Ospite del “Late Late Show with James Corden”, l’ex stella gialloviola ha rivelato di allenare la squadra di basket della figlia undicenne. Insegnando alle giovanissime ragazze i segreti del Triangolo appresi da Phil Jackson
In attesa di tornare protagonista tra meno di dieci giorni, quando i Lakers gli ritireranno entrambe le maglie – la n°8 e la n°24 – durante la gara interna contro i Golden State Warriors, Kobe Bryant ha fatto un’apparizione come ospite d’eccezione (insieme niente meno che a Morgan Freeman) al talk show di James Corden, che viene registrato negli studi CBS di Los Angeles. Camicia azzurra e giacca scura, il “Black Mamba” ha prima raccontato alcuni scampoli della sua vita da pensionato di lusso (“Faccio l’autista per i miei figli – ha detto, definendosi un “duber driver” in un gioco di parole tra daddy e Uber – scarrozzandoli da una parte all’altra della città, prima qui e poi lì. Non faccio altro”) ma poi ha regalato le battute migliori rivelando il suo ruolo di allenatore per la squadra di basket di sua figlia Gianna, undici anni. “Sì, alleno la sua squadra e ho scelto di farle giocare l’attacco triangolo: è fantastico!”, ha dichiarato, rendendo probabilmente orgogliosi Tex Winter e Phil Jackson, che tanto hanno sofferto per insegnare a un giovane Bryant il famoso sistema offensivo. “Le mando in campo e mi premuro di spiegarle tutto: attacchiamo la loro zona, partiamo con la palla in ala e la diamo dentro in post. Chi riceve in post però deve ignorare sia la prima che la seconda tagliante per dar palla solo alla terza. Loro ascoltano attente e poi semplicemente mi dicono: ‘Ok!’. Io mi esalto, perché riescono a farlo sul serio”. Divertita anche la reazione di James Corden: "Dovrebbe essere illegale! Vi immaginate il coach avversario che entra in campo cercando di caricare le sue bambine, poi gira la testa verso la panchina avversaria e vede Kobe?!?". E in effetti non ha tutti i torti.