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NBA, la app che conquista Kobe Bryant e gli ex NBA

NBA

Sta prendendo piede tra alcuni giocatori ed ex giocatori NBA una app che propone una serie di sondaggi in tempo reale per stabilire cos'è meglio tra due opzioni. E anche Kobe Bryant sembra apprezzare...

A volte basta un tweet di Kobe Bryant per scatenare l’interesse di tutti. Quando il “Black Mamba” ha chiesto ai suoi fan di seguire l’avventura lontano dal parquet del suo amico Caron Butler — tra i 15 atleti professionisti che hanno iniziato a usare con costanza la nuova app Arbit — la start up fondata da tale Alex Bullington a Baltimore ha conosciuto un’improvvisa popolarità. Ma cos’è Arbit? Nella definizione viene descritto come “un social network davvero unico che permette a chi lo utilizza di proporre un sondaggio fotografico coinvolgendo amici, celebrities, aziende e anche i propri atleti preferiti”. In soldoni: una di fianco all’altra vengono proposte due foto assieme a un quesito che contrappone A a B. Un modello binario che è piaciuto molto agli atleti, spesso paragonati uno all’altro da tifosi e opinione pubblica e costantemente valutati nella competizione diretta con qualche collega. Tra i primi entusiasti sostenitori di Arbit si sono distinti giocatori o ex giocatori NBA come Anthony Tolliver (oggi in forza ai Kings), Steve Blake e Corey Maggette. L’ex giocatore dei Clippers, ad esempio, ancora un mese prima della gara delle schiacciate dello scorso febbraio a New Orleans, si immaginava un ipotetico duello aereo tra Vince Carter e Zach LaVine, chiedendo tramite Arbit di votare le proprie preferenze. 

Meglio Lonzo Ball o Markelle Fultz? — “Che un tifoso possa far arrivare la sua opinione alla propria superstar preferita è un qualcosa di molto potente”, le parole di Bullington nello spiegare il motivo del successo della sua app. Lo dimostra l’uso fatto da un entusiasta Anthony Tolliver della nuova app, da lui utilizzata per interrogare i suoi follower su una serie quasi infinita di quiz: meglio la schiacciata di Willie Cauley-Stein o quella di Larry Nance Jr.? Meglio Dwyane Wade o Carmelo Anthony, per rimpiazzare Kevin Love all’All-Star Game? Chi avrebbe avuto una carriera migliore, lontano dagli infortuni, tra Grant Hill e Tracy McGrady? Lonzo Ball o Markelle Fultz come playmaker del futuro? E via di questo passo, concedendosi qualche volta una deviazione dalle domande a sfondo NBA per interrogare i propri tifosi su alcuni dilemmi esistenziali: meglio il pollo fritto di Wendy’s o di McDonald’s?

Tra i nomi non proprio di primo piano dei giocatori (o ex giocatori) coinvolti in Arbit, ha fatto ovviamente scalpore l’intervento di una leggenda (del gioco ma anche del mondo social, più di 11 milioni di follower) come Kobe Bryant, il cui tweet è stato subito ripreso da Caron Butler, grato all’ex avversario e oggi amico di tale endorsement. “Quando il mio fratello maggiore @kobebryant dimostra il suo apprezzamento, mi fa capire di essere sulla strada giusta #grateful #blessed”.