NBA, i risultati della notte: volano i 76ers
NBAPhiladelphia conquista l'ottavo successo nelle ultime dieci gare giocate, continuando la sua scalata della classifica a Est. Sull'altra costa invece non si fermano i Jazz, usciti vincitori dalla battaglia conclusa dopo un overtime contro Dallas e sempre più vicini al quarto posto occupato dai Clippers. Perdono malamente i Bulls contro Atlanta, così come i Pelicans che regalano una gioia ai Nets dopo 11 sconfitte consecutive
Philadelphia 76ers-Portland Trail Blazers 93-92 — Non si ferma il magico 2017 dei Sixers, che nonostante un Joel Embiid ad intermittenza — dentro e fuori dal campo per un mini infortunio al ginocchio, prima che Brett Brown decidesse di non rischiarlo ulteriormente chiudendo la sua partita con 18 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, 4 stoppate e 5 palle perse in 22 minuti — vincono la terza partita in fila. A deciderla è ancora una volta Robert Covington, che dopo il buzzer beater contro Minnesota segna due triple negli ultimi 40 secondi, tra cui quella in faccia all’ex Evan Turner che regala il definitivo vantaggio ai suoi a 4.5 secondi dalla fine. Ennesima brutta sconfitta per Portland, a cui non sono bastati 13 punti di vantaggio all’intervallo e i 30 di Damian Lillard (che ha sbagliato un libero cruciale prima della tripla di Covington) per evitare la quarta battuta d’arresto in fila, visto che il tiro finale di Mason Plumlee è stato ben difeso da Nerlens Noel e poi sputato dal ferro. I Sixers ringraziano anche i 24 di Ersan Ilyasova, che con 5/6 dall’arco ha dato una spinta decisiva per l’ottava nelle ultime dieci: nell’intera NBA solamente Golden State (9-1) e Atlanta (8-2) possono dire di aver fatto altrettanto, e Philly è solamente a 4 partite e mezza dai playoff.
Orlando Magic-Milwuakee Bucks 112-96 — Chi invece sta scivolando sempre più fuori dalla zona playoff sono i Bucks, che con la quarta sconfitta in fila sono scesi a un record di 20-22 e hanno avuto un incontro a porte chiuse tra i giocatori dopo la disfatta contro i Magic. La squadra di casa, dopo essere andata sotto di 10 nel primo quarto, ha banchettato su Milwaukee per il resto della partita segnando 58 punti in area (contro 36) e 17 in contropiede (contro 7), pur essendo ancora senza Evan Fournier ma mandando 7 giocatori in doppia cifra guidati dai 20 di Elfrid Payton. Nell’altro spogliatoio invece le cose non sono andate esattamente per il verso giusto, visto che Jabari Parker (miglior realizzatore della partita con 25 punti) ha dichiarato: “Per la prima volta ho provato ad alzare la voce, ma non è andata granché bene perché mi hanno massacrato. Perlomeno ho dato un’altra visione delle cose”.
Memphis Grizzlies-Sacramento Kings 107-91 — Se chi ben comincia è a metà dell’opera, i Kings ne hanno di strada da fare nella trasferta da 8 partite a cui hanno dato il via a Memphis. Grazie a sei giocatori in doppia cifra guidati dai 28 punti di Marc Gasol, i Grizzlies hanno vita facile nel sbarazzarsi degli ospiti, prendendo possesso della gara sul finire del secondo quarto e chiudendo il terzo con un comodo vantaggio di 19 punti. Diciannove come i punti di Boogie Cousins, che non è riuscito a impedire la nona sconfitta nelle ultime undici dei suoi Kings: solamente i Brooklyn Nets hanno fatto peggio di loro.
New Orleans Pelicans-Brooklyn Nets 114-143 — Certo, perché i Nets avevano perso tutte le undici partite disputate, ma con un’impronosticabile esplosione offensiva sono andati a stravincere sul campo dei Pelicans, cogliendo la seconda vittoria esterna di tutta la stagione. I 143 punti segnati rappresentano nettamente il massimo stagionale per Brooklyn, che nella partita contro i Clippers ne aveva segnati 127, ma grazie a ben due supplementari (ra dal 1982 che i Nets non segnavano così tanto). E dire che avevano chiuso il primo quarto sotto 32-29 con i Pelicans che avevano toccato anche il +9, prima di infilarne tre da 37, 43 e 34 punti, grazie a otto giocatori in doppia cifra con 23 a testa per Bogdanovic e Lopez e i 17 dalla panchina con 6/6 al tiro del rookie Caris LeVert. Anthony Davis ha finito con 22 punti e 9 rimbalzi, ma è uscito nel terzo quarto per una contusione al quadricipite. Da lì in poi, i Pelicans si sono definitivamente spenti, perdendo l’occasione di superare Portland al nono posto a Ovest.
Atlanta Hawks-Chicago Bulls 102-93 – Partita rapsodica quella vinta dagli Hawks, bravi ad approfittare per tre quarti della pessima serata dei Bulls, imprecisi e soprattutto scarichi sin dalla palla a due. Atlanta vola sul +20 già nel primo quarto, che diventa +30 prima che arrivi l’intervallo lungo. Un massacro che gli ospiti riescono non soltanto a lenire, invertendo la tendenza del match e riportandosi in singola cifra di svantaggio. Tocca di nuovo a Dennis Schroder in una serata da 25 punti e 6 assist, segnare i canestri che rimettono le cose a posto per i padroni di casa. I Bulls perdono così la quinta partita delle ultime sette giocate, chiedendo scusa nel post partita ai propri tifosi per il pessimo spettacolo offerto.
Dallas Mavericks-Utah Jazz 107-112 - Diciotto volte un avvicendamento in testa al match, mentre in altre sedici è stato segnato il canestro del pareggio: è di certo quella tra Dallas Mavericks e Utah Jazz la partita più combattuta della notte, conquistata in trasferta dai mormoni soltanto dopo un overtime e grazie alla prestazione da massimo in carriera di Rudy Gobert, che in NBA non aveva mai realizzato 27 punti né raccolto 25 rimbalzi. Ci è riuscito in un colpo solo, in una serata che verrà però ricordata per le sue difficoltà soprattutto psicologiche nel mandare a bersaglio i liberi. Il lungo francese infatti tira 3/8 dalla lunetta nel momento cruciale del match, in una serata chiusa in realtà con un dignitoso 11/17. Tutta questione di testa, l’unico limite che sembra essere rimasto allo pterodattilo dei Jazz, sempre più trascinatore della squadra di Salt Lake City, a una sola partita di distanza dal quarto posto in classifica occupato dai Clippers.
Los Angeles Lakers- Indiana Pacers 108-96 - Tornano al successo i Los Angeles Lakers, reduci da cinque sconfitte consecutive, ma a preoccupare coach Luke Walton è l'infortunio subito da D'Angelo Russell durante il match; una piccola distorsione al ginocchio che lo ha costretto a uscire dopo un solo minuto di gioco. A vincere la partita ci hanno pensato dunque soprattutto Lou Williams, autore di 27 punti in uscita dalla panchina. Non l'unico ventello della partita realizzato da un giocatore entrato a gara in corso, visti i 20 punti realizzati in soli 11 minuti nel primo tempo da Al Jefferson. Un dominio nella prima metà di gara che lasciava presagire un esito diverso per la squadra dell'Indiana, che manca così l'aggancio al quinto posto degli Washington Wizards.