I Minnesota Timberwolves trovano il riscatto sui Phoenix Suns contro i quali avevano perso male due settimane fa. Assenti Devin Booker per Phoenix e Jeff Teague per i padroni di casa, a deciderla sono i 32 punti di Karl-Anthony Towns nel 119-108 finale
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Non è stata la partita più entusiasmante dell'anno e nemmeno quella che può dare le maggiori indicazioni a Tom Thibodeau, ma una vittoria è pur sempre una vittoria. I Minnesota Timberwolves tornano al successo contro Phoenix cavalcando un eccellente Karl-Anthony Towns da 32 punti e 12 rimbalzi, seguito da Jimmy Butler con 25, Andrew Wiggins con 21 e la doppia doppia di Taj Gibson con 16+14. Proprio il pretoriano di Thibs è stato uno dei protagonisti della gara sotto i tabelloni, visto che la metà dei suoi rimbalzi sono arrivati in attacco, contribuendo più di chiunque altro ai 19 rimbalzi offensivi raccolti da Minnesota. L'unico del quintetto dei T'Wolves a non toccare la doppia cifra è Tyus Jones, partito in quintetto al posto di Jeff Teague fermato da un problema al tendine d'Achille e in grande sofferenza contro il miglior giocatore in maglia Suns. Con Phoenix costretta a fare a meno di Devin Booker, a farne le veci è stato il rookie Mike James: i suoi 26 punti rappresentano il massimo di squadra e il suo massimo in carriera personale, propiziando il parziale nel secondo quarto che ha guidato la prima rimonta degli ospiti. Oltre a lui anche Troy Daniels (13 punti), T.J. Warren (18) e Tyson Chandler (12) hanno toccato la doppia cifra, ma le 15 palle perse - molte delle quali convertite in due punti dagli avversari - hanno vanificato il 50% al tiro da tre di squadra (13/26).
Primo tempo
Non c'è Devin Booker (problema a un piede) da una parte e Jeff Teague (tendine d'Achille) dall'altra, sostituiti rispettivamente da Josh Jackson e da Tyus Jones. L'allenatore dei Suns Jay Triano decide anche di schierare insieme Greg Monroe e Tyson Chandler insieme nel quintetto base, ma il protagonista dell'avvio di partita è Jimmy Butler che comincia con 8 punti in un amen. Le grandi assenti sono invece le difese, visto che a metà quarto quando viene chiamato il primo timeout il punteggio è già sul 16-13 per i T'Wolves. Al rientro in campo però i padroni di casa confezionano un immediato parziale di 6-0 volando via in contropiede contro la scarsa resistenza degli ospiti, costretti a fermare di nuovo la gara per evitare guai peggiori. Il parziale si allunga fino all'11-0 prima che un floater dell'ex Omegna Mike James (7 punti) riesca a tamponare l'emorragia, anche se Minnesota chiude comunque il primo quarto in vantaggio di 6 sul 33-27, perché quando Phoenix non perde palla (succede 4 volte) si fa comunque dominare a rimbalzo (ben 7). Mike James è l'unico a cui sembra importare qualcosa della partita e continua a sparare tutto quello che gli passa tra le mani, portando i suoi a -4 e il suo bottino a 12. Dragan Bender continua il festival delle triple dei Suns segnando la sesta di serata (su nove tentativi) e Josh Jackson in avvicinamento firma il pareggio a quota 43 che costringe un furibondo coach Thibodeau al secondo timeout del quarto. Phoenix mette anche la testa avanti in più di un'occasione, ma la definitiva entrata in partita di Andrew Wiggins e Karl-Anthony Towns riporta Minnesota in vantaggio nonostante le tre triple di Troy Daniels. Il primo tempo di conclude sul +5 per Towns e soci, nonostante i 32 punti della panchina dei Suns.
Secondo tempo
I titolari di Minnesota in apertura di terzo quarto ricominciano da dove avevano lasciato, con Butler e Wiggins a spingere in uno contro uno utilizzando la superiore stazza fisica per costruire un nuovo vantaggio in doppia cifra. Nel momento in cui si accende anche Towns, i T'Wolves mettono la freccia e scappano via: dopo una schiacciata sbagliata da parte del centro, una tripla di Wiggins (4/4 dall'arco per aprire la gara) ferma il tassametro sul +16 per gli uomini di Thibodeau che forzano il timeout. Coach Triano prova a giocarsi la carta del veteranissimo Jared Dudley, con il quale i Suns rientrano fino al -10 capitalizzando sulle solite amnesie difensive di Minnesota. A metterci una pezza è Gorgui Dieng, che con cinque punti in fila permette ai suoi di chiudere la terza frazione in vantaggio 93-80. L'attacco di Minnesota mostra di nuovo i difetti di scarsa circolazione di palla che li hanno piagati nelle ultime settimane, ma il dominio a rimbalzo d'attacco (ben 18) e due fiammate di Butler permettono loro di volare sul +18, di fatto chiudendo la partita. Gli ultimi minuti servono infatti solo per ritoccare le ultime statistiche (in particolare Mike James che realizza il suo massimo in carriera a quota 26): finisce 119 a 108 per i T'Wolves, che agganciano il quarto posto dei Portland Trail Blazers con un record di 12 vittorie e 8 sconfitte.
Chicago Bulls-Miami Heat 93-100: il racconto
IL TABELLINO
A Chicago, nel frattempo, Heat e Bulls nel primo quarto combinano per un incredibile 6/43 al tiro che risulta in un terrificante 13 a 7 per i padroni di casa dopo i primi dodici minuti, incominciando a fare canestro solamente dopo un quarto di riscaldamento. La seconda frazione da 38-29 per gli ospiti però permette di riportare le percentuali a livelli più umani, con Wayne Ellington unico a quota 10 punti e tutti i membri dei Bulls scesi sul parquet ad aver segnato almeno un punto (tranne Antonio Blakeney). La partita continua sui binari dell'equilibrio - livellati verso il basso - nel terzo quarto chiuso sul 19-19, con i Bulls che comunque non abbandonano la sfida e rimangono sempre sotto i due possessi di svantaggio. A risolvere la situazione in favore di Miami è un Goran Dragic da 24 punti e la migliore esecuzione degli uomini di Spoelstra, che oltre allo sloveno hanno anche 19 punti da Ellington e i 15 con 7 rimbalzi e 6 assist di James Johnson. Ai padroni di casa non bastano i 24 di Jerian Grant, i 15 di Justin Holiday e la doppia doppia da 14+13 (con 7 assist) di Denzel Valentine.