speciale”, ha commentato un Popovich stranamente in vena di elogi. Se ne è guadagnati alcuni anche l’argentino Nicolas Laprovittola, alla prima partenza in quintetto della carriera per l’infortunio di Parker: per lui 10 punti senza errori al tiro dopo aver sbagliato di un metro la prima conclusione, evidentemente emozionato. Per gli Spurs hanno chiuso in doppia cifra anche Pau Gasol e Kyle Anderson (11 a testa), mentre Aldridge si è fermato a 6 dopo un primo tempo senza punti segnati.

Inseguendo gli Spurs — Per i giovani di Tom Thibodeau ci sono state buone risposte da parte di Zach LaVine (25 punti con 9/16 al tiro) e finalmente Kris Dunn (15 punti in 16 minuti, meritandosi i complimenti del suo allenatore a fine partita), ma se Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins combinano per soli 22 punti con 8/28 al tiro, le speranze di battere una squadra come gli Spurs si riducono al lumicino. San Antonio è esattamente quello che Minnesota ancora non è, ma ciò che vorrebbe diventare: una squadra che non perde mai il proprio stile di gioco e non ha cali di concentrazione. “Bisogna dar loro credito per quello che hanno fatto: sono 18-4 e non hanno ancora perso in trasferta”, ha dichiarato coach Thibs, aggiungendo che “la cosa che rispetto di più è il modo in cui giocano: non cambiano mai, indipendentemente da tutto. Giocano con grandissima disciplina”. Una disciplina che li ha portati a una sola vittoria dall’eguagliare la miglior partenza in trasferta della storia dell’Nba, il 14-0 dei Golden State Warriors della scorsa stagione. Giovedì a Chicago avranno l’occasione di riuscirci.