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NBA, i risultati della notte: Russ ancora decisivo

NBA
Quarantadue punti, dieci rimbalzi e sette assist nella gara di Russell Westbrook, il protagonista del successo di OKC a New Orleans (Foto Getty)

I Cleveland Cavaliers bissano il successo in back-to-back contro i Milwaukee Bucks, unici a vincere in casa in una serata con ben sette squadre capaci di conquistare la W in trasferta. Decisivi i 42 punti e 10 rimbalzi di Westbrook per OKC, così come i 38 di Marc Gasol che trascinano Memphis contro Detroit

Cleveland Cavaliers-Milwaukee Bucks 113-102 – Vincono anche al “ritorno” i Cleveland Cavaliers, impegnati nella doppia sfida in back-to-back contro i Milwaukee Bucks. LeBron James ne segna 29 senza dover fare gli straordinari nonostante l’assenza di Kevin Love e J.R. Smith, entrambi infortunati. Il miglior marcatore dei Cavs è Kyrie Irving che chiude il match con 31 punti e 13 assist, suo massimo in carriera. Dall’altra parte non bastano i 55 punti del duo Antetokounmpo-Parker (27+28), unici in doppia cifra oltra al convincente Malcolm Brogdon da 11 punti in uscita dalla panchina. “La speranza è poter imparare dai nostri errori – ha commentato Jason Kidd -, per una squadra giovane come la nostra è un percorso necessario”. Dellavedova torna a casa con un anello in più (premiato dopo il successo della passata stagione con i Cavs), mentre i Bucks con la speranza di non dover recitare il ruolo di comparsa anche ad aprile inoltrato.

New Orleans Pelicans-Oklahoma City Thunder 110-121 – Quarantadue punti e dieci rimbalzi a coronare l'ennesima super prestazione stagionale di Russell Westbrook, protagonista anche a New Orleans e decisivo nel 17° successo stagionale dei Thunder. Un uomo solo sull'isola, proprio come Anthony Davis nell'altra metà campo: per il numero 23 alla sirena sono 34 punti con 15 rimbalzi. Tanti, ma non abbastanza per evitare ai suoi l'ennesima sconfitta di una stagione che vede i Pelicans sempre più lontani dalla zona playoff. OKC chiude il match tirando con oltre il 51% dal campo e coccolandosi un Alex Abrines finalmente decisivo con i suoi 18 punti in uscita dalla panchina.

Chicago Bulls-Washington Wizards 97-107 - Washington si prende la rivincita dopo la sconfitta di inizio stagione subita allo United Center, recuperando lo svantaggio iniziale e chiudendo in testa grazie al decisivo contributo della panchina. Chicago scappa via sul 33-22 dopo  il primo quarto, tirando col 62.5% dal campo e provando a dare una svolta al periodo non positivo (3-7 il record nelle ultime 10 partite). Gli ospiti però cominciano a ricucire lo svantaggio prima grazie a Bradley Beal (21 punti per lui alla fine) e poi al solito John Wall, silente nei primi dieci minuti di gara e poi decisivo negli ultimi tre quarti in cui segna 19 dei suoi 23 punti. All’inizio dell’ultima frazione, col punteggio sul 77-77, ci pensano Trey Burke e Marcus Thornton  a segnare dieci decisivi punti che aprono un solco che i Bulls non sono poi in grado di colmare. Per gli Wizards è il quarto successo nelle ultime cinque, a una sola vittoria di distanza dall’ottavo posto degli Atlanta Hawks a Est.

Detroit Pistons-Memphis Grizzlies 86-98 - Marc Gasol risponde presente all’appello lanciato dal suo allenatore dopo la sconfitta indigesta contro i Boston Celtics, chiudendo il match pareggiando il suo massimo in carriera a quota 38 punti, tirando 14/17 dal campo e permettendo ai suoi Grizzlies di fare gara di testa per tutto l’arco dei 48 minuti, senza concedere a Detroit la possibilità di rientrare definitivamente in partita. A spingere la squadra del Tennessee ci ha pensato in parte anche Chandler Parsons, ritornato sul parquet per 15 minuti dopo le 17 gare d’assenza. In casa Pistons, 18 punti di Reggie Jackson, la doppia doppia di Andre Drummond e davvero poco altro da salvare in quella che è la quarta sconfitta consecutiva per i ragazzi di Van Gundy.

Atlanta Hawks-Minnesota Timberwolves 84-92 – Terzo successo nelle ultime quattro gare per i T’wolves, bravi a chiudere in crescendo (non di certo un’abitudine) una sfida in equilibrio per oltre 40 minuti. Alla sirena tutti gli starters di Minnesota hanno almeno dieci punti a referto, guidati dai 19 e 7 rimbalzi di Andrew Wiggins e dai 17 con 18 rimbalzi di Karl-Anthony Towns. Dall’altra parte il solo Mike Muscala segna quanto tutta la panchina degli avversari, ma i suoi 16 punti uniti ai 21 con 7 assist di Dennis Schroder non bastano agli Hawks.

Phoenix Suns-Houston Rockets 111-125 - Tornano al successo gli Houston Rockets dopo lo stop casalingo contro i San Antonio Spurs. James Harden e compagni ritrovano la via del canestro dalla lunga distanza (18/38 da tre) e battono senza troppo affanno i Phoenix Suns. Il protagonista non può che essere il Barba, autore di 27 punti e 14 assist, uno dei sette giocatori in casa Rockets a chiudere il match in doppia cifra. 

Utah Jazz-Sacramento Kings 93-94 - L'ultima affermazione in trasferta arriva da Salt Lake City, dove i Sacramento Kings reduci dalla vittoria in volata contro Portland, conquistano un altro successo decisivo nella loro rincorsa ai playoff. DeMarcus Cousins segna 21 punti, fondamentali per ricucire lo svantaggio di oltre 20 punti che i Kings sono riusciti a colmare nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Il campione olimpico a Rio 2016 segna i canestri decisivi nel finale, ma a dare la scossa è un sorprendente Ty Lawson da 19 punti in 26 minuti. Ai Jazz non bastano i 28 con 10 rimbalzi di Gordon Hayward, anche se il problema secondo coach Snyder sta da un'altra parte: "La lettura è molto semplice: se non concedi 32 punti nel quarto periodo riesci a vincere la partita". Più chiaro di così.