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Finale WNBA: Lynx e Sparks si giocano il titolo nella decisiva gara-5

NBA
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Minnesota Lynx e LA Sparks si sfidano questa notte in diretta alle 2 su Sky Sport 2 per conquistare il titolo WNBA; una possibilità enorme anche per Cecilia Zandalasini, a un passo da un traguardo storico

Non poteva che esserci un finale così equilibrato e allo stesso tempo drammatico delle Finals WNBA tra Minnesota Lynx e LA Sparks, che questa notte scenderanno sul parquet di Minneapolis nella decisiva gara-5. Chi vince si porta a casa il titolo WNBA, proprio come successo 12 mesi fa in un finale mozzafiato tra le due squadre. “Ogni partita è del tutto impronosticabile, anche perché ogni match è una storia a sé”, racconta Maya Moore, una delle migliori giocatrici in casa Lynx, cogliendo a pieno l’essenza di una sfida che corre sul filo dell’equilibrio ormai da oltre un anno. A guardare l’andamento dei primi quattro episodi della serie poi è evidente come diventi impronosticabile sia un possibile parziale da una parte, spesso seguito da una rimonta altrettanto imponderabile pochi istanti prima che prenda forma dall’altra. “È tanto divertente, quanto faticoso. L’eccitazione della vittoria è paragonabile in termine di dimensioni soltanto allo scoramento in caso di sconfitta, non ci sono vie di mezzo. E questo rende l’attesa e l’emozione altissima”, prosegue nel suo racconto una delle possibili protagoniste della sfida di questa notte alle 2 (in diretta in esclusiva su Sky Sport 2 HD). A rendere più epico uno scontro di altissimo livello poi, ci ha pensato il format “al meglio delle cinque partite”, arrivato in WNBA soltanto nel 2005. “Con tre successi da raccogliere per avere la meglio del tuo avversario, la gente inevitabilmente resta più coinvolta da quanto accade sul parquet”, sottolinea Chelsea Gray, forse la migliore in casa Sparks nelle ultime settimane.

Totale equilibrio: 908-908 nelle ultime 12 sfide

Un equilibrio tutt’altro che scontato in una Lega che ha a lungo vissuto di strisce di successi che mettevano a dura prova la competitività (e di conseguenza la spendibilità) dell’intero movimento. Emblematica la doppia cavalcata vincente a livello collegiale di U’Conn, la cui squadra femminile ha prima raccolto ben 90 vittorie consecutive tra il 2008 e il 2010, prima di replicare e auto-superarsi portando a casa ben 111 gare dal 2014 in poi (di cui soltanto tre con meno di dieci punti di scarto), che hanno portato in dote altri due titoli. Lo spot peggiore per il movimento cestistico femminile, visto che le vittorie in serie ne impoverivano intrinsecamente il significato. Adesso però, con quattro MVP delle passate stagioni in campo le une contro le altre, il discorso è profondamente diverso: “Non so se ci sarà mai un’altra rivalità come questa nel basket femminile”, racconta Maya Moore. Di certo non si era mai vista in passato una sfida così equilibrata come quella tra Minnesota Lynx e LA Sparks, magistralmente raccontata da un dato tanto semplice quanto efficace: nelle ultime dodici sfide tra le due squadre, dalle Finals WNBA dello scorso anno decise soltanto negli ultimi due secondi di gara-5 con il canestro di Nneka Ogwumike, il punteggio complessivo raccolto finora è 908-908 (con sei vittorie a testa). Difficile immaginare un crocevia dunque più significativo di quello di questa notte, al quale prenderà parte anche la nostra Cecilia Zandalasini, che di spazio in campo ne sta trovando davvero poco (meno di due minuti complessivi disputati nelle prime quattro gare della serie), ma che di esperienza e maturità ne sta acquisendo in quantità industriali. Conquistare un titolo WNBA a 21 anni, anche avendo un ruolo marginale, può essere il miglior viatico per una carriera meravigliosa.

. 1:37 am. keep on keepin on. . . #reallife

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