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NBA, storie tese Russ-KD, ma in campo non c’è storia: OKC travolge gli Warriors

NBA

Westbrook sfiora la tripla doppia, si scontra più volte faccia a faccia con Durant e vince la sua prima partita contro l'ex compagno in un match dominato per 48 minuti dai Thunder

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Oklahoma City Thunder-Golden State Warriors 108-91

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La vendetta è un piatto che va servito freddo e Russell Westbrook ha dovuto aspettare un anno (oltre che i rinforzi) prima di conquistare la prima vittoria in carriera contro Kevin Durant, travolto 108-91 nel match della Cheseapeake Energy Arena – il primo incrocio stagionale contro i campioni NBA. Era invece la seconda volta da avversario per l'ex numero 35 di OKC, accolto dal pubblico di casa con fischi incessanti ogni volta che ha toccato il pallone. Un’atmosfera fuori dal comune, con cui raramente ci si ritrova faccia a faccia in un’arena NBA, che ha permesso a OKC di salire anche sul +26 e di interrompere una striscia di sette sconfitte consecutive contro Golden State. Un match mai in discussione nell’ultima mezz’ora, con i Thunder ben oltre la doppia cifra di vantaggio già a fine primo tempo grazie ai 50 punti segnati dai Big-3, che da soli hanno segnato più degli Warriors, fermi a 48 totali dopo 24 minuti (secondo peggior primo tempo della stagione dal punto di vista realizzativo dopo i 47 realizzati al TD Garden contro Boston). Il supporto di Paul George e Carmelo Anthony infatti è stato decisivo: l’ex Pacers ha chiuso con 20 punti, 11 rimbalzi e 4 recuperi a cui si sommano i 22 punti del convincente numero 7 dei Thunder, che mette a referto +16 di plus/minus. Entrambi però si fermano un passo indietro rispetto a un dominante Westbrook, alla sua miglior partita in stagione: per il numero 0 arriva una tripla doppia sfiorata da 34 punti, 10 rimbalzi e 9 assist alla sirena finale, senza forzare negli ultimi 90 secondi in cui coach Donovan gli ha concesso un po’ di riposo (oltre che la meritata standing ovation). Durant invece raccoglie 21 punti in 31 minuti trascorsi sul parquet, tirando 8/17 e chiudendo con un eloquente -17 di plus/minus.

Il faccia a faccia tra Westbrook e Durant

La partita di Westbrook è stata travolgente contro uno Steph Curry che con 24 punti a referto è il miglior realizzatore dei suoi, ma che non riesce ad arginare in alcun modo il proprio avversario diretto. Diciassette dei 33 punti di Westbrook infatti sono arrivati quando era marcato proprio da Curry: contro il numero 30 ha tirato 7/11 dal campo, nel confronto con tutti gli altri invece il numero 0 ha dovuto accontentarsi di un 6/14. Un paio di schiacciate in penetrazione di pura prepotenza però hanno scosso non solo i ferri, ma anche le ugole dei tifosi entusiasti sugli spalti, esaltati dal confronto continuo con Kevin Durant e sfociato a metà terzo quarto in un faccia a faccia tutt’altro che amichevole. Questa la sequenza di quanto accaduto: Westbrook prima sfugge via a KD e inchioda due punti con una forza sovraumana; risponde il numero 35 che porta spalle a canestro l’ex compagno e gli tira in faccia cadendo all’indietro con una delicatezza unica. A stretto giro il secondo tentativo di Durant in post però è fallimentare (palla persa a causa di un passaggio fuori misura) e porta Westbrook a urlare “No” ripetutamente di fronte la panchina degli Warriors. Tutto finito? Neanche per sogno, visto che ancora deve arrivare il bello: metà terzo quarto, Westbrook prima intercetta un passaggio di KD e corre indisturbato in contropiede e subito dopo gli strappa letteralmente la palla dalle mani per fermare una penetrazione. La point guard dei Thunder inizia così a urlare di tutto e a provocare il numero 35, che non ha intenzione di tirarsi indietro. Faccia a faccia, sguardo truce, con tutti i compagni che corrono in fretta a dividerli. Westbrook grida a squarciagola, Durant piega la testa in maniera nervosa e inizia a battere convulsamente le mani sorridendo. È l’atto finale; poco dopo Steve Kerr infatti tira i remi in barca, toglie i titolari e accetta la sconfitta negli ultimi otto minuti abbondanti di gioco: “Ho combattuto come faccio di solito, lottando come faccio sempre, sia che si giochi contro Kevin o, che ne so, contro Reggie Jackson”. Nonostante i trascorsi bellicosi anche con il nativo di Pordenone, non ci crede nessuno Russ. Nessuno.