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NBA, Golden State celebra i 10 anni della squadra del “We Believe”

NBA
Monta Ellis, Al Harrington e Jason Richardson nel 2007: We Believe! (Foto Getty)

A dieci anni di distanza dalla vittoria sui Dallas Mavericks, gli Warriors celebrano Baron Davis, Stephen Jackson e soci, invitati speciali per la prima partita contro gli Utah Jazz 

Oggi i Golden State Warriors sono considerati sinonimo di vittoria, divertimento e spettacolo sui due lati del campo, ma non è sempre stato così. Anzi. Nel corso della loro storia hanno avuto più delusioni che successi, specialmente tra gli anni ’90 e 2000 in cui, dopo un exploit come la squadra folle del “Run TMC”, la franchigia ha mancato i playoff per dodici stagioni consecutive, dal 1992-93 al 2005-06. Dieci anni fa però, nella magica stagione 2006-07, la squadra allenata da Don Nelson riuscì a qualificarsi con l’ottavo posto nella Western Conference, andando ad affrontare al primo turno i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki che avevano appena vinto 67 partite in regular season. Una qualificazione guadagnata soprattutto grazie a un eccellente finale di stagione (16-5 il record) e uno scambio a gennaio con gli Indiana Pacers che aveva portato in squadra giocatori come Stephen Jackson e Al Harrington (oltre a Josh Powell e un intristito Sarunas Jasikevicius). L’arrivo di quei giocatori creò una chimica particolare in quel gruppo, che guidato da Jackson e Baron Davis riuscì nell’incredibile impresa di eliminare i superiori Mavs in sei partite, passando alla storia come la squadra del “We Believe”, seguendo lo slogan che li accompagnò in quella clamorosa cavalcata finita – purtroppo per loro – al secondo turno contro gli Utah Jazz. Per un caso del destino, le stesse condizioni si sono presentate a dieci anni di distanza, anche se le condizioni degli Warriors (sfavoriti allora, favoriti assoluti oggi) sono completamente invertite. Eppure: ancora al secondo turno, ancora contro gli Utah Jazz. Quale occasione migliore allora per ricordare quella incredibile squadra?

(Quasi) tutti presenti

Gli Warriors hanno infatti annunciato che la squadra del 2007 verrà celebrata durante la gara-1 di stanotte alla Oracle Arena, a dieci anni (meno un giorno) da quel 111-86 che il 3 maggio 2007 chiuse la serie con Dallas, diventando la prima testa di serie numero 8 di sempre a battere la numero uno in un primo turno al meglio delle sette partite. Diversi giocatori di quella squadra saranno presenti al palazzo come ospiti, da Baron Davis a Stephen Jackson (ormai diventati personalità in tv), da Jason Richardson a Monta Ellis, da Al Harrington a Kelenna Azubuike, da Adonal Foyle a Patrick O’Byant fino a Zarko Cabarkapa. Mancheranno di fatto solo Andris Biedrins, Mickael Pietrus, Josh Powell e Jasikevicius (oltre che Don Nelson, ma spostarlo dalla sua casa alle Hawaii è impresa difficile…), mentre il quindicesimo membro di quel roster, Matt Barnes, sarà in campo da giocatore degli Warriors, unico punto di contatto tra due squadre diversissime ma unite per vendicare quell’eliminazione coi Jazz di dieci anni fa. Per l’occasione gli Warriors metteranno in vendita delle magliette celebrative in edizione limitata con lo slogan “We Believe” (come quelle del 2007) e un logo speciale per ricordarne il decennale. Il prevedibilissimo 233° “tutto esaurito” consecutivo alla Oracle Arena - stanotte in diretta alle 4:30 su Sky Sport 2 HD e in replica nella giornata di domani - risuonerà un po’ anche per il ricordo di quegli indimenticabili Warriors del “We Believe”.