Il numero 2 degli Spurs è tornato finalmente a parlare a oltre due mesi di distanza dall’infortunio al quadricipite che lo sta tenendo lontano dal parquet: “Spero di rientrare il prima possibile”
La domanda che tutti si fanno a San Antonio ormai da oltre due mesi è: che diavolo di fine ha fatto Kawhi Leonard? A rispondere al quesito posto con insistenza dai media locali ci ha pensato finalmente il diretto interessato, che ha rilasciato le prime dichiarazioni pubbliche dopo quelle del 25 settembre scorso. Al tempo la sua doveva essere un’assenza che l’avrebbe lasciato fuori soltanto in pre-season, ma le cose sono andate in maniera diversa. Due mesi sono un’eternità a livello NBA, durante la quale i texani hanno giocato un quarto di stagione senza il loro miglior talento: “Sto bene – commenta a margine della sfida vinta dagli Spurs contro i Pistons -, a breve sarò in grado di ritornare definitivamente sul parquet. Mi sento finalmente in salute e in grado di farcela. Credo che qualcuno vi abbia già detto che sto provando dei cinque contro cinque in allenamento: al momento questa è la situazione. Tutto sta andando per il meglio e sembra ormai mancare poco. Dovrei rientrare nel minor tempo possibile”. L’idea (mai comunicata ufficialmente) della dirigenza texana è quella di farlo rientrare già questa settimana in cui gli Spurs giocheranno tre gare in fila in casa. “No, non c’è nessuna data prefissata”, sottolinea Leonard, confermando che nulla è ancora stato deciso. “Tutto dipenderà dalle sensazioni che proverò una volta che tornerò a giocare con continuità”. Gli Spurs nel frattempo sono comunque rimasti al vertice della Western Conference: “Non mi sono mai fermato troppo a ragionare sull’evoluzione della situazione, sul perdurare dell’infortunio, ma ho voluto solo pensare alle tappe che dovevano avvicinarmi al rientro. Ho ragionato giorno per giorno, settimana per settimana. Ero focalizzato sull’infortunio, su ciò che non mi permetteva di giocare e che mi rendeva certamente un po’ frustrato. Ma la squadra è riuscita a fare un lavoro straordinario in mia assenza e a trovare una nuova dimensione. Tanti giocatori sono riusciti a portare un contributo aggiuntivo alla causa, a fare un passo avanti e questo ci tornerà molto utile anche in futuro quando saremo al completo”.
Popovich: "So bene che ci manca un All-Star in campo..."
Anche Popovich è tornato a parlare dell’infortunio, riprendendo le parole dell’ultima volta in cui sottolineava che il rientro sarebbe arrivato “prima che dopo”: “Adesso è molto più imminente di quanto si pensi”, commenta sorridendo. “Se facessi il vostro lavoro, anch’io passerei tutto il tempo a chiedermi quando rientrerà. Lui è un giocatore fantastico, lo scorso anno è stato primo quintetto All-NBA. Se mi guardo intorno mi rendo conto che da qualche parte c’è qualcuno che al momento manca all’appello in squadra. Ogni volta che scendiamo in campo ci sono decine di persone pronte a chiederci dove sia, cosa faccia. Tutti non vedo l’ora che Leonard torni a giocare; è un atleta unico nel suo genere che non vede l’ora di esserci. Non vuole continuare a starsene seduto a guardare gli altri”. Il numero 2 degli Spurs non ha poi rivelato quando abbia iniziato a rendersi conto nella passata stagione del problema al quadricipite: “Non c’è stato un momento preciso; è stata più che altro questione d’usura”. Come tappe all’interno del percorso di recupero, Leonard ha prima giocato dei due contro due e tre contro tre in allenamento, prima di avere l’ok di poter partecipare alle sessioni di training complete della squadra. I suoi compagni di lavoro più fedeli sono stati, oltre all’infortunato Tony Parker, anche Matt Bonner e Tim Duncan. Secondo quanto raccontato da Popovich, Leonard è tornato in gruppo già da prima del match contro Memphis. Se le cose dovessero tornare definitivamente a posto, per una volta le parole del coach degli Spurs non sembrerebbero un modo per sviare l'attenzione.