Nella partita più bella di questa prima settimana di playoff, i Memphis Grizzlies vincono 110-108 all’overtime grazie al canestro di Marc Gasol a 0.7 secondi dalla sirena, che rende vana la rimonta Spurs guidata dai 43 punti di Kawhi Leonard
Se cercate il match più spettacolare di questi primi otto giorni di playoff, l’avete trovato: “Take that for data”, senza dubbio. Ed è proprio la frase di coach Fizdale ad aver dato la scossa ai Grizzlies, più del giocare in casa o del parziale sbandamento manifestato dalla difesa di San Antonio che ha concesso un inusuale 46% dal campo agli avversari, con Memphis in partita nonostante i 15 tentativi in totale in meno dal campo, frutto del differente numero di palle perse: 9 quelle degli Spurs contro le 22 dei Grizzlies, che hanno portato in dote ben 31 punti ai texani. Tantissimi, ma non abbastanza, proprio come quelli realizzati da un super Kawhi Leonard, in grado di partita in partita di aggiornare il proprio massimo in carriera ai playoff come se si trattasse di semplice routine; con i suoi 43 punti, il numero 2 degli Spurs diventa il sesto giocatore in questo primo turno di playoff ad aver messo a referto almeno 40 punti in una gara di primo turno della post-season, record ogni epoca già eguagliato dopo poco più di una settimana. È sempre più una players league, una lega di giocatori prima ancora che di squadra e la sfida capolavoro tra Memphis e San Antonio ne è l’ennesima riprova.
Marc Gasol la vince a sette decimi dal termine
Dopo la vittoria in gara-3 infatti, i padroni di casa erano chiamata a un’altra prova di forza; un’evenienza che il +10 Spurs sul finire del primo quarto sembrava già aver allontanato. A cavallo del primo intervallo però, Memphis cambia marcia e piazza un parziale da 23-4, rimettendo il naso avanti più per merito delle difficoltà offensive degli avversari che per proprie capacità. Di certo non si può dire lo stesso degli ultimi quattro minuti di regolamentari giocati da Leonard, in cui il prodotto di San Diego State batte 16-8 tutta Memphis e impatta la partita a quota 96. Sono tutti del numero 2 i punti targati Spurs nel finale e soltanto una prodezza firmata da Mike Conley regala l’overtime ai padroni di casa a quattro secondi dalla sirena. Non c’è modo di tirare il fiato però, visto che anche i cinque minuti di extra-time sono al cardiopalma come quelli che li hanno preceduti. Leonard ne aggiunge altri otto, mentre dall’altra parte ne arrivano cinque da Conley e soprattutto cinque pesantissimi di Marc Gasol, che segna da contorsionista cadendo all’indietro i due punti della staffa, quelli del 110-108 finale che riapre definitivamente i giochi in una serie che in molti avevano dato per conclusa già prima che fosse alzata la palla a due di gara-1.
Leonard e Conley da record
Dopo i 32 punti all’esordio e i 38 realizzati due giorni dopo, Kawhi Leonard fa il tris di record in carriera ai playoff, superando quota 40 e diventando il sesto giocatore nella storia dei San Antonio Spurs a riuscirci ai playoff. Non una garanzia di successo per i texani, che nelle 15 sfide in cui è accaduto (6 partite da almeno 40 punti di Gervin, 4 di Duncan, 2 di Parker, 1 per Aldridge, Robinson e Leonard) hanno paradossalmente raccolto un record negativo (7-8). Il numero 2 ha chiuso così la 24^ partita consecutiva ai playoff in doppia cifra, agganciando Tim Duncan al secondo posto nella storia degli Spurs, ormai a una sola gara di distanza dal record di 25 firmato da Tony Parker tra il 2012 e il 2013 e diventando inoltre il primo giocatore nella storia NBA a mettere a referto in una gara di playoff almeno 40 punti, 5 triple e 5 palloni rubati. Chi non dimenticherà facilmente questa notte poi è il già citato Conley, autore di 35 punti, nuova massimo in carriera ai playoff non solo per lui, ma per un giocatore dei Grizzlies. Un primato strappato a Zach Randolph che per due volte in carriera aveva raggiunto quota 34, ma il “neo-titolare” della squadra di Fizdale sarà stato ben lieto di cedere il primato pur di riportare in parità sul 2-2 la serie. I tiri liberi? Diciassette per gli Spurs, 24 quelli tentati da Memphis: dalla strigliata di cinque giorni fa è davvero cambiato tutto.