NBA, i risultati della notte: Cavs e Spurs ko
NBAPerdono Cleveland e San Antonio contro Utah e Milwaukee nonostante le super prestazioni di James e Leonard. Golden State regola Miami solo nel finale, John Wall segna il canestro della vittoria contro Chicago. Settimo successo in fila per Atlanta, ok anche Sacramento e Portland
Utah Jazz-Cleveland Cavaliers 100-92 — La notizia della notte arriva da Salt Lake City, dove i Jazz giocano probabilmente la miglior partita della stagione e vincono convincendo contro i campioni in carica, rovinando il debutto di Kyle Korver (solo 2 punti e 3 rimbalzi con 1/5 al tiro per l’ex di serata). I Jazz hanno costruito un vantaggio di 15 punti all’intervallo grazie a un secondo quarto da 27-12 (minimo stagionale in un quarto per Cleveland), ma nel terzo hanno subito la furiosa rimonta dei Cavs spinta da un 17-0 di parziale quasi interamente costruito da LeBron James (29 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi col 50% al tiro, 13 punti con 3/5 dall’arco solo nella terza frazione). L’eccellente qualità dei tiri e delle percentuali dall’arco nel secondo tempo (7/14 da tre, 46 tiri non contestati costruiti nella partita e convertiti col 46%), la super prestazione di Gordon Hayward (28 punti e 9 rimbalzi con solo due errori al tiro su 12 tentativi) e otto punti in fila nell’ultimo quarto di un positivo Trey Lyles hanno permesso a Utah di cogliere la nona vittoria in 14 partite contro LeBron James a Salt Lake City.
San Antonio Spurs-Milwaukee Bucks 107-109 — Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è stata la squadra giovane a eseguire meglio nel finale di gara rispetto ai veterani. Pur con un Giannis Antetokounmpo in campo per soli 9 minuti per via dell’influenza, i Bucks sono andati a vincere a San Antonio cavalcando il miglior Michael Beasley della stagione con 28 punti, di cui 10 in un ultimo quarto che Milwaukee ha vinto 26-18. A dargli man forte sono stati 7 dei 17 punti di serata del sempre più sorprendente rookie Malcolm Brogdon, che ha realizzato anche 6 rimbalzi e 6 assist, e i 22 di Jabari Parker con 9/16 al tiro. A San Antonio — priva di LaMarcus Aldridge per un virus intestinale — non sono bastati i 30 con 8 rimbalzi, 3 recuperi e 3 stoppate del solito Kawhi Leonard, che nel possesso finale ha servito un grande pallone per Manu Ginobili solo in angolo per la tripla della vittoria, che però si è infranta sullo spigolo alto del tabellone (“Kawhi ha fatto una grande giocata. Niente da aggiungere. Tiro terribile. Errore” lo stringato commento dell’argentino). Si tratta della prima vittoria dei Bucks a San Antonio dal 2008, mentre gli Spurs vedono interrompersi la striscia di nove vittorie casalinghe consecutive. Con questa sconfitta San Antonio viene affiancata da Houston al secondo posto a Ovest dietro i Golden State Warriors.
Golden State Warriors-Miami Heat 107-95 — Ci vuole più tempo del previsto agli Warriors per avere ragione degli agguerriti Heat. Dopo aver comunque mantenuto il controllo della gara per la maggior parte del tempo, un 9-0 di parziale a metà secondo tempo e un ulteriore 5-0 a metà ultimo quarto hanno permesso ai campioni della Western Conference di vincere la 33^ partita stagionale. Con Klay Thompson tenuto a riposo per l’influenza, sono come al solito Kevin Durant (28 punti con 10/21 al tiro) e la quasi tripla doppia di Steph Curry (24, 8 e 9) a guidare l’attacco dei Dubs, che hanno spadroneggiato nei punti in contropiede (34-12) ma hanno subito la presenza in area di Hassan Whiteside (28 e 20 con 13/17 al tiro, 58-36 il conto dei punti nel pitturato). Ottimo il contributo di Dragic (17 punti), Tyler Johnson (18) e James Johnson (14 con una torreggiante schiacciata su Curry), ma il 6/30 dall’arco li ha condannati alla quarta sconfitta nelle ultime cinque partite in trasferta.
Washington Wizards-Chicago Bulls 101-99 — John Wall non è uno che le manda a dire. Dopo aver visto il rookie Denzel Valentine festeggiare con un balletto il canestro del +7 a metà ultimo quarto, la point guard degli Wizards gli si è avvicinato e gli ha detto: “Hai risvegliato un mostro”. Poi si è messo all’opera, segnando a 5 secondi dalla fine il primo canestro della vittoria della sua carriera, ultima pennellata d’autore a una prestazione da 26 punti e 14 assist per guidare tutto il quintetto in doppia cifra (19 punti per Bradley Beal e Markieff Morris). Diciotto sono stati invece i punti di vantaggio accumulati dai Bulls nel secondo quarto nonostante le assenze di Jimmy Butler, Dwyane Wade e Nikola Mirotic, grazie al massimo in carriera di Valentine (19 punti dalla panchina) e le doppie cifre di altri cinque giocatori, tra cui un Rajon Rondo da 12 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi. Tutto inutile, visto che l’8/10 da tre del primo tempo si è trasformato in un pessimo 2/17 nel secondo, permettendo la rimonta dei padroni di casa che hanno vinto la decima partita consecutiva tra le mura amiche, salendo per la prima volta sopra il 50% di vittorie (19-18).
Brooklyn Nets-Atlanta Hawks 97-117 — Settima vittoria in fila per gli Hawks, che guidano dall’inizio alla fine contro la squadra del loro ex assistente Kenny Atkinson. Tutto fin troppo facile per gli uomini di Budenholzer, che hanno tenuto l’asfittico attacco di Brooklyn sotto il 40% al tiro forzando 17 palle perse nonostante il rientro a -11 a poco meno di 10 minuti dalla fine. Da lì in poi un parziale di 24-8 ha rimesso le cose a posto per Atlanta, che ha mandato sei giocatori in doppia cifra guidati dalla doppia doppia di Dennis Schröder con 19 punti e 10 assist. Entrambe le squadre sono curiosamente legate alla data del 26 dicembre: da quel giorno gli Hawks non hanno più perso, mentre i Nets non hanno più vinto.
Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 87-108 — Succede tutto nel secondo tempo tra Lakers e Blazers: dopo i primi 24 minuti equilibrati chiusi sul +2 dai padroni di casa, la squadra di coach Stotts ha dominato nel secondo vincendo 23-12 il terzo quarto e aggiungendo altri 12 punti di scarto nell’ultimo (30-18). La coppia Lillard-McCollum ha chiuso con 45 punti (20 per Lillard con 8 rimbalzi e 6 assist, 25 di McCollum con 10/18 al tiro) regalando ai Blazers la decima vittoria consecutiva sui Lakers, che nel secondo tempo hanno tirato sotto il 30% (12/41) e con un orrendo 2/12 dall’arco, perdendo anche la sfida a rimbalzo 28-17 con soli tre giocatori in doppia cifra (Luol Deng il migliore con 14, 11 e 10 per D’Angelo Russell e Lou Williams). Si tratta della 27^ sconfitta stagionale per i gialloviola, le stesse dei Dallas Mavericks ultimi nella Western Conference (ma con 4 partite disputate in meno).
Sacramento Kings-Detroit Pistons 100-94 — La sfida dei centri tra DeMarcus Cousins e Andre Drummond viene vinta dal primo, che guida i Kings in tutte le principali voci statistiche (24 punti, 13 rimbalzi e 6 assist con un eccellente 8/14 al tiro e 4/5 da tre) rendendo inutile l’eccellente produzione difensiva del diretto avversario (7 stoppate e 3 recuperi con 9 punti e 12 rimbalzi). Entrambe le squadre hanno tirato in maniera eccellente da tre (44% Detroit, 54% Sacramento), ma l’ennesima rimonta nel quarto quarto dei Kings (32-17 negli ultimi 12 minuti, di cui 11-2 per chiudere la gara) ha permesso ai ragazzi di coach Joerger di interrompere la striscia di tre sconfitte consecutive.