Le due stelle degli Wizards realizzano 47 punti e superano i 29 di un super Dennis Schröder, concedendo solo 20 punti nell’ultimo quarto e vincendo 103-99. Atlanta torna a casa per gara-6 con le spalle al muro
Nel corso di un serie, spesso sono i dettagli e gli aggiustamenti a fare la differenza. Questi piccoli accorgimenti tecnico-tattici solitamente vengono fatti in sessioni video che, in un periodo teso come quello dei playoff, possono diventare anche momenti di sfogo e di confronti accesi. Per gli Washington Wizards è andata esattamente così, con Scott Brooks a mettere la squadra davanti alle proprie responsabilità davanti agli errori delle ultime due partite. Ovviamente, aver poi vinto gara-5 col punteggio di 103-99 rimette tutte le cose a posto e fa sembrare tutto più bello. “Abbiamo avuto una grande sessione video, diretta e onesta” ha dichiarato coach Brooks dopo la gara che ha ridato a Washington il vantaggio nella serie. “Abbiamo fatto molti errori, e bisogna dare credito agli avversari perché alcuni sono stati forzati da loro. Ma quando non sei concentrato, è facile essere portato all’errore – cosa che non è successa stasera”. È stata infatti l’eccellente difesa nell’ultimo quarto (solo 20 punti concessi ad Atlanta, sotto il 35% al tiro e con 5 stoppate, dopo i 34 subiti in gara-4) a dare la vittoria agli Wizards, finiti nelle secche offensive anche loro in un ultimo quarto da 20 punti ma trascinati come al solito da Bradley Beal (27 punti con 11/22 dal campo, ma solo 1/9 da tre) e John Wall (doppia doppia d’ordinanza con 20 punti e 14 assist). Agli ospiti non sono bastati un ispiratissimo Dennis Schröder (29 punti, 11 assist, 10/18 dal campo, 5/6 da tre, 2 recuperi e 1 sola palla persa, col miglior plus-minus di squadra sul +3) e un solido Paul Millsap da 21 punti, 11 rimbalzi e 8/19 dal campo (vincente, anche se con più difficoltà, nel suo scontro “personale” con Markieff Morris, ancora fermato dai problemi di falli). A condannare gli Hawks è stato piuttosto il 4/25 dall’arco realizzato da tutta la squadra che non avesse scritto Schröder sulla schiena.
Aggiustamenti
Scott Brooks ha cambiato un po’ di cose, specialmente in difesa modificando il modo di contenere il pick and roll e portando dei raddoppi su Paul Millsap utilizzando difensori differenti su di lui (a tratti anche Bojan Bogdanovic da 4). Soprattutto, Bradley Beal è stato a lungo utilizzato in marcatura su Schröder, portando l’allenatore di Washington a elogiare la prestazione a tutto tondo (5 rimbalzi, 3 recuperi e 3 stoppate, primo Wizard dal 1984 a riuscirci e il quarto della NBA dal 2012 dopo LeBron, Kawhi e Giannis): “Lo dico spesso, ma non so quanto venga realmente notato: penso che sia uno dei migliori ‘two-way player’ della lega. Non sarà lui a dire quanto è forte in difesa, ma il suo coaching staff e i suoi compagni sanno che è in grado di fermare chiunque. Ma è talmente forte e bello da vedere in attacco che ne rimani quasi ipnotizzato, ma è uno che gioca entrambe le metà campo, nonché uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo”. Dopo aver subito a lungo la mancanza di una terza stella, gli Wizards hanno trovato punti preziosi da Bogdanovic (14 dalla panchina) e soprattutto da Otto Porter, non particolarmente prolifico al tiro (3/4) ma eccellente nel tagliare alle spalle della difesa e procurarsi viaggi in lunetta (9/10) chiudendo con 17 preziosissimi punti. Tutti gli Wizards hanno giocato una partita estremamente efficiente, perdendo soli 7 palloni a fronte di 8 recuperi e 10 stoppate, tenendo gli avversari a un rating offensivo di 96.8 punti e realizzandone 112.1 su 100 possessi dall’altra parte – dati avanzati che legittimano una gara guidata da metà terzo quarto in poi, al di là del +4 finale.
Sempre a contatto
Nonostante la sconfitta, gli Hawks possono consolarsi col fatto di essere sempre rimasti a contatto nel punteggio (+7 il loro massimo vantaggio, +11 quello toccato una sola volta da Washington, con 8 pareggi e 7 avvicendamenti alla guida nel punteggio) e, con un parziale di 8-3, erano sotto di soli due punti a 1:08 dalla fine, prima di subire un jumper di John Wall a 47.5 secondi dal termine e sbagliare con Paul Millsap e Tim Hardaway Jr. (15 punti per lui) negli ultimi due possessi offensivi. “Eravamo lì vicini” ha dichiarato Schröder dopo una gara in cui, con due massimi in carriera ai playoff, ha raggiunto Pete Maravich come unico Hawk a realizzare almeno 25 punti e 10 assist in una gara di post-season. “Potevamo vincere: abbiamo perso un paio di rimbalzi, sbagliato un paio di sottomani e di tiri… Nei finali di gara tirati, dobbiamo essere in grado di chiudere quelle azioni”. Ora gli Hawks si giocheranno sul campo di casa l’opportunità di tenere aperta la serie e forzare gara-7: nelle due partite disputate in Georgia gli Hawks hanno vinto di 28 punti combinati, mentre nelle tre sconfitte nella capitale hanno perso di 19 in tutto. “In tutte e tre le partite ci siamo dati un’opportunità” ha chiosato coach Mike Budenholzer. “Possiamo giocare meglio, come abbiamo fatto in gara-3 e 4. Dobbiamo mantenere la concentrazione per 48 minuti ed essere quelli che aggrediscono. Dobbiamo prenderci cura della palla, avere buoni possessi, andare più forte a canestro. Dovremo essere noi a fare tutto questo in gara-6”. Appuntamento per la notte tra venerdì e sabato a partire dall’1:30.