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Warriors alla riscossa in Minnesota

NBA
Secondo scontro stagionale tra Timberwolves e Warriors: il primo ha visto il successo di Golden State, con 28 punti di Kevin Durant (Foto Getty)
KDWiggins

Golden State viene dalla sonora sconfitta di Memphis, Minnesota da tre ko in fila: al Target Center (in diretta su Sky Sport 2 a partire dall'una di notte) Warriors e T'Wolves cercano vendetta. È sfida tra campioni, con i duelli Durant-Wiggins, Curry-Rubio e Green-Towns

No, Tom Thibodeau non può essere contento. I Minnesota Timberwolves erano tra le squadre maggiormente attese al via della stagione, tra quelle considerate più in crescita in tutta la lega, grazie a un nucleo giovane (solo 26.1 l’età media della rosa, 3.6 anni l’esperienza nella lega) e di sicuro talento (a roster i due ultimi rookie dell’anno, Andrew Wiggins e Karl-Anthony Towns). Certo, il record di 29-53 (35.3%) con cui hanno chiuso l’ultima stagione non poteva permettere sogni eccessivi, ma ritrovarsi dopo le prime 23 gare con solo sei vittorie (26.0%) è sicuramente un risultato al di sotto delle aspettative e perfino in calo rispetto al già deludente rendimento dello scorso anno. Ancora peggio, è la difesa – solitamente il punto d’orgoglio delle squadre allenate da Thibodeau – ad aver finora molto deluso, dato che i Timberwolves arrivano alla sfida con Golden State penultimi per percentuale concessa agli avversari (47.4%) e 27esimi per Defensive Rating (subiscono 108.8 punti su 100 possessi). Nelle ultime otto, se possibile, hanno fatto ancora peggio, subendo 114.6 punti di media e concedendo il 49% al tiro agli avversari. A parziale scusante, un dicembre davvero terribile sul calendario della squadra del Minnesota, che contro Golden State affronta per la sesta volta in fila avversarie col record sopra il 50% – in attesa di allungare la striscia a otto con le prossime sfide contro Chicago e Houston (122-63 il record combinato di questi otto avversari). I risultati non sono stati confortanti: Karl-Anthony Towns e soci vengono infatti da tre sconfitte consecutive, durante le quali lo scarto medio subìto è stato di 18.3 punti; ancora peggiore il bilancio casalingo, visto che al Target Center non vedono vincere i Timberwolves dal 17 novembre: a quell’ultimo successo contro Philadelphia, sono seguite cinque sconfitte, contro Celtics, Jazz, Knicks, Spurs e Pistons.

Il precedente stagionale - Una delle 17 gare perse della stagione è arrivata per mano dei Golden State Warriors, che il 26 novembre scorso, a Oakland, hanno facilmente disposto dei Timberwolves (115-102) nonostante fossero privi di Draymond Green: 34 punti di Steph Curry, 28 di Kevin Durant e 23 di Klay Thompson sono stati più che sufficienti per dare ai californiani quella che al tempo era la loro undicesima vittoria di fila, ottenuta anche grazie a un eccellente 50% (11/22) dietro l'arco. Nel primo rendez-vous stagionale i Timberwolves hanno visto un ottimo Zach LaVine, autore di 31 punti, e 34 combinati per la coppia Towns-Wiggins, tenuti a un misero 14/36 al tiro. Dopo la gara, uno sconsolato Thibodeau ha fatto riferimento agli Warriors come a "una squadra che rappresenta un buon modello per questi giovani T'Wolves, per essere cresciuti passo dopo passo: aspiriamo a essere come loro", le sue parole. 

Una striscia in pericolo - Anche le squadre modello, però, hanno le loro preoccupazioni. La prima, più evidente, è che anche i Golden State Warriors vengono da una sconfitta - e pure brutta, quella subita sul parquet di Memphis 110-89. La quarta della stagione per la squadra della Baia, e allora vien facile far notare come lo scorso campionato il quarto ko arrivò soltanto il 16 gennaio, ovvero alla 41esima gara stagionale. Il totale messo a tabellone contro i Grizzlies (89 punti) è un obiettivo offensivo che i Big 4 di Golden State (Stephen Curry, Klay Thompson, Kevin Durant e Draymond Green) hanno raggiunto da soli in otto delle precedenti 23 partite disputate quest'anno. Diretta conseguenza della sconfitta subita in Tennessee, poi, è il fatto che gli Warriors scendono sul parquet di Minneapolis con la pressione di tener viva la loro striscia arrivata a 110 gare di stagione regolare senza due ko consecutivi, che sulla Baia mancano dal 5 e 7 aprile 2015 (contro San Antonio e New Orleans), nella stagione che si sarebbe poi conclusa con il titolo. Per gi Warriors quello sul campo dei T'Wolves è il quarto impegno in cinque sere, combinazione spesso letale per qualsiasi squadra Nba (vittorie contro Clippers e Jazz il 7 e 8 dicembre, prima dello stop più recente, nella serataccia contro i Grizzlies). 

Singoli e collettivo - Le ragioni per sorridere in casa Dubs, però, non mancano certo: Golden State guida la lega per Net Rating (+12.2), punti a partita (118.1, 114.1 di Offensive Rating, secondo solo a Toronto), assist (ben 31.1 a sera), recuperi e percentuale dal campo, oltre ovviamente a poter contare sulle super individualità che hanno monopolizzato le attenzioni negli ultimi mesi. Proprio partendo dai grandi nomi di casa Warriors, viene facile immaginare una serie di duelli diretti tutti da gustare nella sfida del Target Center: quello tra due grandi realizzatori come Andrew Wiggins (22.1 di media) e Kevin Durant (26); quello tra due dei passatori più fantasiosi dell'intera lega, Ricky Rubio (6.4 assist a sera) e Steph Curry (5.7); quello, infine, tra uno dei migliori difensori Nba (Draymond Green) e una giovane superstar in vertiginosa ascesa come Karl-Anthony Towns, già oltre i 20&10 a sera al suo secondo anno nella lega. Domenica notte (e poi lunedì in replica, sempre su Sky Sport 2) lo spettacolo va in scena nel freddo Minnesota.