Westbrook a caccia del 7° sigillo contro i Rockets
NBAIn onda a partire dalle 2 su Sky Sport 2 Oklahoma City Thunder contro Houston Rockets con il numero 0 di OKC alla ricerca della settima tripla doppia consecutiva, impresa riuscita in era moderna soltanto a Michael Jordan nella stagione 1988-89
L'ultima volta che Rockets e Thunder si sono incrociate sul parquet hanno regalato un discreto spettacolo: vittoria combattuta 105-103 per OKC, chiusa con tanto di punto esclamativo nel finale di gara firmato Russell Westbrook. È lui il protagonista più atteso della sfida in onda dalle 2 su Sky Sport 2, in una stagione fino a oggi da incorniciare per il numero 0. Una gara che offre tanti spunti non solo a livello individuale ma anche come antipasto playoff in attesa dello spettacolo che inizierà il prossimo 15 aprile. Tre settimane fa la sfida tra backcourt la vinse la coppia Westbrook-Oladipo (59 punti in due con 21/38 dal campo) contro quella formata da James Harden e Eric Gordon (26 punti combinati con 9/36 al tiro). Canestri che permisero a OKC di chiudere il primo tempo a quota 65 punti, record stagionale per i ragazzi di coach Donovan. Nonostante lo strappo iniziale e le difficoltà al tiro del Barba, però, Houston restò ampiamente in corsa fino agli ultimi secondi di partita, sintomo di come l'equilibrio regni quasi naturalmente tra le due squadre.
Alla ricerca della settima meraviglia – Testa o croce. Ci sono le stesse possibilità tanto di indovinare l’esito del lancio di una monetina quanto di vedere Russell Westbrook piazzare una tripla doppia ogni volta che scende sul parquet. Undici quelle raccolte fino a oggi in ventidue gare giocate. Una sì, una no, con la striscia giunta a sei gare ancora aperta, per provare a dare l'assalto al record stabilito da Michael Jordan nella stagione 1988-89, quando raggiunse quota sette. Per Westbrook, in questo lasso di tempo, 29.2 punti, 14.2 rimbalzi, 13.5 assist. A guardare le medie stagionali, poco cambia: nessuna delle cifre in fondo alle colonne di punti, assist e rimbalzi scende al di sotto della doppia cifra, regalando a Westbrook in questi primi quaranta giorni una stagione a-là-Oscar Robertson. Uno sforzo enorme che ha permesso alla squadra dell’Oklahoma di arrivare al termine del primo quarto di regular season con lo stesso record dello scorso anno: 14 vinte, 8 perse. Come se Kevin Durant non fosse andato via. O come se, chi è rimasto, facesse per due.
Partita da record – Houston però non sarà di certo una vittima sacrificale. La squadra di D’Antoni arriva infatti all’appuntamento contro i Thunder forte dei sei successi raccolti nelle ultime sette giocate. In particolare è l’ultima vittoria (quella conquistata contro i Los Angeles Lakers) ad aver dato una grande iniezione di fiducia ai texani - un 134-95 giunto al termine di una prestazione sotto molti aspetti da record. I Rockets infatti hanno stabilito il massimo stagionale per punti realizzati, così come lo sono stati i 35 assist messi a referto in una serata in cui la palla sembrava viaggiare come ai tempi dei Suns allenati dal coach ex Olimpia Milano. Serata da ricordare anche per Eric Gordon, il giocatore del momento in casa Houston. Diventato arma preziosa dalla panchina, il numero 10 dei texani da sette gare consecutive sta mandando a bersaglio almeno quattro triple, viaggiando ben oltre i 22 punti a partita. Un cecchino infallibile che contro i Lakers ha vissuto l’ennesima serata di grazia: otto triple realizzate, suo massimo in carriera e unico nella storia dei texani a segnarne così tante in uscita dalla panchina.
Rivalità – Basterebbe soltanto quanto detto per avere più di un valido motivo per restare incollati davanti allo schermo, se non fosse che la sfida tra Rockets e Thunder rappresenta anche un tuffo nel passato per James Harden, uno di quelli in lizza per il premio di Mvp al pari di Westbrook. Sesto uomo di lusso nelle sue prime tre stagioni a OKC, è diventato uomo di riferimento in campo e fuori per Houston. A questo è poi risucito ad aggiungere in queste prime venti partite un livello di completezza e costanza mai (di)mostrato prima. Quarto marcatore e primo per assist nella lega, Harden si è subito adattato al ruolo di point guard che D'Antoni gli ha cucito addosso (e gli 11.4 assist a partita sono lì a dimostarlo). Per il Barba quella contro i Thunder è quindi una gara diversa dalle altre: prima dei 13 punti messi a referto venti giorni fa, Harden ha viaggiato a quasi 34 di media negli incontri della passata stagione. Last but not least, l'incrocio pericoloso tra Russell Westbrook (sì, lui c'è sempre) e Patrick Beverley, specialista difensivo al quale da anni viene assegnato il compito di provare a limitare il numero 0 (con le buone o con le cattive). Una sfida nella sfida, l'ennesima. Siete davvero sicuri di non volervi godere questo spettacolo?