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NBA, stagione finita per Gordon Hayward. Il messaggio al TD Garden: "Andrà tutto per il meglio"

NBA

Lo sfortunato giocatore dei Boston Celtics ha registrato un video-messaggio dal letto d'ospedale poco prima dell'operazione: "Grazie per il sostegno, farò il tifo per voi da qui". L'agente intanto ha di fatto chiuso la sua stagione, dichiarando come "improbabile" il suo rientro quest'anno: si prospettano 8-12 mesi di stop

Il giorno dopo il terribile infortunio che ha messo fine al suo esordio in maglia Celtics, era inevitabile che i pensieri di tutti i tifosi di Boston e degli appassionati di basket fossero per Gordon Hayward. La notizia che un po’ tutti si aspettavano, poi, è arrivata nel corso della notte americana: la stagione della stella dei Celtics è con ogni probabilità già finita, come annunciato dall’agente del giocatore Mark Bartelstein a ESPN a seguito dell’operazione chirurgica per ridurre la frattura alla tibia e la lussazione della caviglia sinistra. “Ci aspettiamo che recuperi al 100% e ritorni ai suoi livelli di All-Star” sono state le parole dell’agente, che di fatto ha messo fine alla prima stagione in bianco-verde del suo assistito, per il quale si parlano di 8-12 mesi di recupero. Hayward, dal canto suo, ha provato a non perdersi d’animo: dopo aver ricevuto le parole d’incoraggiamento e gli auguri da parte di tutto il mondo della NBA (con Kobe Bryant in prima fila), l’ex Jazz ha registrato un video-messaggio che è stato mostrato ai suoi compagni di squadra e poi a tutto il pubblico del TD Garden prima della sfida coi Milwaukee Bucks al posto del tradizionale saluto di uno dei giocatori della squadra. “Ciao a tutti, come state? Volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno riservato un pensiero e una preghiera” ha detto Hayward dal letto d’ospedale prima dell’operazione. “Andrà tutto per il meglio. Mi fa male non poter essere in campo per l’esordio in casa nostra: non vorrei nient’altro che poter essere là fuori con i miei compagni. Farò il tifo per voi da qui. Buona fortuna per tutto, dateci dentro stasera”. Purtroppo il messaggio di “GH20” non ha avuto l’effetto sperato, visto che Boston è crollata fisicamente nell’ultimo quarto sotto i 37 punti di Giannis Antetokounmpo, perdendo la seconda gara consecutiva.

Le parole di Stevens e la ricerca di un sostituto

Uno delle persone più colpite per tutta la situazione c'è certamente coach Brad Stevens, che oltre ad aver perso uno dei suoi migliori giocatori sente la vicinanza per un ragazzo che ha fatto le sue fortune al college. “Sono stato in ospedale per qualche minuti ieri notte e per un’altra ora oggi. Ovviamente è giù di morale e sente del dolore fisico, ma la cosa che veramente fa male è il dolore emotivo. Si era impegnato tantissimo per poter cominciare bene la sua carriera a Boston” ha dichiarato Stevens prima della partita con Milwaukee. “È un contrattempo, ma ci aspettiamo un recupero al 100%. Sappiamo che ci saranno tanti giorni duri in questo rientro ma allo stesso tempo speriamo che migliori giorno dopo giorno. È stata dura per tutti, lui per primo, ma anche i suoi compagni hanno dimostrato quanto ci tengano. Ha avuto un grande impatto su di loro, è uno con cui è facile giocare perché si impegna sui due lati del campo. Il nostro compito ora è darci ancora più dentro per lui: ci saranno giocatori che avranno maggiori opportunità di giocare e devono farsi trovare pronti per approfittarne”. I Celtics – che avranno la possibilità di aggiungere un contratto da 8.4 milioni pur essendo sopra il cap grazie alla “disabled player exception” e recupereranno 11.4 milioni dei 29.2 previsti sul contratto di Hayward grazie all’assicurazione – stanno pensando di aggiungere un giocatore a roster per far fronte all’emergenza, ma per il momento hanno chiamato il rookie Jabari Bird, firmato con il two-way contract con la G-League. “Valuteremo l’opzione di aggiungere un giocatore perché, oltre a essere molto giovani, abbiamo perso uno dei nostri migliori tiratori, nonché uno dei realizzatori più versatili che abbiamo. Non ci abbiamo ancora pensato molto date le partite ravvicinate”. Tra i giocatori rimasti senza contratto c'è un ex che già conosce il sistema come Gerald Green, tagliato dai Bucks prima dell'inizio della stagione, o un veterano come Matt Barnes, oltre a possibili giocatori indesiderati da altre squadre (Corey Brewer, Will Burton o Wayne Ellington).