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Nba, clamoroso: Kyrie Irving ha chiesto ai Cavs di essere ceduto

NBA
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Il quattro volte All-Star avrebbe espresso la volontà di avere un ruolo da protagonista principale in un'altra franchigia, lontano dall'Ohio e da LeBron James che si è detto "sorpreso e deluso". E anche Kevin Love non si è fatto mancare una frecciatina...

Proprio quando sembrava che la NBA fosse pronta ad andare in vacanza, ecco arrivare la notizia che scuote tutto il mondo della pallacanestro a stelle e strisce: Kyrie Irving ha chiesto ai Cleveland Cavaliers di essere ceduto. Secondo quanto riportato da Brian Windhorst di ESPN, nella scorsa settimana il campione NBA 2016 ha reso noto al proprietario Dan Gilbert di voler giocare in una situazione dove può essere il punto focale della squadra e che non vuole più giocare al fianco di LeBron James. Una rottura clamorosa e per certi versi inaspettata, anche se solo pochi giorni fa Irving in un’intervista con Sports Illustrated aveva dichiarato che i Cavs si trovavano “in a peculiar place”, in una situazione particolare. Parole sibilline che, rilette oggi dopo questa notizia, assumono tutt’altro significato: si pensava che la definizione fosse legata alla traballante situazione dirigenziale dopo l’addio al GM David Griffin e il posto ancora vacante (occupato poche ore fa in maniera ufficiale da Koby Altman), ma in realtà possiamo dedurre che sia stato lo stesso Irving a mettere i Cavs in posizione ancora più “peculiar”. Il quattro volte All-Star ha anche dato una lista di destinazioni gradite: i San Antonio Spurs, i New York Knicks, i Minnesota Timberwolves e i Miami Heat. È da notare anche come nel pezzo-bomba di ESPN siano riportati dei virgolettati di Jeffrey Wechsler, l’agente di Irving, che invece di smentire le voci ha confermato di aver avuto un incontro con i dirigenti dei Cavs “in cui sono stati discussi molti scenari differenti per il futuro di Kyrie”. Pur senza scendere nel dettaglio, è significativo che l’agente del giocatore in questione non abbia smentito in alcun modo la notizia pur mettendoci la faccia. Un indizio abbastanza grosso che c’è del vero in quanto riportato da Windhorst, da sempre uno dei giornalisti più vicini a casa Cavs – i quali, però, non hanno gradito la fuga di notizie che avrà un impatto sul valore di mercato di Irving.

La risposta passivo-aggressiva di LeBron James

In quello stesso pezzo era stato scritto che LeBron James, informato della richiesta di Irving, è rimasto “preso alla sprovvista e deluso”. Poco dopo è uscito un pezzo vero e proprio sempre a firma di Windhorst in cui è stata espressa tutta la frustrazione del Re, che senza rispondere direttamente (probabilmente il suo pensiero è stato espresso dall’agente Rich Paul) ha reso ben chiara la sua opinione. James, infatti, “intende lasciare che la dirigenza dei Cleveland Cavaliers e il proprietario Dan Gilbert prendano in mano la gestione della richiesta di scambio di Kyrie Irving”. Come a dire: fatti vostri, il casino lo avete creato voi. LeBron ha però fatto anche sapere — lanciando una frecciatina a quello che ormai è da considerare un suo ex compagno — che “è concentrato sul suo regime di allenamenti estivi e pianifica di presentarsi al training camp con l’intenzione di guidare i suoi compagni alla quarta Finale consecutiva — indipendentemente da quali siano quei compagni”. Anche qui, la scelta delle parole è importante: James ha confermato la sua volontà di proseguire per il prossimo anno (come già deciso dopo il titolo del 2016, firmando un biennale con opzione per il terzo anno invece del classico “1+1)”, ma ovviamente non si è esposto sul suo futuro. La sua scadenza di contratto nel 2018 aleggia come una nuvola nera sopra tutta Cleveland ormai da diverso tempo, prima ancora della sconfitta in finale contro i Golden State Warriors. E in questo momento è difficile immaginare come James possa decidere di continuare la sua rincorsa al “fantasma di Michael Jordan” in una franchigia disfunzionale e senza direzione come i Cavaliers, specialmente dopo l’addio all’apprezzatissimo GM David Griffin che era stato fondamentale per gestire gli ego contrastanti dello spogliatoio. Chissà se questa è l’opinione anche di Irving, che era legato a Griffin ed evidentemente pensa di non avere un futuro con James e con Cleveland.

La risposta ironica di Kevin Love

Tra i due litiganti dei Big Three, rimane solamente Kevin Love — il quale, paradossalmente, dopo essere stato vicinissimo a essere scambiato praticamente per tre anni, potrebbe finire per essere l’unico a rimanere a Cleveland dopo il 2018. E anche lui non si è fatto mancare una frecciatina al suo playmaker: interpellato dall’account Twitter di InsideHoops.com che gli chiedeva “Ciao @KevinLove, come vanno le cose”, l’ala dei Cavs ha risposto “La vita è meravigliosa. Non mi lamento. Le cose sono un po’ peculiari. Ma nessun problema. Ora andate da qualche altra parte”. Da notare ovviamente l’utilizzo della parola peculiare, un chiaro riferimento alla dichiarazione sibillina di Kyrie Irving. Le cose cambiano molto in fretta nella NBA, e inevitabilmente gli equilibri nella Eastern Conference si modificheranno se Irving lascerà la squadra che negli ultimi tre anni ha dominato l’Est. L’era dei Big Three di Cleveland è stata contrassegnata dal “drama”: questo episodio però potrebbe decretarne la definitiva fine di questi Cavs per come li conosciamo.