NBA, i risultati della notte: Butler 40 e vittoria
NBA40 punti e canestro sulla sirena per Jimmy Butler nella vittoria sui Nets. John Wall sfiora la tripla doppia battendo Indiana. Carmelo Anthony espulso nella sconfitta di New York al supplementare contro Atlanta. Solo Charlotte e Milwaukee vincono in trasferta nella nottata
Chicago Bulls-Brooklyn Nets 101-99 (Tabellino | Highlights) — Il primo buzzer beater della carriera di Jimmy Butler suggella una prestazione da 40 punti di cui 9 negli ultimi due minuti e mezzo, permettendo ai Bulls di rimontare sette punti e vincere la seconda gara in fila. Nella sua partita anche 11 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi: e dire che solo pochi minuti prima non riusciva a mettere peso sulla caviglia destra, uscita malconcia da uno scontro di gioco. “Ma quando l’adrenalina è entrata in circolo e il pubblico ha iniziato a farsi sentire, ero pronto all’azione” ha commentato Butler, che ha sopperito all’assenza di Dwyane Wade fermato dall’emicrania. Brooklyn contro Chicago però vuol dire anche battaglia tra i gemelli Lopez, e in questa occasione è stato decisamente Brook a prendere il sopravvento: per lui 33 punti con il massimo in carriera per triple segnate (5 su 6 tentativi) e la schiacciata del pareggio proprio sulla testa del fratello. Una prodezza purtroppo per lui inutile, visto che non è riuscito ad evitare la 12^ sconfitta consecutiva in trasferta dei suoi Nets.
Washington Wizards-Indiana Pacers 111-105 (Tabellino | Highlights) — Succede tutto nel secondo tempo per gli Washington Wizards: prima perdono Bradley Beal per un infortunio alla caviglia, quindi si scatena John Wall che con 23 punti nella ripresa trascina la squadra alla vittoria. Alla point guard di Washington mancherebbe solo un assist per impacchettare la prima tripla doppia della stagione, chiudendo con 36 punti, 11 rimbalzi (l’ultimo guardia degli Wizards a registrare 35+10 fu Michael Jordan nel 2003), 9 assist e gli ultimi sei punti dei suoi, che uniti ai 22 di Otto Porter e alla doppia doppia da 13&16 di Marcin Gortat regala l’ottava vittoria nelle ultime 11 a coach Brooks, di cui sette consecutive in casa. A Indiana non basta la grande prestazione di Paul George, autore di 34 punti con 6/10 dall’arco, e la doppia doppia da 19+11 di Jeff Teague che avevano riportato la partita in bilico dopo aver chiuso il terzo quarto sotto di 11. Ma il -20 a rimbalzo (54-34) e i 15 punti concessi da seconda opportunità li hanno condannati alla quarta sconfitta in fila, la 13^ su 14 partite in cui erano sotto alla fine del terzo quarto.
Atlanta Hawks-New York Knicks 102-98 OT (Tabellino | Highlights) — Nonostante l’uscita prematura di Carmelo Anthony alla fine del primo tempo (manata in faccia a Thabo Sefolosha punita con un flagrant-2, 10^ espulsione in carriera), i New York Knicks rimangono aggrappati alla partita forzando il supplementare grazie ai 26 punti di Derrick Rose (pur con 9/28 al tiro), la doppia doppia da 14+16 di un redivivo Joakim Noah e i 24 di Kristaps Porzingis, che però sbaglia i liberi che avrebbero potuto pareggiare la partita a pochi secondi dalla fine dell’overtime. In casa Hawks il grande protagonista è Dennis Schröder con 27 punti e un recupero fondamentale nell’overtime per andare sul +3, a cui si aggiunge la doppia doppia da 16+22 di Dwight Howard per interrompere la striscia di tre sconfitte consecutive.
Orlando Magic-Charlotte Hornets 101-120 (Tabellino) — Nicolas Batum avrebbe potuto registrare una tripla doppia se lo avesse voluto, ma visto che gli Hornets erano a +29 alla fine del terzo quarto, ha preferito rimanere a riposo nell’ultimo periodo chiudendo con 20 punti, 9 rimbalzi e 8 assist. Ancora senza Marco Belinelli, la squadra di coach Clifford non ha avuto problemi a sbarazzarsi degli Orlando Magic nonostante i 20 punti nel solo primo tempo di Serge Ibaka e i 21 alla fine di Nikola Vucevic. Gli Hornets hanno avuto anche 21 punti da Kemba Walker e hanno ucciso la partita vincendo il terzo quarto per 35-13, tra cui spicca un parziale da 28-2. “Batum è uno dei giocatori più sottovalutati della lega” ha commentato coach Frank Vogel. “Abbiamo avuto problemi a contenere lui e Kemba e nelle rotazioni a catena che quei due creano quando penetrano a canestro. Hanno giocato veramente bene”.
Detroit Pistons-Milwaukee Bucks 94-119 (Tabellino | Highlights) — Ci sono serate in cui l’attacco dei Bucks sembra non avere limiti: nella partita contro i Detroit Pistons, è stata una di quelle serate. Jabari Parker ne ha messi 31 e Giannis Antetokounmpo ha chiuso con 23 e 8 assist, le due punte di diamante di una prestazione da 125.2 di rating offensivo (in stagione viaggiano a 106.4), 58 punti solamente in area, il 50% da tre e 36 assist su 48 canestri segnati. “È totalmente colpa mia” ha commentato uno sconsolato Stan Van Gundy nel post-gara. “Abbiamo avuto fin troppe partite in cui siamo stati sotterrati. Sono imbarazzato, ho molto a cui pensare per trovare un modo e sistemare la situazione. È brutale”. Per i Pistons l’unica nota positiva sono i 23 e 12 uscendo dalla panchina di Tobias Harris, ma la quinta sconfitta nelle ultime sei ha fatto scivolare Detroit a due partite di distanza dall’ottavo posto occupato proprio dai Bucks.
New Orleans Pelicans-L.A. Clippers 102-98 (Tabellino | Highlights) — A DeAndre Jordan basta solamente un quarto per raggiungere la doppia doppia (10+11, il primo in questa stagione a riuscirci nei primi 12 minuti, chiudendo poi a 13+25), ma ai Clippers non basta il ritorno di Chris Paul (21 punti, 8 rimbalzi e 6 assist) per tornare alla vittoria, cogliendo la quarta sconfitta consecutiva — peggior striscia della NBA insieme ai Pacers. I Pelicans hanno vinto la partita con i punti in contropiede, segnandone 29 e concedendone solamente 2, grazie ai soliti 20 punti con 5 rimbalzi e 3 recuperi di Anthony Davis e l’ottima prestazione al tiro di Buddy Hield che ha chiuso con 17 punti e 7/11 dal campo. Soprattutto, è stata la panchina dei Pelicans a produrre 43 punti tra Langston Galloway (12), Terrence Jones (10), Tyreke Evans (12) e E'Twaun Moore (9), spingendo la squadra alla terza vittoria in fila e riportandosi a due partite di distanza dall’ottavo posto a Ovest.
San Antonio Spurs-Phoenix Suns 119-98 (Tabellino | Highlights) — Nell’estate del 2015 LaMarcus Aldridge è stato indeciso fino all’ultimo tra gli Spurs e i Suns; ieri notte invece non si è fatto problemi a segnarne 27 contro la sua quasi-squadra, aiutando i suoi a rimontare e vincere nonostante l’assenza di Kawhi Leonard, fermato da un virus intestinale — quarta partita in carriera saltata per questo problema: “Non riusciva a tenere giù niente”, il commento di coach Popovich. Dopo essere andati sotto anche di 10 punti e aver chiuso l’intervallo sul 58-64 per gli ospiti, San Antonio ha dovuto far affidamento a tutta la sua esperienza vincendo l’ultimo quarto 30-16, forzando sette palle perse e vincendo la sesta partita consecutiva in casa.
Portland Trail Blazers-Sacramento Kings 102-89 (Tabellino | Highlights) — Importante vittoria casalinga per i Blazers, che pur senza Damian Lillard interrompono la striscia di sei sconfitte consecutive e soprattutto fermano quella di quattro dei Kings, che avrebbero potuto scavare un solco per l’ottavo posto a Ovest. Il migliore della serata è C.J. McCollum, che segna 20 punti con 7 assist a cui si aggiungono altri cinque giocatori in doppia cifra, tra cui il massimo stagionale da 16 di Meyers Leonard. Dopo i 55 di settimana scorsa, DeMarcus Cousins è stato “limitato” a 28 punti con 8 rimbalzi e 6 assist, pur tirando 8/19 dal campo. “Il loro piano partita era di fare in modo che tutti gli altri avessero una grande partita tranne me. Stasera ha funzionato”, il commento laconico di Boogie, con i suoi compagni — complice l’assenza di Rudy Gay — che hanno tirato col 38% dal campo mandandone solo due (Matt Barnes con 13 e Garrett Temple con 14) in doppia cifra. “Ma non voglio che ci buttiamo troppo giù e iniziamo a pensare in maniera negativa perché abbiamo perso una partita”, ha dichiarato Cousins. “Questa è la NBA. Non potevamo pensare di rimanere imbattuti per il resto della stagione”.