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NBA, i risultati della notte: rimonta Warriors

NBA
26 punti per Kevin Durant, miglior marcatore degli Warriors (Foto Getty)

Golden State ribalta il -16 all'intervallo e vince di 16 anche senza Draymond Green. Vittoria esterna per Boston a Indiana, New York regola Orlando in casa, Miami risale da -19 e infligge ai Lakers l'11^ sconfitta nelle ultime 12

Brooklyn Nets-Golden State Warriors 101-117 (Highlights | Tabellino) — Il numero chiave della partita è 16: 16 come i punti di vantaggio dei Nets all’intervallo, 16 come i punti di scarto a fine partita dati dagli Warriors ai padroni di casa. Dopo un primo tempo a dir poco sonnacchioso — complice anche l’assenza di Draymond Green, tornato a Oakland per assistere alla nascita del suo primo figlio —, i campioni della Western Conference si svegliano e producono un terzo quarto da 39-19 con cui rimettono le cose a posto, forzando 11 delle 27 palle perse di Brooklyn solo in quei 12 minuti. A fine partita i migliori sono Kevin Durant da 26 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, Klay Thompson con 23 e la doppia doppia di Zaza Pachulia da 15+14, mentre Steph Curry ha vissuto una brutta serata al tiro con soli 15 punti e 6/19 dal campo (3/13 da tre). In casa Nets il migliore è Brook Lopez autore di 28 punti, ma solo 5 dopo l’intervallo in un secondo tempo da 36 punti e 18 palle perse dei Nets che non ha interrotto la striscia di vittorie degli Warriors, giunta a quota 6. Nelle prime 30 partite di stagione gli Warriors hanno battuto gli avversari di 408 punti complessivi: solo i Bucks del 1971-72 hanno fatto meglio nella storia della NBA.

Indiana Pacers-Boston Celtics 102-109 (Highlights | Tabellino) — È nel secondo quarto che i Boston Celtics costruiscono la loro vittoria sul campo degli Indiana Pacers: il parziale di 29-9 prima dell’intervallo permette loro di andare avanti anche di 17, ma sono i 14 punti nell’ultimo quarto (28 alla fine con 9 assist) di Isaiah Thomas a chiudere i giochi. “Gli ultimi quarti sono roba per pochi”, ha commentato la point guard dei Celtics. “Adoro quando la partita è tirata — voglio essere quel tipo di giocatore. Stasera ho semplicemente fatto quello che ho sempre fatto”. I Pacers si sono riportati anche sul -4 grazie al massimo stagionale da 31 punti con 8 assist di Jeff Teague, ma i contributi di Avery Bradley e Jae Crowder (15 punti a testa) hanno confezionato la quarta vittoria in fila per i biancoverdi.

New York Knicks-Orlando Magic 106-95 (Highlights | Tabellino) — Solo ottime notizie per i New York Knicks: sei giocatori in doppia cifra guidati dai 19 punti di Derrick Rose e dal massimo stagionale per assist di Brandon Jennings (12 sui 26 di squadra) permettono ai ragazzi di coach Hornacek una facile vittoria interna sugli Orlando Magic, che sono stati avanti solamente sul 12-11 e poi non hanno più guidato nel punteggio nonostante i 23+10 di Serge Ibaka e i 21 di Evan Fournier. Per i Knicks si tratta dell’undicesima vittoria al Garden a fronte di sole quattro sconfitte, con Rose che davanti ai microfoni mostra fiducia: “Stiamo costruendo qualcosa. Questo è il modo in cui bisognerebbe giocare a pallacanestro, diventa più facile per tutti. Quando la palla gira così, siamo difficili da fermare”. L’unico momento di panico per i tifosi dei Knicks è arrivato quando Kristaps Porzingis si è accasciato al terreno dopo un contatto ginocchio-contro-ginocchio ed è uscito dal campo zoppicando, ma è tornato in panchina poco dopo pronto a giocare se ce ne fosse stato bisogno. Fortunatamente per lui e per i Knicks, la partita era già abbondantemente vinta.

Miami Heat-Los Angeles Lakers 115-107 (Highlights | Tabellino) — Nella serata in cui viene ritirata la maglia numero 32 di Shaquille O’Neal, i Miami Heat confezionano una rimonta da -19 e infliggono l’ennesima sconfitta ai Lakers, che hanno vinto solamente una volta nelle ultime 12 partite. A spingerli è stata la miglior partita nella carriera di Justise Winslow, che ha firmato il career-high a quota 23 punti e pareggiato quello per rimbalzi con 13 — esattamente gli stessi di Hassan Whiteside, per i quali però sono ordinaria amministrazione. I 21 punti di Goran Dragic e i 19 di un eccellente James Johnson (8/11 al tiro con 8 rimbalzi e 6 assist) hanno contribuito a rendere inutili i 27 di Lou Williams, condannando i gialloviola — privi di Julius Randle, anche lui tornato sulla West Coast per assistere alla nascita del primogenito — alla 14^ sconfitta su 19 partite disputate in trasferta. “Ma ci arriveremo”, assicura coach Luke Walton. “Stiamo giocando una buona pallacanestro, solo che non stiamo facendo molto bene le piccole cose che ti fanno vincere le partite”.