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NBA, “King” James MVP anche nel mondo hip hop

NBA
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Anche Rolling Stone riconosce l'influenza della superstar di Cleveland nel mondo musicale: amico e confidente dei più grandi artisti hip hop, con i suoi tweet e le sue Instagram stories fa sapere cosa ascolta (spesso in anteprima) e cosa ama, creando quello che è stato definito "il sigillo di approvazione di LeBron James"

Che basket e hip-hop vadano a braccetto non è certo una novità, dai pioneristici dischi di platino di Shaquille O’Neal all’irruzione di Allen Iverson fino alle rime di Damian Lillard aka Dame D.O.L.L.A.. Quello che però sta succedendo con LeBron James – e in particolare con l’uso che la superstar dei Cavs fa dei suoi account social – è qualcosa di totalmente nuovo e così interessante che recentemente anche una testata musicale storica come Rolling Stone si è soffermata sul fenomeno. In soldoni: “King” James è diventato uno dei principali influencer in tutto ciò che gira attorno al mondo hip hop e ogni suo consiglio, ascolto, suggerimento – condiviso con i quasi 30 milioni di follower del suo account Instagram @kingjames – diventa subito virale e può spesso influenzare il successo di una hit o di un album. Ma c’è di più. Come già successo in occasione del lancio di untitled unmastered – il penultimo lavoro di Kendrick Lamar, uscito all’inizio di marzo del 2016 – James mette le mani per primo sulle tracce dei più grandi artisti della scena musicale hip hop contemporanea, magari reclamando a gran voce la pubblicazione di materiale inedito a cui solo lui ha accesso prima di tutti, grazie a rapporti diretti di amicizia e stima col gotha dell'hip hop. Era successo proprio un anno fa con un tweet in cui invitava il produtore di Kendrick Lamar a rompere gli indugi e far uscire il nuovo materiale di Kendrick Lamar (quei demo mai pubblicati di To Pimp A Butterfly poi diventati, appunto, untitled unmastered) ed è successo ancora pochi giorni fa, con il n°23 dei Cavs protagonista di una Instagram story nel quale lo si sentiva ascoltare nel giro di mezz'ora una decina di snippet delle tracce non ancora pubbliche di DAMN, il nuovo album dell'artista losangeleno, in uscita solo il giorno successivo. 

Il rapporto con Kendrick Lamar

Per rendere l’idea di quanto ormai il parere di LBJ sia considerato influente anche nel mondo musicale, una delle domande della conferenza stampa successiva a gara-3 contro gli Indiana Pacers (chiusa da James con una tripla doppia da 41 punti, 13 rimbalzi e 12 assis) ha riguardato proprio il suo rapporto con il rapper di Compton, invece che la grande impresa in rimonta dei suoi Cavs. Domanda a cui “Il Prescelto” ha risposto in maniera ampia ed esaustiva, confessando di aver ricevuto DAMN in anteprima “credo settimana scorsa, prima che fosse pubblicato” e di “non aver più smesso di ascoltarlo da allora”. LeBron definisce poi Kendrick Lamar “un talento incredibile, bravissimo con le parole”, in testi che James ha confessato di sentire molto vicino alle sue esperienze giovanili. 

Il sigillo di approvazione di LeBron James

Una dinamica già accaduta in passato anche con Drake, che nel 2015 aveva spedito in anticipo all’indirizzo della superstar di Cleveland il suo mixtape What a Time to Be Alive realizzato con Future, ricevendone analogo apprezzamento e, soprattutto, analoga pubblicità. Per il seguito pubblico del personaggio, infatti, è stato calcolato che un tweet di LeBron James al tempo fosse valutabile 165.000 dollari e se è vero che la valutazione tocca il milione di dollari quando a twittare è Beyoncé (100 milioni di follower) un produttore e artista come Mike Will Made-it ha sostenuto che l’amore genuino che James dimostra per la musica e il carattere molto personale dei suoi post rendono ad esempio le sue Instagram stories estremamente credibili e per questo uno strumento di grande influenza nei suoi fan – confermando la realtà di quello che Rolling Stone ha definito “il sigillo di approvazione di LeBron James”. 

Amore ricambiato

D’altronde l’amore dimostrato dal fenomeno di Cleveland verso i grandi nomi del mondo hip hop è stato ricambiato negli anni da tutta una serie di citazioni che vedono il nome di LeBron James apparire nelle lyrics di diversi successi hip hop, da Clique di JAY Z a Levels di Mike Mill, fino ad arrivare a essere il titolo di una canzone del 2014 di Yo Gotti (LeBron James, appunto). Per l’uscita del documentario More Than a Game poi – sugli inizi della leggenda di James a Akron – un vero e proprio All-Star team di artisti ha voluto comporre la colonna sonora della pellicola, da Kanye West a Lil Wayne fino ad arrivare a Eminem. Insomma, l’amore è reciproco e il gioco funziona: campione NBA e MVP in campo lo sapevamo, ma ora occorre abituarsi a considerare LeBron James uno dei player più influenti tra palchi di concerti e sale di registrazione.