In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Infermeria NBA: niente Durant contro i Nets, Fultz fuori altre 2-3 settimane

NBA

Il numero 35 di Golden State non ci sarà nella sfida contro Brooklyn, mentre per la scelta numero uno all’ultimo Draft si allungano i tempi di rientro

Condividi:

Protagonista assieme a Curry nel successo di meno di 24 ore fa contro Philadelphia, Kevin Durant è uscito non solo con la stat line piena zeppa dal match contro i 76ers (27 punti, 11/20 al tiro, 5 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi, 2 stoppate), ma anche con una caviglia malconcia dopo una storta che ha messo subito in allerta gli Warriors. Il numero 35 resterà fuori quindi contro Brooklyn, inserito come “day-to-day” e monitorato dallo staff a seguito della franchigia californiana. Le antenne infatti sono alzate in vista della sfida di mercoledì contro i Thunder; una partita che lo stesso Durant non vuole rischiare di saltare. Discorso ben diverso invece per Markelle Fultz, sulle cui condizioni la squadra battuta dai campioni NBA ha rilasciato un comunicato ufficiale: “Fultz è stato visitato in giornata dal dottor Kibler per il dolore e il problema alla spalla destra. Il fastidio è rientrato ed è migliorato anche l’equilibrio muscolare, per il quale Fultz dovrà proseguire con la fisioterapia e continuare con lungo il percorso che lo riporterà alla piena attività motoria da giocatore. La situazione verrà quindi nuovamente analizzata tra due o tre settimane. La data del suo rientro verrà invece fissata in base ai miglioramenti che la sua articolazione metterà in mostra in questo periodo”. Una situazione interlocutoria dunque, che non ha sciolto il dubbio che sta costringendo coach Brett Brown a non poter contare su quello che con il passare delle partite sembra sempre più essere la pedina che manca a una squadra in rampa di lancio. Con un trattatore di palla e un realizzatore del genere (che deve dimostrare di poterlo essere anche a livello NBA), i 76ers potrebbero completare quel piccolo tratto che manca per diventare realmente competitivi. Toccherà però aspettare ancora un po’; a Philadelphia non hanno alcuna fretta.