Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, ancora loro: Cavs e Warriors di nuovo di fronte, stavolta con Isaiah Thomas e Steph Curry in campo

NBA

Mauro Bevacqua

Dopo il successo degli Warriors a Natale, seconda e ultima sfida stagionale tra Cleveland e Golden State, stavolta con Isaiah Thomas e Steph Curry in campo e le squadre al gran completo. Oggi in due momenti opposti, ma a giugno contano di ritrovarsi nuovamente una di fronte all’altra

Dove ci eravamo già visti? Fin troppo facile – e le occasioni non mancano. Cleveland vs. Golden State è la rivalità degli ultimi anni di NBA, sempre di fronte nelle ultime tre finali, sempre di fronte negli ultimi tre Natali e in campo da avversari anche in occasione delle ultime due edizioni del Martin Luther King Day. Oggi che si celebra il 50° anniversario della morte del leader afroamericano, avvenuta a Memphis il 4 aprile 1968, ecco l’ennesimo scontro diretto, anche questo ricchissimo di spunti e temi davvero interessanti. Perché oggi le due squadre arrivano con trend completamente opposti alla sfida della Quicken Loans Arena: Golden State ha vinto sette delle ultime otto partite e le ultime 12 trasferte in fila, mentre Cleveland è uscita sconfitta in sette delle ultime nove gare disputate. Neppure il ritorno in squadra di Isaiah Thomas – la vera novità in casa Cavs, in maglia Celtics durante gli scontri di finale, e ai box per infortunio nella sfida natalizia – ha aiutato a invertire un trend davvero negativo. Anzi. Dopo le prime due vittorie coincise col suo ritorno (contro Portland e Orlando, pur subendo 127 punti dai Magic), sono arrivate due secche sconfitte, con i Cavs che hanno concesso altri 127 punti a Minnesota e ben 133 a Toronto, prima di cedere poi anche in back-to-back (senza la loro point guard, tenuta precauzionalmente a riposo) pure contro Indiana. Atteso per far fare un ulteriore passo in avanti offensivamente (18 di media le prime due gare, poi 5/26 al tiro nelle successive due), Thomas è tornato in tempo per partecipare (controvoglia) da protagonista al peggior momento difensivo della squadra di coach Tyronn Lue. Per i critici del n°3 dei Cavs, non è una semplice coincidenza. Proprio il suo allenatore è il primo a essere preoccupato per il dato che vede nuovamente la propria squadra sul fondo nei ranking difensivi della lega, con solo i Sacramento Kings titolari di dati peggiori e con LeBron James e compagni che oggi concedono 109.3 punti per 100 possessi: “Se non giochiamo meglio, la sfida contro gli Warriors rischia di essere imbarazzante”. 

I precedenti nel Martin Luther King Day

Perché Golden State, oltre ad aver vinto due delle tre serie finali disputate contro Cleveland, ha vinto anche due dei tre scontri natalizi ed entrambi i precedenti recenti (2016 e 2017) andati in scena tra le due squadre nel Martin Luther King Day. In questa data particolare i Cavs hanno disputato 16 gare e il loro record è positivo (9 vittorie, 7 sconfitte), un primo dato che può restituire un po’ di fiducia ad ambiente e tifosi di Cleveland. L’altro è il ritorno tra le mura di casa, dopo essere stati in trasferta in 17 degli ultimi 20 giorni (per 10 delle ultime 12 gare): alla Q Arena LeBron e soci hanno vinto le ultime 13 gare (non perdono dal 7 novembre), segnano più di 114 punti di media e hanno sempre sconfitto qualsiasi avversario della Western Conference (6-0). Solo che i Golden State Warriors non sono un normale avversario della Western Conference: attualmente la miglior squadra della lega per record complessivo (35-9) ma anche per produzione offensiva (115.8 a sera), per rating offensivo e net rating, per numero di assist e stoppate a partita oltre che per ogni statistica di tiro possibile e immaginabile (al primo posto nelle percentuali dal campo, da tre punti e ai liberi), i californiani vantano anch’essi come i Cavs un record positivo in occasione del Martin Luther King Day. Nelle 25 volte che sono scesi in campo, 16 sono state le vittorie, contro solo 9 sconfitte e il fatto che la gara n°26 arrivi lontana dal parquet della Oracle Arena spaventa davvero poco gli uomini di Steve Kerr, che stanno cavalcando la seconda striscia esterna più lunga della storia della franchigia (a quota 14 il record, stabilito nel 2014-15) e che durante i 12 successi consecutivi hanno vinto con uno scarto medio sopra la doppia cifra (+10.7 punti). 

In campo sia Steph Curry che Isaiah Thomas

Due giocatori che si ritrovano naturalmente più degli altri sotto i riflettori sono Steph Curry e Isaiah Thomas, entrambi assenti nel primo scontro stagionale, vinto 99-92 a Natale dagli Warriors. Con in campo il n°30, i campioni in carica viaggiano a 121 punti di media a sera, e il messaggio lanciato dal due volte MVP alla vigilia dell’incontro è tanto stringato quanto chiaro: “Per quello che è il nostro passato recente con Cleveland, è ovvio che ci teniamo a particolarmente a questa vittoria. Vogliamo mandare un messaggio”. Molto più loquace il suo avversario diretto, quell’Isaiah Thomas che dà una spiegazione molto onesta del periodo difficile della sua squadra: “Anche durante le prime due gare, quando i miei tiri entravano, avevo detto a coach Lue che non sentivo le giuste sensazioni. Non sono ancora a mio agio, è normale, i movimenti che faccio in campo non sono i miei, i tiri non li sento uscire bene. Sono il mio critico numero uno, e non sono per nulla una persona paziente, per cui questa situazione mi uccide. Per me era normale scendere in campo ed essere speciale: oggi devo lavorarci, per riuscirci devo fare uno sforzo supplementare, ma è normale che sia così, il mio corpo deve tornare in forma dopo sette mesi di stop”. In queste condizioni, dover sfidare proprio Curry sarebbe per tutti una disgrazia, ma Isaiah Thomas vive un mondo tutto suo e lui la vede quindi come una grande opportunità: “È sempre divertente giocarci contro, quando ero ai Kings mi capitava spesso: è una delle guardie più forti al mondo, un giocatore fantastico”. Ma proprio perché Cleveland attraversa un periodo difficile, una vittoria di prestigio contro Curry e Golden State potrebbe rilanciare i vice-campioni NBA in carica: “Sarà divertente, ci sarà grande intensità, entrambe le squadre vorranno vincere”. Ma ci riuscirà una sola. Appuntamento su Sky Sport 2 per capire quale.