Russell Westbrook realizza il massimo in carriera per triple (8) e chiude con 49 punti, ma a spuntarla è James Harden che realizza 26 punti, 8 rimbalzi e 12 assist. Partita decisa da due liberi di Nene a 7 decimi dalla fine su fallo contestato, finisce 118-116
Dopo le prime due entusiasmanti partite tra Houston Rockets e Oklahoma City Thunder, finite entrambe nei minuti finali, c’era grande attesa per il terzo episodio dello scontro tra James Harden e Russell Westbrook, due dei principali candidati MVP di questa stagione. Le aspettative non sono andate deluse: le due squadre hanno dato vita a una partita divertente, con grandi prestazioni da una parte e dall’altra e decisa solamente all’ultimo, con una chiamata controversa che a 7 decimi dalla fine ha mandato in lunetta Nene per i due liberi decisivi, fissando il punteggio sul 118-116. È la sesta vittoria consecutiva per i Rockets, che hanno un record di 19 successi e 3 sconfitte dal Giorno del Ringraziamento (ovverosia dal 24 novembre scorso) e sono ormai molto più vicini al secondo posto degli Spurs (distante solo una partita e mezza) rispetto al quarto occupato dai Clippers (staccati di quattro partite e mezza). Per Oklahoma City invece è la terza sconfitta in fila nel 2017, tutte arrivate in trasferta perdendo nel finale.
Russ against the world — Contro il suo ex compagno di squadra, Russell Westbrook ha prodotto l’ennesima prestazione mostruosa: 49 punti (a due dal suo massimo stagionale), 8 rimbalzi, 5 assist, 2 recuperi e 5 palle perse con 16/34 al tiro, 9/11 ai liberi e soprattutto 8 triple segnate (suo massimo in carriera) su 15 tentativi, sporcando le percentuali dopo aver iniziato 7/10 dall’arco in poco più di un tempo. A metà terzo quarto Westbrook aveva segnato 35 punti contro i 32 di tutti i compagni messi assieme, partendo fortissimo all’inizio fino a toccare il +14 ma subendo la rimonta di Harden e compagni, che hanno stravinto il secondo quarto 34-18 scavando un solco mantenuto per tutto il terzo quarto mandando . I Rockets hanno poi aumentato il vantaggio fino a 18 lunghezze, ma nel quarto quarto gli sforzi congiunti della panchina di OKC e due triple in fila di Westbrook e Oladipo hanno portato i Thunder a un incredibile vantaggio a due minuti dalla fine sul 116-114.
Controversia finale — Dopo due liberi di Harden per pareggiare, le squadre sono finite in uno stallo scacchistico in cui nessuna delle due è riuscita a segnare per sette possessi consecutivi, conclusi da una stoppata di Andre Roberson su una tripla tentata dal Barba e un tentativo dall’arco di Westbrook che si è infranto sul secondo ferro (1/6 al tiro nei cinque minuti finali per lui), lasciando ai Rockets poco più di tre secondi per organizzare la rimessa. Dopo tre timeout consecutivi, Harden ha ricevuto e attratto la difesa dei Thunder su di sé scaricando per un solissimo Nene, che cercando di concludere a canestro ha subito la stoppata di Jerami Grant, ritenuta però fallosa dagli arbitri che lo hanno mandato in lunetta a 7 decimi dalla fine, dove la sua mano non ha tremato. La successiva rimessa disegnata da coach Billy Donovan per il tap-in di Enes Kanter non è andata a buon fine, consegnando la vittoria thriller ai Rockets.
Harden vs. Westbrook — Harden porta a casa il successo contro il principale rivale per il titolo di MVP pur mancando di due rimbalzi la quarta tripla doppia consecutiva, finendo con 26 punti, 12 assist e 8 rimbalzi pur con 6 palle perse. Manca ancora più di metà stagione da disputare e soprattutto Harden e Westbrook si incontreranno di nuovo il 26 marzo, con il numero 0 dei Thunder che avrà la possibilità di pareggiare un bilancio che al momento pende in favore del Barba con due vittorie contro una. “È veramente grandioso, è per questo che esiste lo sport” ha commentato Westbrook dopo la partita sulla sua competizione con l’ex compagno, unica risposta elaborata in una conversazione coi cronisti durata a malapena 50 parole. Non ce n’è poi davvero così bisogno, quando il campo parla in questo modo.