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NBA, i risultati della notte: Minnesota vince all'overtime a Miami, successo per Philadelphia

NBA

Simmons ed Embiid protagonisti nella rivincita dei 76ers contro i Rockets, non bastano i 33 punti di Dion Waiters agli Heat per battere Minnesota, massimo in carriera a quota 38 punti di Kristaps Porzingis nel terzo successo consecutivo dei Knicks

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Houston Rockets-Philadelphia 76ers 107-115

IL TABELLINO

Aggiornare il proprio massimo in carriera quando non si sono giocate neanche dieci partite è certamente un evento all’ordine della settimana se non del giorno, ma dimostra che stai costantemente andando nella direzione giusta. Che il tuo processo di crescita sta portando te e i tuoi compagni a diventare una squadra. I 76ers infatti si prendono la rivincita contro i Rockets, pochi giorni dopo che il canestro dall’angolo sulla sirena di Eric Gordon spegnesse le speranze di successo di Houston, grazie a un sempre più trascinante Ben Simmons, protagonista con i suoi 24 punti, 7 rimbalzi e 9 assist, tirando 10/15 dal campo con una distribuzione delle sue conclusioni del tutto nuova: il rookie di Philadelphia infatti ha messo a segno un bel po’ di jumper, sorprendendo non poco la difesa di Houston: “La gente non sa che lui sa anche tirare. E fare canestro”, racconta Amir Johnson a fine partita. “Mi sento molto a mio agio nel prenderli; devo solo imparare a farlo più spesso”, è la chiosa dello stesso Simmons. Assieme a lui a guidare Philadelphia ci ha pensato anche Joel Embiid, autore di 22 punti, 9 rimbalzi e 5 assist e decisivo nel rush difensivo finale che ha permesso ai 76er di portare il successo a casa. Houston infatti sbaglia nove degli ultimi dieci tiri tentati negli ultimi tre minuti abbondanti di gara: “È questo che alla fine ti fa vincere le partite. E i miei ragazzi lo stanno imparando”, racconta un raggiante coach Brown. Ai Rockets resta il rammarico di non aver saputo capitalizzare i 29 punti di Harden e i 25 di Eric Gordon, in una squadra con la rotazione ridotta al minimo e in una serata tutt’altro che convincente dall’arco.

Miami Heat-Minnesota Timberwolves 122-125 OT

IL TABELLINO

A guardarla a gara conclusa si potrebbe pensare: i T’wolves non si sono mai ritrovati a inseguire negli ultimi 11 minuti abbondanti di gioco e hanno portato a casa un prezioso successo in trasferta. In realtà però Dion Waiters e compagni si sono arresi a Minnesota soltanto sulla sirena finale di uno dei rari overtime di questo inizio di stagione, quando la tripla tentata dal numero 11 si è spenta definitivamente sul secondo ferro, al termine di una partita in cui il giocatore degli Heat ha pareggiato il suo massimo in carriera a quota 33. “Non significano nulla se non riesci a vincere”, commenta amareggiato l’ex giocatore dei Cavs, incapace di evitare ai suoi la terza sconfitta casalinga della stagione. A guidare i Timberwolves ci hanno pensato i soliti Andrew Wiggins (22 punti e 7 rimbalzi) e Karl-Anthony Towns (20 con 12 rimbalzi), oltre a Jeff Teague che per una volta veste i panni del miglior realizzatore di squadra con i suoi 23 punti. “C’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto in difesa”, sottolinea coach Thibodeau a fine gara, consapevole del fatto che tutti e quattro i successi raccolti dai T’wolves sono arrivati con tre o meno punti di scarto proprio a causa di queste evidenti carenze a protezione del ferro. In un finale punto a punto, non sempre può andarti bene; dunque meglio difendere ed evitare il rischio.

New York Knicks-Denver Nuggets 116-110

IL TABELLINO

Al Madison Square Garden hanno imparato a diffidare della propria squadra, anche quando il tabellone assume un volto rassicurante come nel secondo quarto della sfida contro i Nuggets: un +23 che sembrava il preludio a un successo tranquillo, da portare a casa senza troppo affanno. Ma i Knicks sono maestri nel complicarsi la vita e così Nikola Jokic&co. polverizzano il distacco in meno di sei minuti e si riportano a contatto. A quel punto servono gli straordinari e a pensarci è soprattutto Kristaps Porzingis il quale, pur di evitare la beffa di incassare una sconfitta, mette a referto il suo nuovo massimo in carriera da 38 punti, realizzato tirando con un convincente 14-26 al tiro e condito con 7 rimbalzi e 3 stoppate. “Abbiamo perso un sacco di palloni nel terzo quarto, forse i nostri peggiori 12 minuti in questa stagione”, commenta il lungo lettone. “Impareremo molto da questa partita”. A pesare sulla vittoria finale dei Knicks (la terza consecutiva) sono anche i 13 punti di Tim Hardaway Jr., arrivati tutti nel quarto periodo, quando c’era più bisogno di loro: “Ho messo qualche tiro molto importante per la nostra gara, sono felice. Alcuni erano contestati, ma quando senti che è il tuo momento, sai che quelle conclusioni devi prenderle”. E magari, visto il contratto da 71 milioni di dollari, ogni tanto devi anche metterle dentro.

New Orleans Pelicans-Orlando Magic 99-115

IL TABELLINO          

Il momento di grazia degli Orlando Magic non vuol proprio saperne di finire (per la gioia dei tifosi della squadra della Florida), anche perché coach Vogel riesce di partita in partita a trovare forze e protagonisti nuovi. Quello della sfida vinta a New Orleans è Marreese Speights, che mette a segno cinque delle sei triple di serata (suo massimo in carriera) nei sei minuti a cavallo tra terzo e quarto periodo in cui gli ospiti piazzano il parziale decisivo da 22-6. A quel punto i Pelicans, travolti dal 16/34 dall’arco dei Magic, non hanno le forze per rimettersi in partita nonostante un Anthony Davis da 39 punti e 10 rimbalzi e un DeMarcus Cousins impreciso al tiro (soltanto 5/14 dal campo), ma come al solito nei pressi della tripla doppia (12-12-7). “Quando vedi un tuo compagno uscire dalla panchina e segnare ogni volta che alza la mano, capisci che questa è la tua partita e che non la perderai per niente al Mondo”, racconta a fine gara  Evan Fournier. Una sensazione che né Davis né Cousins hanno mai provato in Louisiana. 

Memphis Grizzlies-Charlotte Hornets 99-104

IL TABELLINO

Non tutte le squadre possono permettersi il lusso di aver un All-Star nel proprio roster, soprattutto a Est dove la fuga generale di questa estate ha impoverito (non di poco) la Conference che si affaccia sull’oceano Atlantico. Gli Charlotte Hornets però sanno di poter contare su uno di essi e questo spesso, può fare la differenza. Kemba Walker segna nove dei suoi 27 punti nel parziale che nel quarto periodo regala il successo in rimonta agli ospiti, dopo essere stati sotto abbondantemente in doppia cifra nel terzo quarto. “Ho fatto solo quello che ci si aspetta da me, aiutare i miei compagni a vincere”. Ad aiutare lui invece in questa missione ci hanno pensato Jremy Lamb e Malik Monk che combinano per 30 punti totali in due, provando così a non far rimpiangere Nicolas Batum ancora infortunato. Dall’altra parte invece pessima partita al tiro per le due stelle di Memphis: Gasol e Conley chiudono con un modesto 8/33 dal campo totale, che sembrava poter comunque bastare per vincere. Almeno fino a quando Walker non ha deciso di scombinare i piani della squadra in vetta alla Western Conference.

Utah Jazz-Dallas Mavericks 104-89

IL TABELLINO

Giocare contro i Dallas Mavericks in questa stagione sembra essere una passeggiata di salute per tutti; una gara in cui poter vincere dosando le forze, evitando il più possibile di sporcarsi le mani. Il massimo risultato, con il minimo sforzo. Quando i ragazzi di coach Snyder però hanno alzato la testa per leggere il tabellone e si sono resi conto di essere in svantaggio in casa ben oltre la doppia cifra contro i texani, hanno capito di dover per forza di cose iniziare a giocare per provare a vincere la sfida. Ci hanno pensato dunque 15 dei 25 punti di Rodney Hood arrivati nel terzo quarto a rimettere in carreggiata i mormoni, in grado di ribaltare il match grazie a un mortifero 25-4 di parziale piazzato a inizio ripresa. A quel punto, è toccato solo gestire contro dei Mavericks che improvvisamente si sono inceppati dalla distanza: nel primo tempo 9/13, nel secondo 3/11. Troppo poco nonostante un redivivo Nowitzki che chiude con 18 punti e 7/11 al tiro; contro i titolari dei Jazz in effetti c’è stato davvero poco da fare.

Portland Trail Blazers-Toronto Raptors 85-99

IL TABELLINO

Partita da record per i Portland Trail Blazers, che avrebbero ben volentieri fatto a meno di entrare nella storia della franchigia dell’Oregon mettendo a referto il secondo quarto con il minor numero di punti segnati che si sia mai visto al Moda Center. I padroni di casa infatti chiudono la seconda frazione sul 25-6 in favore dei Raptors (sì, sei punti totali in un quarto), dando così il via al facile successo dei canadesi, conquistato grazie ai 25 punti di DeMar DeRozan , i 19 di Kyle Lowry e i 17 con 9 rimbalzi di un sorprendente (in posivito) Lucas Nogueira, in campo a combattere sotto canestro al posto degli infortunati Valanciunas e Ibaka. A Portland invece non basta l’ennesima super prestazione di Damian Lillard, autore di 36 punti con 12/23 al tiro. Al suo fianco McCollum e poco altro, con Jusuf Nurkic che continua a faticare nel trovare il giusto ritmo in questo difficile inizio di regular season. Le possibilità di successo per i Blazers passeranno dalla sua capacità di interpretare il ruolo di terzo violino; dovrà riuscire in fretta a farsi trovare pronto.