Siete proprio sicuri di sapere perché gli Hawks di Marco Belinelli si chiamano così o perché Charlotte ha scelto come nick Hornets? Alla base della scelta ci sono spesso riferimenti geografici e/o storici, ma anche nomi ereditati da squadre del passato. Scopriamo assieme l'origine di tutti i 30 nickname delle squadre NBA
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Atlanta HAWKS | Nel 1946 la National Basketball League concede una squadra a un comprensorio di tre città sulle sponde del fiume Mississippi, Moline e Rock Island, in Illinois, e Davenport, in Iowa. Si tratta dell’area dove nel 1832 era stata combattuta la Guerra di Falco Nero, dal nome del capo (Falco Nero, appunto) della tribù di nativi americani Sauk presente sul territorio. Da qui il primo nick della franchigia, che debutta come Tri-Cities Blackhawks e che poi entra a far parte della NBA nel 1949. Due anni più tardi emigra a Milwaukee, dove perde il prefisso Black: dal 1955 i Milwaukee Hawks diventano St. Louis Hawks e poi, nel 1968, finalmente Atlanta.
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Boston CELTICS | La nascita dei Celtics è datata 1946, coincisa con la fondazione della BAA, diventata poi negli anni a seguire NBA. Tra i nomi presi in considerazione c’erano quelli di Olympians, Unicorns e Whirlwinds, ma alla fine Walter Brown scelse i celtici perché “Era un nome che aveva una grande tradizione nel mondo del basket data dagli Original Celtics di New York (1914-1939), oltre al fatto che Boston è piena di irlandesi”
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Brooklyn NETS | Nel 1967 nacquero i New Jersey Americans, una delle nuove squadre della ABA. La franchigia poi si trasferì l’anno seguente a Commack, cambiando il nome in New Jersey Nets e prendendo spunto da una delle più importanti componenti del gioco del basket – la rete. Inoltre quel nome era assonante con quello della squadra di baseball, i Mets, e quella di football, i Jets. Un soprannome immutato anche dopo l’ingresso in NBA fino al 2012, quando il trasferimento a Brooklyn cambia l’intestazione cittadina dei Nets.
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Charlotte HORNETS | Prima che in città arrivasse una squadra NBA, la franchigia doveva essere chiamata Charlotte Spirit, ma tanti abitanti della Carolina si oppose a tale scelta, portando poi a quel punto a istituire un concorso aperto alle proposte dei fan. A vincere a quel punto fu il nome Hornets, i calabroni, soprannome che faceva riferimento a quanto accaduto durante la guerra di Indipendenza americana. Il generale Charles Cornwallis infatti al tempo mandò una lettera indirizzata al re d’Inghilterra per descrivere la battaglia di Charlotte, annotando: “In questo posto è come combattere contro un nido di calabroni”.
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Chicago BULLS | Dick Klein, il primo proprietario della squadra dell’Illinois, scelse quel nome per la squadra che decise di acquistare nel 1966. Perché “i tori”? Perché come animali sono portati ad avere l’attitudine dei combattenti e a non darsi mai per vinti. Cosa si potrebbe chiedere di più a una squadra di basket?
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Cleveland CAVALIERS | Nel 1970, il giornale “The Plain Dealer”, organizzò un concorso per dare il nome alla nuova squadra di basket arrivata in città. Il vincitore fu Jerry Tomko che giustificò la scelta di Cavaliers perché per lui “rappresentavano un gruppo di uomini senza paura, spinti l’un l’altro da un patto di fedeltà mai messo in discussione, senza pensare alle chance di successo”.
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Dallas MAVERICKS | La stazione radio di Dallas WBAP organizzò un concorso per scegliere il nome della squadra: tra tutte le varie opzioni, il 1 maggio 1980 fu annunciato quello dei “Mavericks”, che in inglese racconta di un profilo anticonformista, di un dissidente, perché legato con l’immagine dei cowboy con cui viene spesso identificato il Texas.
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Denver NUGGETS | Inizialmente erano conosciuti come i Denver Rockets quando la squadra giocava in ABA nel 1967. Nello stesso anno però, dopo l’espansione della NBA, nacquero anche i San Diego Rockets, poi passati a Houston. Dopo sette anni, con l’ingresso della franchigia del Colorado nella Lega, Denver fu costretta a cambiare nome. Alla fine si scelse dunque quello di Nuggets (“pepite”), riferite alla caccia all’oro che nel 19° secolo coinvolse tutto il Colorado, sottolineando anche una continuità storica con i Denver Nuggets – franchigia che giocò una sola stagione in NBA nel 1949.
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Detroit PISTONS | Il nome prende origine dalla scelta fatta dallo storico proprietario Fred Zollner, che decise di chiamare così la squadra nata a Fort Wayne che faceva parte della NBL (National Basketball League), prendendo spunto dalla sua attività industriale (la produzione di pistoni). Il nome completo era all’epoca Fort Wayne Zollner Pistons, che restò tale anche dopo il passaggio a Detroit nel 1957 (visto che la capitale del Michigan era famosa per le fabbriche di General Motors), perdendo per strada il riferimento al vecchio presidente.
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Golden State WARRIORS | Nel 1946, con la nascita della squadra a San Francisco, si scelse Warriors prendendo spunto dal nome di una squadra di Philadelphia, che prese parte alla ABL (American Basketball League) nel 1925. I San Francisco Warriors però, dopo il trasferimento a Oakland, cambiarono nuovamente faccia, optando per “Golden State” in rappresentanza di tutta la California.
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Houston ROCKETS | Nel 1967 i San Diego Rockets diventarono la 12^ franchigia a prendere parte alla NBA e il riferimento ai razzi venne scelto dai tifosi per ricordare la fiorente e crescente industria spaziale di quegli anni a San Diego. Con il passaggio a Houston poi, il nome è rimasto lo stesso visto che la sede della NASA era proprio nella città texana.
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Indiana PACERS | Il nome fu scelto dal gruppo di investitore che decise di puntare sulla squadra di ABA e Richard D. Tinkham, una delle figure di rappresentanza, sottolineò che il riferimento era sia legato alla componentistica delle macchine da corsa che aveva reso famoso lo stato e la città di Indianapolis, ma soprattutto al fatto che nella 500 miglia, storica gara cittadina, prendano parte le “pace car” (da noi chiamate safety car), che scandiscono il ritmo della gara. Tale nome è poi rimasto immutato dopo il passaggio nella NBA del 1976.
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L.A. CLIPPERS | Nel 1978 a San Diego furono felici di riabbracciare nuovamente una squadra di basket, sette anni dopo che i Rockets avevano preso la strada di Houston. I Buffalo Braves infatti vennero spostati in California, ma quel nome non sembrava essere rappresentativo per una franchigia di San Diego. Al termine di un concorso si scelse così quello di “Clippers”, ossia velieri, in riferimento alle barche che popolavano la baia della città. Con il passaggio a Los Angeles nel 1984, il soprannome è rimasto immutato.
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Los Angeles LAKERS | I Minneapolis Lakers iniziarono a giocare nella stagione 1946-47 nella NBL, trasferendosi poi nella BAA l’anno dopo, diventata poi con il passare del tempo NBA. Un soprannome figlio del detto “La terra dei 10.000 laghi”, riferita al Minnesota. E nonostante di laghi non siano molti nella zona di Los Angeles, con il trasferimento della franchigia del 1960 il soprannome è stato mantenuto e reso celebre dai giallo-viola.
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Memphis GRIZZLIES | La squadra oggi a Memphis è frutto della relocation dei Vancouver Grizzlies, entrati nella lega al via della stagione 1995-96, quando in British Columbia (la parte occidentale del Canada dove si trova Vancouver) la popolazione di tali orsi eccedeva le 200.000 unità. Da qui la scelta di battezzare la franchigia Grizzlies, un nome preferito a Dragons, Ravens, Orcas and Mounties anche per via dell’importanza degli orsi nella mitologia locale e delle tribù native della zona.
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Miami HEAT | Quando è stato deciso di fondare una squadra nel 1988 a Miami, per scegliere il nome vennero coinvolti anche i tifosi: tra le oltre 5.000 proposte c’erano Sharks, Barracudas, Flamingos, Palm Trees, Beaches, Shade, Tornadoes e Floridians, ma si decise di utilizzare quello di Heat perché “quando pensi a Miami, e la prima cosà che ti viene in mente”.
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Milwaukee BUCKS | Il nome fu scelto nel 1968 tra gli oltre 14.000 proposti e la scelta cadde sulla proposta di R.D. Treblicox, che grazie a quel premio vinse un auto. Una decisione legata alla predominanza di cervi nei boschi del Wisconsin, che sono diventati così il simbolo della franchigia.
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Minnesota TIMBERWOLVES | Nel 1989 fu aperto il concorso legato alla scelta del soprannome e dalla iniziale scrematura rimasero due opzioni: Timberwolves o Polars. La franchigia poi scelse di utilizzare quello di “lupi grigi” per due motivi: il Minnesota, Alaska escluso, è l’unico stato degli USA ad avere un numero significativo di quegli esemplari di animali, oltre al fatto che nessuna squadra nello sport professionistico americano usasse quel nickname.
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New Orleans PELICANS | Nel 2002 gli Charlotte Hornets si trasferiscono a New Orleans, mantenendo inizialmente il nickname di calabroni. Dopo il passaggio dell’uragano Katrina che nel 2005 distrusse la città, per due anni la franchigia giocò a Oklahoma City, assumendo una sorta di nome composto di New Orleans-Oklahoma City Hornets. Alla fine, soltanto nel 2014, venne riconosciuta la possibilità alla squadra di cambiare il soprannome in Pelicans, rifacendosi all’animale simbolo presente nella bandiera dalla Louisiana.
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New York KNICKS | Il termine “Knickerbockers”, poi confidenzialmente accorciato in Knicks, si riferisce a una particolare tipologia di pantaloni utilizzata dagli olandesi che si pensano abbiano inizialmente fondato la città, i cosiddetti pantaloni alla zuava; quelli arrotolati fino a poco sotto le ginocchia, che lasciano in bella mostra le calze. Un nome che con il passare degli anni è diventato uno dei tanti sinonimi della città più bella del mondo, scelto per pura casualità nel 1946: “Abbiamo messo un po’ di opzioni in un cappello e una volta estratti tutti quello di knickerbockers è stato il più votato”.
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Oklahoma City THUNDER | La squadra che per anni era stata conosciuta come i Seattle Supersonics, nel 2008, al termine di una travagliata quanto controversa scelta, fu trasferita per volere del nuovo proprietario a Oklahoma City, cambiando nome e colori sociali. Il soprannome Thunder, legato ai tuoni, non è solo dovuto ai frequenti tornado che coinvolgo quella zona dell’Oklahoma, ma è storicamente radicato nell'area: la 45^ fanteria che ha la sua sede a Oklahoma City è soprannominata “Thunderbirds”, un retaggio culturale legato anche ai nativi indiani d’America. I colori invece fanno riferimento ai colori della bandiera dello stato (il blu), del sole (il giallo) e del tramonto (l’arancio).
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Orlando MAGIC | La franchigia di Orlando era conosciuta da molti come Juice, il succo che faceva riferimento alle colture d’arancia e di pompelmo che sono rappresentative di quella zona della Florida. Alla fine però nel 1989 si optò per Magic, anch’esso un soprannome gradito dai fan, per far riferimento allo slogan turistico cittadino che recita: “Come to the Magic”. Orlando in fondo è sempre la città di Disneyland.
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Philadelphia 76ERS | Squadra fondata nel 1946 con il nome di Syracuse Nationals, trasferitasi tre anni dopo in NBA e spostata soltanto nel 1963 in maniera definitiva a Philadelphia. Si scelse così il nome di 76ers in onore della dichiarazione d’Indipendenza firmata proprio nella città della Pennsylvania il 4 luglio 1776.
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Phoenix SUNS | Tra gli oltre 28.000 nomi proposti quando la squadra nacque nel 1968, la dirigenza scelse quello più rappresentativo del clima dell’Arizona e della conformazione desertica del territorio. Vennero così accantonati nome come Tumbleweeds, Scorpions e Rattlers. Il disegno del logo invece fu opera di Selinda King, alla quale poi venne intestato anche la scelta del nome Suns.
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Portland TRAIL BLAZERS | Il nome venne fuori da un concorso a cui arrivarono oltre 10.000 proposte; alla fine si scelse quello di “tracciatori di sentieri” per due ragioni: perché è una caratteristica necessaria per affrontare le asperità del territorio del Pacific Northwest e inoltre perché i Blazers furono la prima squadra della zona a prendere parte a uno dei maggiori campionati professionistici, nel ruolo di veri e propri apripista.
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Sacramento KINGS | Bisogna tornare indietro alle varie incarnazioni della franchigia, nata a Rochester (nella National Basketball League) nel 1945 e già con un nickname “reale”, Royals. Emigrati a Cincinnati nel 1957, migrarono poi a Kansas City/Omaha nel 1972, dove però nelle major league di baseball già esistevano i Kansas City Royals. Per non perdere gradi di nobiltà, ma evitare confusione, i Kansas City/Omaha Royals (poi solo Kansas City dal 1975) scelsero di diventare Kings, nickname mantenuto anche dopo l’ultimo trasferimento nel nord della California nel 1985.
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San Antonio SPURS | Eredi dei Dallas (poi Texas) Chaparrals (un tipo di “road runner”, il Beep Beep di Willy Coyote, per interderci), quando arrivano a San Antonio nel 1973 scelgono di ribattezzarsi con un nuovo nome: la proprietà è tra Gunslingers e Spurs, ma viene preferito il secondo per la tradizione “western” della città del Texas.
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Toronto RAPTORS | A Toronto la prima idea è quella di “resuscitare” il nickname Huskies, appartenuto alla franchigia degli inizi NBA. Impossibile però creare un logo diverso da quello dei Minnesota Timberwolves e allora nel 1994 viene indetto un concorso aperto al pubblico per stabilire il nome della nascente franchigia canadese. Raccoglie più di 2.000 proposte ma a vincere (in finale sul Towers) è Raptors, anche per la popolarità dei dinosauri protagonisti del film diretto da Steven Spielberg “Jurassic Park”, uscito nelle sale a giungo 1993.
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Utah JAZZ | La franchigia nasce nel 1974 a New Orleans, considerata la città capitale mondiale del Jazz. Da qui il nickname musicale, che viene mantenuto anche quando la squadra si sposta nello Utah nel 1979.
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Washington WIZARDS | Quando i Chicago Packers (poi Zephyrs) si trasferirono a Baltimore nel 1963, nella città del Maryland decisero di recuperare il vecchio nickname appartenuto a una loro precedente squadra, così chiamata per via di una fonderia di munizioni presente in zona (i Baltimore Bullets con tre anni di esperienza nella ABL, due nella BAA prima di passare nella NBA). I nuovi Baltimore Bullets si trasferirono poi nella capitale USA nel 1973, adottando il nome Capitol Bullets il primo a anno e poi Washington. Nel novembre 1995 il proprietario della squadra Abe Pollin – preoccupato dal dilagare della violenza e dei crimini da armi di fuoco nella capitale – sceglie di abbandonare il nick Bullets (pallottole) e indice un sondaggio per trovarne uno nuovo. Vince Wizards, superando in finale Dragons, Express, Stallions e Sea Dogs.