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NBA, le partite della notte: che rimonta Minnesota

NBA

I RISULTATI. I Timberwolves rientrano da -21 e vincono sul campo dei Chicago Bulls. Tutto facile per Cleveland su Memphis priva di Marc Gasol, vince Phoenix al supplementare con New York. Torna al successo Portland dopo quattro sconfitte consecutive, Orlando esplode segnando 131 punti ad Atlanta.

Chicago Bulls-Minnesota Timberwolves 94-99 (Highlights) — Quello che rende così divertente la NBA è che ogni sera possono succedere cose strane. Una di queste è accaduta a Chicago, dove la peggior squadra dei secondi tempi dell’intera lega, i Minnesota Timberwolves, hanno completato la più grande rimonta della stagione, vincendo una partita nella quale erano andati sotto anche di 21 punti in diretta nazionale. Ad aggiungere un tocco particolare alla partita è stato il ritorno di Tom Thibodeau a Chicago, dopo che le due parti si erano lasciate in termini non proprio amichevoli nell’estate del 2015 (“ma ci sono stati molti più grandi momenti da ricordare piuttosto che reali problemi”, ha commentato coach Thibs). L’ex allenatore è stato accolto da un'ovazione del pubblico di casa prima della partita e dal peggior quarto difensivo dei suoi giocatori (38 punti concessi nei primi 12 minuti), colpa anche dei 27 della sua “creatura” Jimmy Butler. Ma è stato un parziale di 22-5 per chiudere il primo tempo a rimettere in carreggiata i T-Wolves, che hanno mantenuto il vantaggio nel finale grazie ai 24 di Zach LaVine (anche 6 rimbalzi e 6 assist per lui) e i 23 di Andrew Wiggins, facendo saltare i nervi di Dwyane Wade, espulso a 14 secondi dalla fine dopo una prestazione da 4/13 al tiro e 12 punti. I Bulls hanno un record di 5-6 contro squadre dal record perdente, mentre Minnesota con questa vittoria abbandona l’ultimo posto nella Western Conference.

Cleveland Cavaliers-Memphis Grizzlies 103-86 (Highlights) — Nella battaglia delle strisce vincenti aperte a spuntarla sono i Cavaliers, che colgono il quinto successo in fila interrompendo le 6 consecutive dei Grizzlies. Nella prima partita di un classico home&away, i campioni in carica tengono a riposo Kyrie Irving e ricevono una doppia-doppia da 29 punti e 13 rimbalzi da Kevin Love, 23 punti e 8 assist da LeBron James (nominato giocatore della settimana a Est) e 17 dei 23 punti di serata nel solo primo tempo di J.R. Smith, che ha superato Dale Ellis al 14° posto della classifica di tutti i tempi per triple segnate. Cleveland ha costruito un vantaggio di 22 punti già nel primo tempo e ha gestito comodamente la gara nonostante i 18+10 di Zach Randolph, complice anche il riposo di Marc Gasol (giocatore della settimana a Ovest). Coach Tyronn Lue ha annunciato che James, Irving e Love non parteciperanno alla trasferta di Memphis di domani notte, dando a tutti e tre una serata di riposo.

Atlanta Hawks-Orlando Magic 120-131 (Highlights) — Esattamente come successo lo scorso 6 dicembre a Washington, la miglior partita della carriera di Elfrid Payton propizia la miglior prestazione stagionale degli Orlando Magic. Il secondo peggior attacco della Nba è esploso per 131 punti vincendo sul campo degli Hawks grazie ai 26 e 14 assist del playmaker da Louisiana-Lafayette, il primo giocatore di questa stagione a finire con 20+10 uscendo dalla panchina. Sono state proprio le riserve dei Magic a fare la differenza, superando 62-35 quella degli Hawks grazie ai punti di Payton, Jodie Meeks (20) e Jeff Green (16) ad accompagnare i 29 di Serge Ibaka e i 23 di Evan Fournier. La serata magica di Orlando è ben rappresentata dai massimi stagionali per punti (131, il massimo dal 2009 in trasferta), percentuale dal campo (58.6%), assist (36), e triple segnate (15). Per Atlanta a nulla sono valsi i 20 con 16 rimbalzi di Dwight Howard e i 19 con 13 assist di Dennis Schröder, autore di una schiacciata torreggiante sulla testa di Bismack Biyombo.

Phoenix Suns-New York Knicks 111-113 OT (Highlights) — Era dai tempi di Amar’e Stoudemire nel lontano 2010 che un giocatore dei Suns non segnava 30 punti per tre partite consecutive. Ci sono voluti 8 punti nel supplementare, ma Eric Bledsoe ci è riuscito raggiungendo 31 con il canestro del sorpasso a 30 secondi dalla fine, infliggendo la seconda sconfitta nelle ultime otto ai New York Knicks. Kristaps Porzingis ha realizzato un’altra prestazione da ricordare finendo a quota 34 (a un punto dal suo career-high), 8 rimbalzi, 3 recuperi e 3 stoppate con 12/23 dal campo e 4/4 da tre ma uscendo per falli a 1:34 dalla fine dell’overtime. I Knicks hanno sbagliato per due volte il tiro della vittoria, nei regolamentari con Porzingis e nel supplementare con Carmelo Anthony, che ha chiuso una brutta serata da 13 punti e 3/15 al tiro con un air-ball. A nulla è servita la prestazione da 22+14 dalla panchina di Kyle O’Quinn, mentre i Suns hanno mandato sei giocatori in doppia cifra.

Portland Trail Blazers-Oklahoma City Thunder 114-95 (Highlights) — Dopo quattro sconfitte consecutive tornano alla vittoria i Blazers, che rimontano uno svantaggio di 9 punti nel primo quarto e gestiscono agevolmente per tutto il secondo tempo, dopo aver chiuso il primo tempo sul +16. Il motivo è presto detto: nei minuti con Russell Westbrook i Thunder hanno tirato con il 49% di percentuale effettiva dal campo; senza di lui sono crollati al 35%, finendo rapidamente fuori dalla partita anche per la stanchezza, dato che si trattava del terzo impegno di un “quattro-partite-in-cinque-giorni” che fiaccherebbe le gambe di chiunque. Coach Donovan — già privo di Victor Oladipo — ha quindi preferito seduto Westbrook nell’ultimo quarto tenendolo in campo per 27 minuti, nei quali ha comunque finito con 20 punti, 6 rimbalzi e 6 assist. Più o meno lo stesso minutaggio di Damian Lillard, che in tre quarti ha guidato i sei giocatori in doppia cifra dei Blazers con 17 punti e 9 assist nella serata di lancio della sua nuova scarpa personalizzata.