Kent Bazemore segna in faccia a Anthony Davis a due secondi dal termine il canestro decisivo per la vittoria degli Hakws, otto punti per Marco Belinelli. I Clippers battono nel finale Denver con 20 punti di Blake Griffin
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Atlanta Hawks-New Orleans Pelicans 94-93
Kent Bazemore non era certo l’indiziato numero uno per gestire il possesso decisivo degli Hawks, ma il numero 24, ritrovatosi con la palla tra le mani a meno di sei secondi dal termine, ha saputo amministrare al meglio la responsabilità. Un palleggio di separazione ben riuscito e un jumper con il polso perfettamente spezzato sparato in faccia ad Anthony Davis: due punti e controsorpasso Atlanta a meno di due secondi dal termine. La ricezione spalle a canestro di DeMarcus Cousins successiva porta solo polemiche, un errore in più nel referto dell’ex giocatore dei Kings e poco altro: gli Hawks vincono così la terza gara nelle ultime quattro (evento più unico che raro in una stagione da ultimi della classe), togliendosi anche la soddisfazione di rallentare il giocatore del momento. Davis infatti dopo i due quarantelli consecutivi si ferma a quota otto punti con 2/8 dal campo e 7 rimbalzi, soltanto quinto miglior realizzatore dei Pelicans. Cousins chiude con 19, 14 rimbalzi e 7 assist, mentre dall’altra parte a fare il bello e il cattivo tempo ci pensa Dennis Schröder. La point guard tedesca chiude con 13 punti, un disastroso 4/16 al tiro compensato però dai 15 assist regalati ai compagni, utili ad armare le mani dei vari Ilyasova (15 punti), John Collins (18 punti) e lo stesso Bazemore che chiude a quota 20. Otto invece sono i punti raccolti da Marco Belinelli, come al solito in uscita dalla panchina: 3/7 al tiro, tre rimbalzi, quattro assist e soprattutto un eloquente +13 di plus/minus. In una gara vinta di un punto, fa tutta la differenza del mondo. Il numero 3 azzurro funziona in uscita dalla panchina e potrebbe fare molto comodo anche a chi punta ad andare ben oltre l’ultimo posto della Eastern Conference.
L.A. Clippers-Denver Nuggets 109-104
IL TABELLINO
Qualcosa è davvero cambiato a Los Angeles, e la posizione in classifica dei Clippers ne è la testimonianza più viva. Con il sesto successo in fila ai danni dei Denver Nuggets, la squadra di Doc Rivers ha consolidato il proprio sesto posto in classifica facendo scivolare la diretta concorrente al nono posto nella conference, continuando la striscia di successi attualmente più lunga in NBA pur non potendo contare su Danilo Gallinari, DeAndre Jordan e C.J. Wallace, oltre a Austin Rivers e Patrick Beverley. Per riuscirci hanno avuto bisogno di un Blake Griffin da 20 punti e 12 rimbalzi, un Montrezl Harrell da 18 e un Lou Williams stranamente silente da 17, ma anche di un pizzico di fortuna visto che hanno sbagliato 7 tiri liberi su 14 tentati negli ultimi tre minuti, lasciando la porta aperta a una rimonta dei Nuggets che però non si è mai concretizzata, complici le palle perse di Will Barton e Wilson Chandler. L’ex compagno di Danilo Gallinari è stato l’unico membro del quintetto a non finire in doppia cifra, con Gary Harris leader degli ospiti con 19 punti, Nikola Jokic a quota 18+8, Barton a 17 con 6 rimbalzi e 6 assist e Mason Plumlee da 16+14, oltre ai 22 equamente divisi tra Trey Lyles ed Emmanuel Mudiay dalla panchina. Non abbastanza per avere la meglio sui Clippers, che nel possesso decisivo hanno applaudito una grande difesa del sorprendente Tyrone Wallace su Barton costringendo i Nuggets alla quinta sconfitta consecutiva in trasferta, per un record di 3-13 sui campi delle rivali della Western Conference. Un andamento da cambiare in fretta per una squadra che vuole fare i playoff.