Sotto di 16 a fine terzo quarto, i Pistons rimontano e infliggono a Toronto la 10^ sconfitta nelle ultime 14. Tutto facile per Thibodeau contro i suoi ex Chicago Bulls, DeMarcus Cousins vince la sfida con Anthony Davis e regala ai Kings il terzo successo in fila
Toronto Raptors-Detroit Pistons 101-102 — Il risultato più sorprendente della notte arriva da Toronto, dove i Pistons completano la più grande rimonta dei loro ultimi 60 anni recuperando 16 punti nell’ultimo quarto e battendo a domicilio i Raptors. Il grande protagonista è Tobias Harris, autore di 24 punti con 9/13 al tiro, anche se la tripla che dà il vantaggio agli uomini di Stan Van Gundy a 13 secondi dalla fine porta la firma di Kentavious Caldwell-Pope, miglior realizzatore dell’ultimo quarto per ospiti con 9 dei suoi 21 punti di serata nonostante avesse tirato 1/11 da tre prima dell’ultimo tiro. I Pistons avevano perso tutti i primi tre quarti accumulando 6 punti di svantaggio all’intervallo e altri dieci alla fine del terzo, ma un’ultima frazione da 36-19 ha permesso loro di vincere la sorprendente quinta partita nelle ultime sette, agganciando Chicago al settimo posto nella Eastern Conference. La ventesima partita consecutiva con almeno 20 punti di DeMar DeRozan (solo Vince Carter come lui nella storia della franchigia canadese) non è bastata invece ai padroni di casa, con il suo tentativo finale che si è infranto sul ferro per l’ottima difesa di Marcus Morris. “Ce la giochiamo in ogni partita, ma ci facciamo del male da soli nei finali”, il commento piccato di DeMarre Carroll, dopo aver osservato Lowry e DeRozan tirare solo 3/12 nell’ultimo quarto lasciando solo 7 tiri ai compagni. “Specialmente per noi giocatori di ruolo. Siamo così abituati a lasciare che DeMar e Kyle gestiscano tutti i palloni alla fine che finiamo per fare un passo indietro e rimaniamo a guardarli, mentre prima stavamo giocando a pallacanestro”. Le cose dovranno cambiare in fretta, visto che i Raptors hanno perso la decima partita nelle ultime 14 e possono essere agganciati da Atlanta al quarto posto nella conference.
Minnesota Timberwolves-Chicago Bulls 117-89 — Non comincia nemmeno la sfida tra T’Wolves e Bulls, visto che le assenze di Dwyane Wade (polso), Jimmy Butler (tallone), Nikola Mirotic (schiena) e Paul Zipster (caviglia e virus intestinale) si sono rivelate troppo grandi per mettere assieme una partita competitiva. Minnesota ha preso il largo doppiando gli avversari già nel primo quarto (34-17) fino a toccare il +26 nel secondo quarto. Un sussulto alla fine del terzo ha riportato i Bulls fino al -13, ma il ritorno in campo di Andrew Wiggins (27 punti per lui, quarta partita in fila con almeno 25, la striscia più lunga della sua carriera) e Karl-Anthony Towns (22 con 8/11 al tiro) ha riportato il vantaggio fino al +30. Per i Bulls le note positive arrivano dai cinque giocatori in doppia cifra guidati dai 16 di Doug McDermott e Bobby Portis e le 10 triple di squadra (erano 16 partite che non succedeva di toccare la doppia cifra), ma le 18 palle perse, il -11 a rimbalzi e il -18 nei punti in area raccontano bene il dominio dei T’Wolves, che hanno avuto anche 17 punti e 11 assist da Ricky Rubio. Si tratta della seconda vittoria su due per Tom Thibodeau contro la sua ex squadra, dopo che nella precedente sfida di dicembre i suoi giocatori erano riusciti a recuperare da -21. “Lo conosco troppo bene. La gente potrà pensare che non conti, ma per lui conta tantissimo”, il commento del suo ex pretoriano Taj Gibson. “Ha pure tenuto i suoi giocatori in campo a punteggio deciso, so per certo che ci teneva a vincere questa partita,”.
Sacramento Kings-New Orleans Pelicans 105-99 — Nella sfida tra ex lunghi di Kentucky, è Anthony Davis a vincere il duello personale nei punti (32 contro 28) ma è DeMarcus Cousins a vincere la partita, grazie anche a 14 rimbalzi e 7 assist e la grossa mano data da Darren Collison (20 punti con 8 assist in 41 minuti). Un aiuto che AD non ha avuto dall’altra parte (solo due compagni in doppia cifra con Jrue Holiday da 16+11 e Dante Cunningham da 14), anzi, ha dovuto pure assistere alla prima espulsione in carriera di Buddy Hield, colpevole di un colpo nelle parti basse di Cousins. Il quale, dal canto suo, ha ricevuto il 17° tecnico della sua annata (per un contatto discutibile, peraltro) e si è portato a uno dalla seconda sospensione stagionale. “Non posso essere me stesso: giocare nel modo in cui gioco mi rende quello che sono”, il suo commento su questo periodo. “Sto cercando un modo di fare ciò che mi viene chiesto. Ovviamente quello che ho fatto non è accettabile. Non è facile, ma ci sto provando”. Nel frattempo, i Kings hanno vinto la terza partita in fila, la quarta nelle ultime sei disputate in un home-stand in cui hanno battuto anche squadre da playoff come Warriors, Celtics e Hawks. Non avessero perso contro Suns e Bulls, ora la distanza dall’ottavo posto sarebbe ancora minore rispetto alla partita e mezza che li separa dai Denver Nuggets.