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Niente alcool per gli under 21? Jaylen Brown porta tutti fuori a cena

NBA
Jaylen Brown compirà 21 anni solo il prossimo 24 ottobre (foto Getty)
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“Ci sono un sacco di ragazzi giovani qui, ma non c’è niente da poter fare a Vegas se non si hanno 21 anni” ha detto il giovane dei Boston Celtics. Per questo motivo ha organizzato la prima “Jaylen Brown’s Welcome to the NBA Night”, offrendo la cena a tutti i suoi coetanei

Las Vegas è conosciuta come “la città del peccato”, ma bisognerebbe aggiungere una postilla: “La città del peccato *per quelli sopra i 21 anni*”. Quella è infatti l’età legale per poter bere alcool oppure andare nei night club nel Nevada, e la maggior parte dei giovani protagonisti della Summer League – oltre a essere impegnati in partite ravvicinatissime al Thomas & Mack Center – non hanno l’età giusta per poter godere dei tentacolari locali della Strip. Per questo Jaylen Brown dei Boston Celtics ha deciso di prendere in mano la situazione, pagando di tasca sua più di 5.000 dollari per organizzare un evento aperto ai rookie e ai giovani, dando vita alla prima “Jaylen Brown’s Welcome to the NBA Night”. “Ci sono un sacco di ragazzi giovani qui, ma non c’è niente da poter fare a Vegas se non si hanno 21 anni” ha dichiarato a The Undefeated la terza scelta assoluta dello scorso anno. “Voglio semplicemente fare qualcosa: passare del tempo insieme, parlare, dare loro consigli, costruire dei rapporti”. Questa la lista degli invitati tra i protagonisti dell'ultimo Draft: Markelle Fultz, Lonzo Ball, il compagno di squadra Jayson Tatum, Josh Jackson, De’Aaron Fox, Jonathan Isaac, Harry Giles, Justin Jackson e Malik Monk. Oltre ai giocatori appena scelti, hanno partecipato anche Malcolm Brogdon, Thon Maker, Brandon Ingram, Marquese Chriss, Jamal Murray, Yogi Ferrell e Buddy Hield. Tra i “senior”, sono stati invitati Chrysa Chin, dirigente dell’associazione giocatori, l’Hall of Famer Isiah Thomas (mentore di Brown) e il rapper G-Eazy.

Un futuro da leader

Brown ha approfittato dell’occasione per rendere noto al mondo che in futuro si vede come capo dell’associazione giocatori, ruolo attualmente ricoperto da Chris Paul: “È una cosa che ho sempre desiderato: è una grande posizione e penso che ci siano molti cambiamenti che si possono ancora fare in questa lega. Non voglio dire troppo… ma penso di poter essere un grande portavoce per i giocatori e rappresentare bene la lega un giorno”. Nel frattempo, si sta limitando a riempire di consigli il suo nuovo rookie, Jayson Tatum, con cui ha un rapporto già da diversi anni: “Io e Jayson ci conosciamo da parecchio: abbiamo giocato all’All-Star Game dell’Elite 24 nella AAU e nel camp di Kevin Durant. Abbiamo sempre avuto un’ammirazione reciproca. Lui è stato preso con la numero 3, esattamente come è successo a me. Danny Ainge ha fatto una grande scelta: se rimarremo entrambi in squadra, sarà interessante vedere cosa ci riserverà il futuro”. Tra i consigli che Brown sta dando al suo compagno di reparto, quello più importante è la capacità di adattarsi: “L’anno scorso ho dovuto imparare un sacco di cose da solo. Ho dei grandi veterani in squadra, ma hanno lasciato che trovassi un modo per conto mio. E per me va bene, ce l’ho fatta da solo. Ma se avessi avuto qualcuno come me o qualcuno che potesse capire le cose dalla mia prospettiva, la mia curva di apprendimento sarebbe stata molto più rapida. Quello che tutti devono capire è che nulla è garantito, bisogna combattere per qualsiasi cosa. Niente ti viene regalato. Anche se sembra che possa essere così, non lo è. Bisogna lottare per ogni cosa, perché c’è sempre qualcuno pronto dietro di te e qualcuno davanti”. Consigli utili per un futuro a lungo insieme.