Beverley fuori per tutta la stagione, Griffin per i prossimi due mesi, Teodosic e Gallinari ancora ai box: gli infortuni hanno rovinato la stagione dei Clippers, spingendoli a guardare al futuro in anticipo rispetto ai piani estivi. E il nome di DeAndre Jordan fa gola a molti
La stagione dei Clippers finora si sta sviluppando in maniera completamente diversa da quanto atteso in estate e poi ancora di più dopo un avvio con 4 vittorie e nessuna sconfitta, che aveva fatto sognare i tifosi di Blake Griffin e compagni. Una lunga lista di infortuni – da Milos Teodosic a Patrick Beverley, da Danilo Gallinari fino a Griffin stesso – ha finito per rovinare in fretta ogni ambizione stagionale, giocando un grosso ruolo nella striscia negativa di nove sconfitte consecutive (o di 11 su 12) – e forse anche nella volontà della dirigenza di pensare già da adesso al futuro. Come? Magari cedendo anche uno degli asset più preziosi del loro roster, il centro All-Star DeAndre Jordan. Secondo una voce circolata nei corridoi della lega, infatti, “a Los Angeles sono giunti alla conclusione che la stagione sia ormai compromessa. Sono disposti a fare molti cambiamenti, vogliono rifondare”. Parole che sono arrivate dritte alle orecchie di diversi general manager in giro per la lega, che non ci hanno messo molto a bussare alla porta dei Clippers: sembra infatti che diverse ipotesi di trade siano già sul tavolo della dirigenza losangelina e la lista delle squadre interessate asce scenari davvero intriganti. Fosse un gran premio di Formula 1, in prima fila nella corsa a Jordan partirebbero Cleveland e Milwaukee, considerate oggi le opzioni più credibili, mentre alle loro spalle, in seconda fila, si schiererebbero Washington e Toronto. Vale la pena approfondire meglio le diverse offerte (apparentemente) ricevute dai Clippers per il loro centro.
Cleveland offre Tristan Thompson e…
Secondo David Aldridge, autorevole voce di NBA.com, la prima offerta capace di attirare l’attenzione della dirigenza di L.A. è stata quella dei Cleveland Cavaliers, pronti a offrire Tristan Thompson in cambio di Jordan e aggiungerci anche Channing Frye per far quadrare i conti dello scambio. Molto probabile, si pensa, che i Clippers al posto di Frye puntino invece a ottenere la prima scelta non protetta proveniente da Brooklyn oggi nelle mani dei Cavs, richiesta che però, secondo le fonti, porterebbe a un fermo no da parte della franchigia dell’Ohio. L’idea del neo-GM Koby Altman sarebbe quella di costruire una frontline con Love e Jordan e anche, indirettamente, mandare un forte messaggio verso LeBron James, mostrando la volontà della società di far di tutto per mantenersi competitiva ad altissimi livelli (anche se Thompson, va ricordato, è della stessa scuderia dell’agente di “King” James, e di solito è considerato una sorta di protetto all’interno dello spogliatoio dei Cavs).
Milwaukee e non solo
L’altro pacchetto che sembra aver intrigato la dirigenza losangelina è quello proveniente da Milwaukee: i Bucks infatti – dopo aver perso Greg Monroe sotto canestro per arrivare a Eric Bledsoe – vorrebbero aggiungere un lungo a roster e per farlo sarebbero disposti sicuramente a rinunciare a John Henson e/o a Thon Maker, due lunghi ancora giovani e futuribili che potrebbero essere appetibili agli occhi di coach Rivers. Vero anche, però, che per separarsi dal loro centro All-Star, nel 2016 incluso nel primo quintetto NBA, è possibile che i Clippers vogliano chiedere di più, a partire dal rookie dell’anno in carica, Malcolm Brodgon, piuttosto che puntare forte su Khris Middleton. Intriga molto, nel Wisconsin, un’ossatura di squadra con Bledsoe-Antetokounmpo-Jordan, che difensivamente prima ancora che offensivamente, farebbe davvero paura a molti. Le altre ipotesi, come detto, riguardano l’interessamento mostrato da Washington e Toronto: la squadra della capitale potrebbe mettere sul piatto Marcin Gortat, 33enne ma ancora solido fisicamente, insieme a un talento ancora molto futuribile come quello di Kelly Oubre Jr.; i Raptors, invece, hanno forse meno asset di tutti per potersi sedere a un potenziale tavolo delle trattative con grandi speranze, ma il nome di Serge Ibaka potrebbe comunque riscuotere interesse in quel di Los Angeles.
È anche una questione di soldi
Scenari tutti interessanti, che potrebbero però scontrarsi – prima ancora che con la capacità delle squadre di trovare il necessario accordo – anche con la complicata situazione salariale dei Clippers. Già titolari di un monte salari superiore ai 119 milioni di dollari, secondo quelle che sono le regole contrattuali NBA, un qualsiasi movimento di mercato non può portare L.A. sopra la soglia dei 125.266.000 dollari investiti in stipendi per la stagione 2017-18, particolare che complica non poco la libertà di movimento nell'organizzare la miglior trade possibile.