Prima tripla doppia in carriera per Ben Simmons, che insieme ai 30 punti di Joel Embiid sbanca Detroit. Vittoria esterna per Memphis a Houston con un parziale finale di 20-2. Altra super prestazione di Antetokounmpo con 32 punti e 14 rimbalzi, tutto facile per Golden State a Dallas. Successi anche per Washington e Phoenix
Non hai Sky? Guarda lo Sport che ami subito e senza contratto su NOW TV! Clicca qui
Detroit Pistons – Philadelphia 76ers 86-97
IL TABELLINO
Non poteva ovviamente essere una partita banale la prima vittoria dei Sixers nella nuova era, e non potevano che essere Ben Simmons e Joel Embiid a inaugurarla in maniera spettacolare. Prima tripla doppia della carriera per l’australiano – 21 punti, 12 rimbalzi e 10 assist – alla quarta partita in NBA, il primo a riuscirci dai tempi di Hambone Williams nel 1967 e solo il terzo rookie nella storia dei Sixers dopo Iguodala e Carter-Williams; 30 punti e 9 rimbalzi in 28 minuti per Joel Embiid, tirando 11/15 dal campo pur con 7 palle perse e 5 falli. Ai Pistons, sconfitti per la prima volta sul nuovo campo della Little Caesars Arena, non è bastata la doppia doppia da 14+14 di Andre Drummond in una partita in cui non sono mai stati in vantaggio, scivolando a -21 nel corso del secondo quarto come successo qualche giorno fa contro New York. Contro i Knicks la rimonta è stata poi completata nella ripresa mentre questa volta, pur riportandosi a -3, agli uomini di Stan Van Gundy non è riuscito il sorpasso finale. “Mi manda fuori di testa avere due partite in fila in cui non siamo scesi in campo pronti per giocare” ha dichiarato il coach di Detroit. “Ma mi prendo io tutta la colpa per Simmons: non avevamo preparato un buon piano partita per contenerlo”. Anche il resto della lega è meglio che prenda nota perché la prima scelta assoluta del Draft 2016 sta già mettendo le mani sul premio di Rookie dell’Anno, complice anche l’inizio difficile del compagno Markelle Fultz (2 punti, 1/4 dal campo, 3 assist e 3 palle perse in 16 minuti).
Houston Rockets – Memphis Grizzlies 90-98
IL TABELLINO
I Grizzlies ci hanno preso gusto: due giorni dopo aver battuto i Golden State Warriors, la squadra di coach Fizdale raccoglie un altro scalpo eccellente andando a vincere sul campo degli Houston Rockets, alla prima sconfitta stagionale dopo tre successi. Dopo essere andati all’intervallo sotto di 7 punti, i Grizzlies hanno alzato il livello nell’ultimo quarto doppiando gli avversari sul 28-14 con un super parziale di 20-2 per chiudere la sfida, con un Marc Gasol da 26 punti ancora sugli scudi e un Mike Conley chirurgico nel finale, mandando a segno la tripla del 94-90 a 2 minuti dalla fine anche in una serata da 3/10 al tiro (17 i punti alla fine per lui). Alla squadra di D’Antoni non è bastata la solita produzione offensiva delle guardie, con Eric Gordon miglior realizzatore (27 punti e 8 assist con 5/15 da tre) e James Harden da 22 e 8 assist, pur commettendo ben 7 delle 17 palle perse di squadra e venendo punito con un fallo tecnico per una spinta a Mario Chalmers a 3 minuti dalla fine, dopo aver subito uno sgambetto da parte dell’ex Heat. “Lui incarna quello che siamo: ci ha messi tutti nella giusta direzione” ha commentato Conley sul compagno di backcourt. “Grazie a lui abbiamo iniziato a crederci e a dirci ‘Ehi, siamo qui per un motivo, è la nostra chance di portarla a casa”. La difesa di Memphis ha tenuto Houston al 23.7% al tiro da tre con sole 9 triple segnate e a 90 punti complessivi, 3 in meno della peggior partita di tutta la scorsa stagione della banda di D’Antoni, ancora priva di Chris Paul.
Milwaukee Bucks – Charlotte Hornets 103-94
IL TABELLINO
Il premio di Giocatore della Settimana per Giannis Antetokounmpo non lo ha minimamente saziato, anzi: “The Greek Freak” ha confezionato un’altra prestazione assurda da 32 punti e 14 rimbalzi con 13/21 al tiro, oltre a 6 assist e due stoppate per regalare il terzo successo in quattro partite ai suoi Bucks. Il suo totale di 143 punti, 43 rimbalzi e 21 assist per aprire la stagione non è stato mai realizzato da nessuno nella storia del gioco, con il primo dato che superano anche il record di franchigia realizzato nientemeno che da Kareem Abdul-Jabbar nel 1970-71. Con Malcolm Brogdon fuori causa per una distorsione alla caviglia, a decidere la gara insieme al numero 34 greco sono stati i 20 punti di Khris Middleton, decisivo nel parziale di 9-0 con cui i Bucks hanno spezzato la parità sul 94-94 a tre minuti dalla fine. Charlotte infatti ha sbagliato tutti gli ultimi sette tiri dal campo chiudendo con quattro giocatori in doppia cifra guidati dai 18 di Frank Kaminsky, i 17 di Jeremy Lamb e i 15 (ma con 6/15 al tiro) di Kemba Walker, mentre Dwight Howard è andato a tre rimbalzi dal record di franchigia catturandone 22, ma ha anche tirato 0/9 dalla lunetta.
Dallas Mavericks – Golden State Warriors 103-133
IL TABELLINO
Tutto facile per i campioni in carica, che dopo il passo falso contro Memphis tornano alla vittoria dominando per tre quarti, concedendosi solo una seconda frazione sonnacchiosa persa per 25-38 che aveva mandato le squadre all’intervallo con soli 4 punti di distanza. Prestazioni sopra i 20 punti per Steph Curry (29 e 8 assist pur tirando 2/10 da tre, ma con altri 13 liberi a segno per il suo perfetto 39/39 dalla lunetta in questo inizio di stagione), Kevin Durant (25 punti, 8 rimbalzi e 6 assist) e Klay Thompson (21 con 9/16 dal campo), mentre per Dallas non è bastato mandare tutto il quintetto in doppia cifra con 19 punti di Wes Matthews per evitare la quarta sconfitta in fila. Piccolo momento di tensione nel finale quando il rookie Jordan Bell, con la squadra avanti di 25 punti, è andato a schiacciare in contropiede appoggiando la palla al tabellone – cosa che non è piaciuta né a Rick Carlisle (abbastanza disgustato a fine gara) né tanto meno a Steve Kerr, che dopo la partita si è preso le colpe del gesto del suo giocatore: “Colpa nostra, ha esagerato”.
Denver Nuggets – Washington Wizards 104-109
IL TABELLINO
Vittoria di autorità degli Wizards a Denver, sfruttando anche lo sfondamento subito nel finale di gara da… coach Scott Brooks. Veramente particolare la dinamica dell’incidente occorso tra l’allenatore degli ospiti e Nikola Jokic: a 32 secondi dalla fine, il centro serbo rientrando in panchina a cronometro fermo ha urtato con la spalla il coach avversario, venendo punito con un fallo tecnico e regalando un libero agli avversari per il 105-102. Bradley Beal, miglior marcatore della sfida con 20 punti, ha quindi mandato a segno il regalo dell’avversario e poi ha chiuso la sfida con il sottomano decisivo della gara. “Ho provato a guardare verso il tabellone e ho colpito… il coach” ha provato a scusarsi Jokic, comunque autore di una prestazione maiuscola con 29 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, pur commettendo 7 palle perse. Non sono però bastati neanche i 17 di Paul Millsap e i 15 di Emmanuel Mudiay (in odor di scambio per Eric Bledsoe?) per fermare Washington che con il solito John Wall da 19 punti e 12 assist (ma 3/13 al tiro) e la doppia doppia da 17+10 di Otto Porter mantiene immacolato il suo record stagionale dopo tre gare.
Phoenix Suns – Sacramento Kings 117-115
IL TABELLINO
Dopo tre sconfitte per aprire la stagione, il licenziamento di coach Earl Watson (rimpiazzato da Jay Triano, al suo esordio) e l’allontanamento dalla squadra di Eric Bledsoe, dichiaratosi pubblicamente scontento e in odore di scambio imminente, a Phoenix trovano anche il tempo per festeggiare la prima vittoria dell’anno, ottenuta solo nei secondi conclusivi contro Sacramento. Con un quarto quarto da 39 punti i Kings hanno cercato in ogni modo la rimonta vincente ma Devin Booker (autore di 22 punti) ha mandato a segno i liberi decisivi nel finale condannando i californiani alla terza sconfitta in quattro gare. Per i Suns, che hanno tirato con il 54.5% dal campo, buone indicazioni anche da Marquese Chriss (19 punti con 8/13 al tiro), Mike James (18) e dal rookie Josh Jackson fatto uscire dalla panchina (15 con 6/8 al tiro in 24 minuti). A Sacramento non bastano un Garrett Temple protagonista della rimonta (chiude con 23 punti in 24 minuti e 6/8 da tre punti, sbagliando dall’arco la tripla della possibile vittoria sulla sirena), un DeAaron Fox da 19 punti e uno Skal Labissiere da 17: tutti e tre i migliori marcatori dei Kings escono dalla panchina per coach Joerger.