Un investimento da 7 milioni di dollari che porterà entro il 2020 alla costruzione di due nuovi ospedali per curare i meno abbienti; un Michael Jordan nuovo negli ultimi anni, distante da quello che non attaccava i repubblicani pur di continuare a vendergli le scarpe
Michael Jordan è forse l’unico giocatore che è riuscito a mettere d’accordo tutti gli appassionati NBA quando ogni volta che scendeva sul parquet, incantava il pubblico in giro per gli States, ritenuto all’unanimità il migliore di tutti i tempi, a prescindere da ciò che c’è stato prima e soprattutto di tutti quelli che verranno dopo di lui. Allo stesso modo però, durante tutta la sua carriera, Jordan è sempre stato una figura contrastante dal punto di vista della comunicazione, travolto più volte da scandali personali e sempre molto attento nella fase matura della sua esperienza in campo a non schierarsi né a prendere posizioni scomode riguardo discussioni legate alla società civile. A fare storia infatti fu la sua celebre frase: “Anche i repubblicani comprano le scarpe”; un marchio che si è trascinato dietro fin troppo a lungo. Negli ultimi anni però, le parole e soprattutto le azioni del presidente degli Charlotte Hornets hanno cambiato tono e soprattutto efficacia, già protagonista in prima persona lo scorso anno quando decise di donare un milione di dollari all’associazione di persone afro-americane vittime di violenza da parte della polizia statunitense, raccontando il suo punto di vista in una lettera dall’incipit: “Non posso più restare in silenzio”. Uno squarcio enorme alla tela fino a quel momento dipinta attorno al suo personaggio. E il gesto fatto nelle scorse ore sembra proseguire proprio in questa direzione: la decisione di donare 7 milioni di dollari alla comunità della sua città per aprire due nuove strutture mediche che facciano assistenza ai poveri.
La più grande donazione mai fatta da un giocatore NBA
La sua è la più grande donazione filantropica mai fatta da un giocatore NBA. Si sa, quando vuole MJ sa fare le cose in grande meglio di chiunque altro: d’accordo con la Novant Health, società impegnata nella gestione di cliniche ospedaliere, Jordan ha deciso di investire nell’apertura di due nuovi centri di cura entro il 2020. “Durante tutti questi anni di collaborazione, sono sempre rimasto impressionato dal loro approccio e dalla vicinanza alla comunità nella quale operano. La mia speranza è che queste strutture permettano di offrire un futuro più sano e in salute ai bambini e alle famiglie di Charlotte”. Queste le parole del sei volte campione NBA, convintosi della necessità di un gesto del genere dopo essere venuto a conoscenza di uno degli ultimi report stilati sulle condizioni di vita nelle città degli States: la sua Charlotte infatti è all’ultimo posto tra le 50 più popolose d’America nel garantire ai suoi abitanti più poveri la possibilità di uscire dalle condizioni di indigenza nella quale versano. In North Carolina insomma, non è così facile riuscire a migliorare la propria condizione economica, né tantomeno avere accesso a cure che garantiscano guarigione. La sue saranno quindi due cliniche che garantiranno finalmente a un’ampia fetta di popolazione che al momento non ha alcun tipo di accesso a cure sanitarie di avere una corretta analisi e risoluzione dei propri problemi. “Siamo grati a Michael per la sua generosità; è un regalo che garantirà a molti possibilità di salvezza che prima non avevano”.